Jesi – Amichevole stelle e strisce, quella dell’Ubi Bpa Sport Center, per la presenza degli Stanford Cardinals, formazione NCAA, la più importante lega alle spalle della NBA. Orfana di giocatori importanti come Anthony Brown, Dwaight Powell, saliti in NBA a Los Angeles (Lakers) e Dallas e di Chasson Randle e Stefan Nastic, in procinto di trovare un ingaggio in Europa, la formazione di coach Dawkins ha messo in vetrina giocatori della vecchia guardia, come Roscoe e Marcus Allen, Reid Travis e una interessante new entry come Josh Sharma..

Per i “collegiali” americani si trattava del terzo impegno, dopo le vittorie abbastanza agevoli contro Roma e Bologna, per l’Aurora, che ha sfoggiato la nuova tenuta da gioco per i cinquant’anni dalla fondazione, era il primo vero impegno ufficiale, dopo la partita di mercoledì scorso con la Poderosa Montegranaro (serie B) a tabellone spento.

Lasi ha proposto lo stesso starting five di tre giorni prima, che poi potrebbe essere quello più equilibrato, con Greene playmaker, Picarelli guardia, Santiangeli ala piccola, Hunter ala forte e Paci centro.

A parte Hunter, ancora in evidente ritardo, dal punto di vista fisico. rispetto ai compagni, gli altri hanno dato buone conferme: Greene si sta proponendo sempre più come leader, Santiangeli, magari con un inizio troppo morbido in seguito si è preso parecchie responsabilità, Picarelli ha dato equilibrio e punti alla squadra, Paci ha lavorato duro sotto canestro.

Buono il contributo degli altri elementi utilizzati, usciti dalla panchina, a partire da Battisti, che ha dato la possibilità a Lasi di provare la carta del doppio play, abbassando il quintetto, potendo però alzare la difesa.

Per Janelidze vale quanto detto per Hunter: quella settimana di allenamenti in meno sulle gambe, si è fatta sentire, eccome.

Bene Gueye, qualche incertezza, soprattutto difensiva per Leggio.

Picarelli in azione (foto G. Esposto)

Picarelli in azione (foto G. Esposto)

Si potrà obiettare che il reparto lunghi appare, sulla carta, debole, ma se l’Aurora deve essere una squadra da corsa e aggressiva in difesa, forse un centro puro non è proprio quello che serve.

La squadra di Lasi ha retto alla grande per tre quarti, salvo calare notevolmente a metà dell’ultimo periodo, quando gli avversari hanno dimostrato di avere più benzina a disposizione; lo 0-8 subito a metà del quarto ha portato per la prima volta lo svantaggio in doppia cifra.

Per la verità il -10 finale appare perfino esagerato, anche perché a 58” dal termine la tripla di Gueye aveva virtualmente riaperto il match, sul punteggio di 81-88.

Poco male, la sconfitta non brucia, resta la consapevolezza che questa squadra ha qualche numero e se riuscirà a giocare, come detto, puntando su ritmo e velocità, su una difesa aggressiva, potrà farsi valere.

Oltretutto ha retto a lungo il confronto con un’avversaria non facile, veloce, imprevedibile, soprattutto priva di ogni punto di riferimento, senza centri di ruolo, in cui tutti sanno correre e tirare, puntando sulle qualità individuali, tutto il contrario delle avversarie che la squadra probabilmente incontrerà durante il campionato.

Travis, un elemento interessante (foto G.Esposto)

Travis, un elemento interessante (foto G.Esposto)

AURORA JESI-STANFORD CARDINALS 81-91

28-24; 12-20; 26-27;15-20

 

AURORA JESI: Greene 21, Hunter 3, Battisti, Lucarelli ne, Schiavoni ne, Janelidze 4, Leggio 4, Paci 6, Santiangeli 21, Picarelli 12, Ciampaglia ne, Gueye 10. All.: Lasi.

STANFORD CARDINALS: Sharma 6, Sanders 10, Cartwright 3, Allen Malcom 10,  Pickens 9, Sheffield 2, Allen Marcus 16, Walker, Travis 22, Allen Roscoe 13. All. Dawkins.

Arbitri: Pazzaglia, Sardella, Dionisi.