FILENI BPA JESI – LIGHTHOUSE TRAPANI 94-88

Fileni BPA Jesi: Maggioli 15, Borsato 15, Fallucca 3, Jukic 15, Rocca 6, Goldwire 24, Esposito n.e., Gaspardo 2, Bargnesi n.e., Santiangeli 14.
Lighthouse Trapani: Renzi 16, Bartoli 3, Lowery 22, Baldassarre 14, Bossi, Rizzitiello, Ianes 4, Tabbi n.e., Parker 17, Ferrero 12. All.: Lardo

Arbitri:     Ferretti, Galasso, Maffei        Parziali: 24-15; 51-43; 67-67
Spettatori: 1844.

Jesi – La Fileni BPA dimentica in fretta la sconfitta di Brescia e torna alla vittoria tra le mura amiche superando una Lighhouse Trapani rimasta sempre in partita. Per i ragazzi di Coen è la vittoria del cuore, maturata grazie a un ultimo quarto nel quale hanno saputo sguainare la spada, lasciando in panchina il fioretto, che pure è da sempre di moda nella città delle olimpioniche. Lardo paga invece il brusco calo di tensione di Parker che per trenta minuti aveva messo in apprensione la squadra di casa e coach Coen,  costretto a ricorrere a una difesa box, appiccicandogli Santiangeli.

STARTING FIVE
Jesi: Maggioli, Jukic, Rocca, Goldwire, Santiangeli
Trapani; Renzi, Lowery, Baldassarre, Parker, Ferrero

Dopo le stentate partenze nelle gare casalinghe si vede finalmente una Fileni BPA più tranquilla. E’ Goldwire, anche stasera particolarmente in giornata, a prendere per mano la squadra. Mette due triple in due azioni consecutive, ma soprattuto è bravo a gestire i ritmi della Fileni BPA. Il primo tentativo di allungo è dopo le due bombe del play; dopo la palla persa in attacco da Lowery, la percussione di Jukic e il conseguente tiro libero, porta Jesi sul +6. La Fileni BPA spreca parecchio al tiro, chiudendo il primo quarto con 9/23 dal campo, però riesce a matenersi sempre in vantaggio. Coen prova una difesa “box and one” mandando Santiangeli a marcare Parker ripetendo l’opzione anche a inizio secondo quarto. Una svista della difesa jesina concede a TRapani il -6 in apertura di secondo quarto, l’indisturbato Bartoli segna da 3 a 9’40”, poi Santiangeli porta per la prima volta la Fileni BPA su un vantaggio in doppia cifra, 29-19 a 8’42”. Il bello di Trapani è che non molla mai. Al riposo nessuno è ancora in doppia cifra, ma tutti i giocatori utilizzati da Lardo sono andati a segno. Per la Fileni BPA il terzo quarto è una sofferenza, Rocca raggiunge quota 4 falli, costringendo Coen a rivedere i suoi piani, il resto della squadra ci mette un pò del suo per complicarsi la vita, attaccando senza troppa pazienza. Sull’altro fronte imperversa Parker, ma anche Renzi e Baldassarre fanno la loro parte. E’ un terzo quarto che da un certo punto di vista sembra stregato anche per la Lighthouse, che arriva più di una volta vicina al sorpasso senza riuscire. Riesce quanto meno a trovare il pari, con due serie di tiri liberi di Parker. Per lui un 3/4 che vale il 67-67.
Come detto precedentemente la squadra di casa affronta l’ultimo quarto con grande determinazione, mordendo su ogni pallone. Apre i giochi con un perentorio 8-0 con Golwire, poi due triple di Borsato e ancora Goldwire. Parker è in difficoltà; Lardo gli toglie la responsabilità di portare palla, mettendo al centro dell’attacco Lowery che, tra l’altro, risponde alla grande, ripagandolo con 11 punti. Quando la partita sembra sul punto di andare in archivio, la Fileni BPA conduce 87-74 a 2’04”, Trapani si concede un ultimo colpo di coda. E’ il 7-0 che sembra riaprire i giochi. Nel bel mezzo del parziale ci scappa pure il quinto fallo in attacco di Rocca, con conseguente fallo tecnico prima dell’uscita dal campo. Quando il tabellone è sull’ 87-81 mancano ancora 36″, una eternità. La scelta del fallo sistematico non è abbastanza per trovare vittoria e sorpasso. Magari il 5/8 complessivo dalla lunetta  è da brividi, ma la squadra di Coen non rischia mai di vedersi sfuggire il match di mano. Solo Lowery prova concretamente a guastare la festa con l’ultimo assalto portando i suoi a -4 a 7″, ma Coen si è tenuto da parte il suo ultimo time-ot per chidere la partita in attacco.
Vittoria salutare per il tecnico di casa, che può rallegrarsi per l’atteggiamento della sua squadra, che proprio quando sembrava vedersi sfuggire la partita di mano, alla soglia dell’ultimo quarto, ha trovato la forza mentale per reagire.
Già quell’ultimo quarto che, al contrario, ha condannato la squadra ospite: in una quarto, quello decisivo, segnare 21 punti in trasferta è una bella cosa e ti può aiutare a portarla a casa. Ma se ne subisci 27, è un autentico harakiri.

MVP
Jesi: Goldwire
Trapani: Lowery