Gran bel pezzo di Forlibasket.it, che contatta il vulcanico Max alle prese con le  banche della City di Londra. In Romagna, intanto, è caos totale (o quasi). Ma gli amanti del vero basket, alla fine, sperano ancora in Boccio…

LONDRA, FORLI’, BRESCELLO… – Non sappiamo se Max Boccio sia o meno uomo di fede. Epperò, dopo aver letto il bel pezzo di Riccardo Girardi su Forlibasket, uno dei siti che ultimamente leggiamo con maggiore attenzione (http://www.forlibasket.it/2014/11/boccio-parla-da-londra-molto-rumore-per-nulla-torno-coi-soldi-e-sistemo-tutto/), ci verrebbe da suggerirgli la strada intrapresa da don Evandro, parroco di Brescello, che ricalcando la saga di don Camillo, Gino Cervi, Fernandel e ovviamente Giovannino Guareachi è andato sull’argine del Po, col crocefisso reso eterno dalla pellicola, per pregare Nostro Signore e chiedere che le acque si ritirassero. Cosa puntualmente avvenuta.

Servirebbe l’intervento divino, in effetti, per scongiurare il rischio e dipanare le nubi oscure, foriere di tempesta, che aleggiano sulla Fulgor Libertas Forlì. Alle prese con stipendi pagati e da pagare, lo sciopero dei giocatori, gli slavi tornati a casa, corrente elettrica staccata ad alcuni giocatori, altri rintanati in albergo, fisioterapisti che vanno e vengono, agenzie viaggi e trasferta a Trapani a rischio…

Boccio è a Londra, lo intercetta Forlibasket, è alle prese con la vendita di titoli della JP Morgan, in una triangolazione finanziaria tra America, Londra e Lussemburgo. Sublime. Boccio spariglia il campo, respinge le accuse di essere in combutta con la mafia russa (…), assicura che sin dall’estate ci ha messo la faccia e il patrimonio (“Io ho un patrimonio personale, all’estero. Aggredibile, sia pur con non piccole difficoltà. Ma il punto è un altro: la FulgorLibertas è di mia moglie, non mia. E Mirela non è esattamente la racchia che mi sono sposato per farla rovinare al posto mio. Siamo una coppia ben assortita, non trovi?”).

Sul fatto che NON sia racchia, siamo tutti d’accordo. Ma servono risposte, entro poche ore, massimo 24. Massimo Boccio, lo spericolato, se ne sta in un qualche ufficio patinato della City, speriamo lontano dal Ponte dei Frati Neri e dai luoghi che resero immortale (dopo la morte…) il povero Roberto Calvi. Altre storie e altri drammi, che poco c’azzeccano col tentativo coraggioso di salvare il basket a Forlì, e non di sventare il crack dell’Ambrosiano.

A noi, ossia a chi scrive, Max Boccio è sempre piaciuto. In un basket di parrucconi, di moralisti un tanto al chilo, di smunte e pallide comparse, Boccio è un primattore. Forse qualcuno preferirebbe dei magnati solidi, dei progetti alla Trento, un Giorgio Armani vero (Boccio, a luglio, sfidò proprio Re Giorgio: mi quoto in Borsa e batto Milano, disse); non ci risulta che a Forlì ce ne fossero tanti, prima di Boccio, e non ci pare che in estate ci fosse un traffico di miliardari dalla comprovata ricchezza, pronti a salvare la palla a spicchi in questo lembo disgraziato eppure benedetto, eppure nobile di Romagna.

La straordinaria immagine che campeggia sulla home di forlibasket.it

La straordinaria immagine che campeggia sulla home di forlibasket.it

Chi ama l’idea spericolata del basket spera in Boccio, che al momento nessuno, praticamente nessuno, reputa in grado di salvare il basket a Forlì. Noi crediamo che serva un concentrato di sana follia, d’irragionevole sprezzo del pericolo, di progetti lanciati a folle velocità, a fari spenti nella notte, per evitare un fallimento preventivo e rovinoso, a livell0 d’immagine. Sappiamo che al momento i fatti contano più delle opinioni, e i fatti dicono Antonutti lontano, slavi a casa, fisioterapista assente, stipendi in ritardo. Lo sappiamo, per placare sul nascere le ire e le grida stridule dei parrucconi.

Sappiamo però che, se salvezza dev’essere per Forlì, questa salvezza passa da Boccio e parla la lingua di Boccio. Del resto, uno che termina un’intervista con una frase del genere ha lo status dell’idolo: “La FulgorLibertas esiste, e assicuro che la cosa a giugno non era affatto scontata. Secondo me accanirsi su Boccio equivale al marito che per far dispetto alla moglie che lo tradisce si taglia… Vabbè, ci siamo capiti. Sono stato troppo tecnico?”.

Dateci oggi il nostro Boccio quotidiano. E voi, seriosi banchieri inglesi, sbloccate questi titoli JP Morgan. E ricordate:

“L’è mei avè e cul sen sot i calzun rot che i calzun sen sovra è cul rot.  L’è cum dì putèna mla volpa”

da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/proverbi/romagna/proverbio-62549?f=t:298>

Anonimo ()

da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/proverbi/romagna/proverbio-62550?f=t:298>