I primi due mesi di LNP sono andati agli archivio ed è il momento di fare il punto della situazione con chi la gestisce la Lega su quelli che sono gli aspetti positivi e negativi che sono emersi in questo periodo. Dailybasket ha voluto interpellare direttamente chi della LNP è attore principale, le società, chiedendo loro cosa è piaciuto e cosa invece c’è da sistemare nel proseguo della stagione. Ne è venuto fuori un Ups&Downs del tutto particolare, a cui Claudio Coldebella, Stefano Valenti e Nicola Tolomei si sono prestati rispondendo ai quesiti, anche scomodi, che due mesi di gestione hanno sollevato.

 (Foto Savino Paolella 2013)

(Foto Savino Paolella 2013)

Partiamo oggi con Claudio Coldebella, Direttore Generale di LNP ma anche grande ex-giocatore, sicuramente la persona più adatta per rispondere a domande inerenti l’organizzazione vera e propria della LNP ma anche sul basket giocato.

Claudio, partiamo dall’organizzazione di una Lega così vasta ed eterogenea, con problemi organizzativi e anche necessità di gestione di alcune criticità.

UPS: Avevate davanti la difficile sfida di una Lega formata da 178 squadre. Quali sono state le maggiori criticità, i problemi riscontrati ed a che punto siete dell’organizzazione che avevate in mente all’inizio?

ColdebellaLe criticità sono arrivate dall’aspetto culturale, dall’accettare un cambiamento, capire che in un momento difficile cambiare è la strada che porta al miglioramento. Se intrapreso con positività. Fare massa critica, fare squadra, strutturarsi, lavorare sulla parte gestionale-organizzativa del club, sono tutti elementi imprescindibili al giorno d’oggi. Ragionare in funzione delle nuove opportunità di crescita e relazione, individuando le zone di crescita del sistema. Siamo a buon punto, perché il nostro approccio è stato quello del voler fare e guardare avanti. E non criticare il passato, cosa che non ci compete.”

DOWNS: Si rincorrono voci di società partecipanti ai vostri campionati con difficoltà economiche. Quale è il reale rischio di doverne perdere per strada qualcuna prima del termine dei tornei?

ColdebellaE’ il rischio che stiamo vivendo ormai da anni, partendo dalla conoscenza del movimento, senza trascurarne i contenuti di base e il concetto di identità, dove il cambiamento è diventato quasi una esigenza per sopravvivere. In un mondo di cui Lega deve essere il motore, la forza ispiratrice, al servizio delle sue associate. Lo dimostra l’esenzione dalla seconda rata servizi approvata per le società di DNC, un gesto che prima d’ora non aveva precedenti. “

Veniamo al basket giocato visto che da ex atleta, una volta dismessa la divisa da dirigente, avrai senz’altro un occhio di riguardo per quel che succede sui 28 metri.

UPS: La risposta da parte del pubblico è decisamente positiva, in alcune piazze addirittura oltre le previsioni, sia in Gold che Silver. La gente apprezza lo spettacolo e, soprattutto in Silver, la presenza degli stranieri ha aumentato notevolmente il livello rispetto al vecchio campionato di DNA. Come sfruttare e fidelizzare questo entusiasmo? E da ex giocatore cosa ne pensi del livello di gioco?

ColdebellaNella pallacanestro il pubblico è sempre molto attento, recepisce i cambiamenti e gratifica chi sta facendo bene. Non solo dal punto di vista agonistico ma anche e soprattutto dal punto di vista organizzativo e nei nostri campionati ne abbiamo molti esempi. I primi dati di pubblico sono estremamente positivi, in Adecco Gold ci sono crescite rilevanti in ben sette piazze. Vuol dire che le Società hanno applicato le strategie giuste. E i dati sono altrettanto confortanti in Adecco Silver, grazie alla novità del prodotto, al tasso tecnico e alla formula dei 2 stranieri per squadra, ideale per far crescere i giovani e per creare legame con il territorio. La fidelizzazione del tifoso deve rappresentare uno dei punti focali della strategia di una Lega e di un club sportivo, sia a breve che soprattutto a medio-lungo termine perché permette di rafforzare il legame con i propri tifosi da un lato ed intercettare quelli non ancora fidelizzati dall’altro. Si tratta di attività che vanno dalla campagna abbonamenti, dal ticketing, dal merchandising allo sviluppo del sito internet e delle altre forme di social network nel web; dalla mailing allo sfruttamento del database dei tifosi, infine, strumenti di CRM (acronimo di Customer Relationship Management o più semplicemente gestione delle relazioni con il cliente, ndr), carte fidelity ed allo sviluppo di giochi e concorsi. Un processo che può essere attivato sia sfruttando il momento della gara, che rappresenta il fattore determinante di coinvolgimento del tifoso, sia altre situazioni o altri strumenti non necessariamente collegati alla gara, ma comunque di grande interesse.”

DOWNS: Leggermente inferiore alle previsioni il livello delle direzioni arbitrali soprattutto nel campionato di Silver. Quali azioni migliorative avete intrapreso e come vi state muovendo in questa direzione?

Coldebella “Non condivido questo giudizio. Il cambiamento c’è stato anche per loro, vedo grande impegno, è sbagliato puntare il dito nei loro confronti per nascondere altre problematiche. Suggerisco agli allenatori ed ai dirigenti di dedicare le energie al loro operato, e non a quello degli arbitri. Il pubblico ci guarda e ci giudica anche in questo. Gli arbitri sono i nostri compagni di squadra, per tanto tempo sono stati visti come avversari: quando capiremo l’importanza di questo passaggio culturale riusciremo finalmente ad interpretare lo sport con il giusto valore.

Ringraziamo Claudio Coldebella e vi rimandiamo ai prossimi giorni per le domande relative a comunicazione a marketing, a cui risponderanno Stefano Valenti e Nicola Tolomei.