Mani nei capelli per Nando Gentile, coach della Prima Veroli

PRIMA VEROLI – Giovacchini 4, Jackson 13, Elder 8, Brkic 18, Lee 13, Tommasini 3, Rullo 3, Cortese 6, Gatto 3, Colussi ne, Tullio ne, Donati ne. Coach: Gentile.

SIGMA BARCELLONA – M. Green 23, Bucci 23, Lukauskis 2, Da Ros 1, Martin 4, Piazza, Hicks 18, Mocavero 3, Biondo ne, Rotundo ne. Coach: Sacco.
ARBITRI: Caroti di Cecina (Li), Baldini di Firenze, Pecorella di Trani (Ba)
RISULTATO FINALE: 71-82 (17-16; 36-46; 51-60)
 
FROSINONE – La cosa incredibile è che ha ancora il destino nelle sue mani. Sei sconfitte casalinghe su 13 partite, 15 su 26 complessive di campionato, numeri deprimenti che però ancora non condannano la Prima Veroli a dire addio alla qualificazione ai playoff. Resta tuttora a portata uno degli ultimi due posti utili ai deludenti giallorossi di Nando Gentile, ma stavolta il filotto di vittorie sarà al 99% imprescindibile nelle ultime due partite di regular season a Verona e contro Jesi.
 
Di certo, va tuttavia sottolineato, non è il viatico più confortante arrivarci con due brutte sconfitte di fila, quella di domenica scorsa a Pistoia e quella di ieri a Frosinone con la Sigma Barcellona. 82-71 il successo degli ospiti siciliani di Giancarlo Sacco, legittimo avendo condotto gioco e punteggio dalla metà del secondo quarto in poi, mentre Veroli franava sotto lo sperpero dei suoi tiri da tre punti (4/25, 16%) e i colpi del terzetto barcellonese, il padrone del match Mike Green (23 punti+6 assist, 29 di valutazione), il redivivo Michael Hicks (11 punti nel secondo periodo che ha indirizzato la vittoria siciliana) e il killer Ryan Bucci, che ha messo i chiodi alla bara verolana con due triple consecutive nel finale chiudendo una prova da urlo: 23 punti, 5/5 da tre, 8/9 dal campo.
 
La formazione di casa non è mai riuscita a giocare in scioltezza, non è mai riuscita ad attuare il piano gara di servire i suoi lunghi, che avevano discreti vantaggi rispetto ai pari ruolo avversari, ed ha avuto soprattutto la grave colpa di concedere 30 punti (contro 19) in un solo periodo, il secondo, che ha messo in rampa di lancio la Sigma. Anche se poi con una rimonta da -12 i padroni di casa sono riusciti a rimettersi in carreggiata a 5’30” dal termine, quando il tabellone segnava il 61-62 dopo un canestro di Lee. L’illusione è durata poco, però, giusto il tempo che Green sparasse una tripla in faccia ad un distratto Rullo (61-65 a -5’), Bucci piazzasse le due triple (61-68 a -4’ e 65-73 a -3’) e Hicks mettesse il comodo canestro del +10 (65-75 a -2’15”), di fatto quello della staffa malgrado un piccolo sussulto verolano a 100” dal termine (69-75), subito stroncato in scioltezza dai soliti Hicks e Green per il +11 finale che bissa il +16 dell’andata.
 
Barcellona sale a 32 punti in classifica e appaia Pistoia in quarta piazza, di cui si appropria per il miglior scontro diretto. Veroli resta ferma a 22, sempre fuori dalla zona playoff, che rimane sempre a 2 punti di distanza, quelli che la separano dalla Tezenis Verona. Proprio l’avversaria con cui domenica al PalaOlimpia scaligero darà vita al primo dei due spareggi salvavita.
 
Gli ultimi otto giorni vissuti non regalano grosse speranze per la trasferta all’ombra dell’Arena, sebbene Verona non sia avversaria particolarmente temibile. Resettare cervello e gambe è quanto serve in settimana ad un gruppo che appare tornato improvvisamente spento di testa e di fisico. Pena la vacanza anticipata. Che poi forse per qualcuno non è proprio una pena?
        
Paolo De Persis