La Tezenis Verona, dopo la striscia di 9 vittorie consecutive, è incappata in un momento di black-out che si è tradotto in 4 ko di fila. I gialloblù non hanno ancora vinto nel girone di ritorno e, quel che è ancor più grave, hanno perso due volte in casa: se la sconfitta interna con la concorrente diretta Forlì, ci può stare, quella con Imola assolutamente no. Soprattutto nei modi: 62 punti subiti in due quarti (104 alla fine), zero difesa, -24 ad inizio terzo quarto (per poi risalire sino al -4), 74 punti segnati (su 97) dal terzetto Amato-Candussi-Poletti, sono i dati che devono far riflettere la società.

Il presidente Pedrollo ha addirittura lasciato l’Agsm Forum prima dell’intervallo e l’aria in casa Scaligera Basket si è fatta pesante: l’arrivo di Poletti, approdato a Verona per tamponare l’assenza per infortunio di Udom, non ha dato sinora i frutti sperati. E non ci riferiamo alle prestazioni di “Mitch”, peraltro uno dei migliori nella serataccia contro Imola, ma al fatto che la coppia di lunghi Candussi-Poletti è incompatibile in campo, soprattutto in difesa. Sarebbe servito sicuramente di più un esterno, ma evidentemente il mercato non proponeva altro, in questo momento. Da dire, a parziale difesa dei gialloblù, che Henderson, contro Le Naturelle, ha dato forfait dopo 3 minuti di gioco per il riacutizzarsi del dolore alla schiena e non ha potuto fornire il suo contributo alla causa.

«L’analisi deve partire sicuramente dai primi venti minuti e parla quasi esclusivamente di questi – ha detto coach Dalmonte al termine di Verona-Imola – Abbiamo commesso l’errore capitale di abbassare la testa e cercavamo fuori dal campo una soluzione che era assolutamente dentro al campo. Guardavamo non so chi e non so perché senza avere la capacità di una reazione ad un errore che era evitabile, ma siamo caduti in un vortice che ci ha inghiottito perché 62 punti non sono accettabili, non possiamo permettercelo. Ci siamo fatti inghiottire dai nostri errori e da noi stessi».

Foto: fonte Scaligera Basket Tezenis