Matteo Mussini, in maglia Grissin Bon (foto di Matteo Cogliati)

TRIESTE – In questa intervista Federico Mussini, da due settimane in prestito all’Alma Pallacanestro Trieste dalla Pallacanestro Reggiana, ha risposto su molti temi interessanti come il suo ambientamento a Trieste, sul roster della squadra giuliana e sul derby in esclusiva solo per i lettori di Dailybasket. Diamo un’occhiata alle considerazioni della ventiduenne guardia proveniente da Reggio Emilia.

“Come procede il tuo ambientamento a Trieste dal punto di vista umano e cestistico?”

Federico Mussini (giocatore Alma Pallacanestro Trieste): “Procede molto bene. Mi sto trovando a mio agio in questa società, con i compagni, con gli allenatori e con lo staff. La mia prima impressione è stata ottima fin dal primo giorno e anche al di fuori dal campo mi sto trovando molto bene. Mi piace la città quindi posso dire che sto trascorrendo dei bei giorni qui a Trieste.

“Un problema dell’Alma, nel corso di questa regular season, è stato quello delle sconfitte in trasferta in occasione degli scontri diretti. Secondo te è un aspetto che si può risolvere in vista dei Playoff?”

F.M.: “Certo. Tutto si può risolvere basta lavorarci e comunque sapere che abbiamo le potenzialità per vincere contro tutti. Il fatto che una partita sia in trasferta non deve farci cambiare l’approccio alla partita dal punto di vista mentale, quindi affrontarla sapendo che possiamo vincerla.”

“C’è una caratteristica tecnica e tattica di questa Alma che ritieni essere unica rispetto alle altre squadre in cui hai militato?”

F.M.: “Abbiamo un roster lungo caratterizzato da un gruppo formato da giocatori maturi, da giovani e da elementi con non troppa esperienza ma di buon livello. Penso che questo sia il mix giusto per arrivare sino in fondo.

(Foto Savino Paolella 2015)

“Come valuti la preparazione atletica e la struttura degli allenamenti adottata dallo staff dell’Alma Pallacanestro Trieste?”

F.M.: “È abbastanza tosta! Si corre tanto e molto si basa sul fatto di essere in forma ed avere il ritmo giusto. Questo, secondo me, può essere molto importante nella prospettiva Playoff.”

“Nella tua carriera hai giocato partite molto sentite dal pubblico, come il derby contro la Virtus Bologna con la maglia di Reggio Emilia o negli USA quando hai affrontato Georgetown University con la canotta di St.John’s University. Ti esaltano partite del genere? C’è qualche aspetto che ti ha sorpreso nell’ambiente triestino in attesa di questo derby?”

F.M.: “Si. Sicuramente partite del genere mi esaltano molto e non vedo l’ora di giocarle. Si avverte che è una partita diversa rispetto alle altre e una cosa che mi ha sorpreso è stata la presenza dei tifosi che mercoledì sono venuti all’allenamento a fare i cori. Questa è una cosa che mi è successa poche volte in carriera e ciò significa che per loro è una partita molto importante. Sinceramente, non conoscendo bene l’ambiente, non mi aspettavo che fosse così importante e, a maggior ragione, non vedo l’ora di viverlo questo derby.”

“Su quale aspetto tattico si può decidere il derby di domenica?”

F.M.: “Loro sono una squadra abbastanza arcigna quindi noi dovremmo cercare di pareggiare il loro livello fisico. Se saremmo in grado di eseguire questo compito, grazie al nostro roster profondo, secondo me alla lunga possiamo fare bene.”

“Passiamo ad un discorso più generale che riguarda il basket italiano. Da quando sei tornato dagli USA, ovvero nel giugno 2017, hai riscontrato un miglioramento o un peggioramento nel movimento cestistico italiano rispetto al 2015, ovvero l’anno in cui hai iniziato la tua esperienza a New York?”

F.M.: “Sinceramente non noto troppi cambiamenti. Per quanto riguarda la Serie A1 posso dire di aver lasciato un livello alto per trovarne uno altrettanto difficile. Quest’anno in A1 ci sono tante squadre di qualità ed il campionato è equilibratissimo perché tutti possono battere chiunque. Non ho però riscontrato dei cambiamenti rilevanti ed ho ritrovato il campionato italiano più o meno come lo avevo lasciato.”

“Quanta distanza c’è tra NCAA e Serie A1? E tra Serie A1 e Serie A2?”

F.M.: “L’NCAA è un mondo un po’ a parte perché dal punto di vista atletico e fisico è superiore sia all’A1 sia all’A2 a causa della presenza di atleti di un livello incredibile. Per quanto riguarda il livello di esperienza e di conoscenza di gioco il livello nel college è inferiore quindi questo aspetto un po’ compensa la differenza atletica tra le due competizioni. Per questo motivo ti dico che, secondo me, il livello generale dell’NCAA è minore rispetto a quello dell’A1. Invece la differenza tra A1 e A2, oltre al livello generale, è il fatto che c’è più differenza tra le squadre. Le prime sono di ottimo livello mentre ce ne sono altre con cui spesso non c’è nemmeno partita. Ciò in Serie A1 non accade poiché c’è più equilibrio.”

“Spesso si sottolineano le differenze che Italia e USA hanno dal punto di vista cestistico. C’è invece un aspetto che hanno in comune?”

F.M.: “Difficile questa. Sinceramente non saprei cosa dire così a caldo.”

“Cosa diresti ad un giovane giocatore europeo che ha la volontà e l’opportunità di giocare in NCAA? E quali sono state le maggiori difficoltà che hai avuto dal punto di vista cestistico e umano?”

F.M.: “Gli direi che, dal mio punto di vista, l’esperienza che ho fatto è stata pazzesca. Non me ne pento assolutamente e la rifarei perché sono migliorato come giocatore e come persona poiché sono cresciuto molto anche a causa della grande distanza da casa. Comunque questa esperienza è stata unica perché solo negli Stati Uniti la puoi vivere visto che è un altro mondo rispetto all’Italia ed all’Europa. Le difficoltà ci sono la come sono presenti qua per quanto riguarda l’ambiente cestistico. Il mio consiglio è quello di continuare a lavorare senza dare troppo peso a quei momenti di difficoltà sapendo che se ne esce. Per quanto riguarda il punto di vista umano devo dire che mi sono ambientato sin da subito e sono stato fortunato perché mi sono trovato benissimo con i compagni e gli allenatori. Ho incontrato tantissime brave persone tra cui lo staff tecnico che teneva particolarmente a noi giocatori ed al nostro miglioramento. Negli USA non ho avuto nessun problema.”

Ringraziamo Federico Mussini e l’Alma Pallacanestro Trieste per la grande disponibilità ed auguriamo al giocatore ed alla società giuliana un finale di stagione ricco di emozioni.


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