Franco Marcelletti, coach Prima Veroli

VEROLI – Mancano ancora due settimane e mezzo al primo impegno ufficiale. É questa l’unica buona notizia uscita fuori dalla prima, vera amichevole della stagione di Veroli. Troppo appannata per essere quella attesa la Prima vista sabato sera a Cassino nel “Memorial La Norcia” contro la Givova Scafati, per cui ci si attende che da qui al 26 settembre, data dell’andata dell’atteso derby di Coppa contro Ferentino, la squadra abbia tempo sufficiente per cambiare volto. Troppo macchinosa, troppo priva di brio, troppo spuntata (56 punti segnati…), di fronte ad una Scafati invece già brillante, pure troppo considerando il periodo.

L’assenza di Hunter (semplice affaticamento muscolare) era di quelle pesanti, ma non basta a giustificare il -17 finale, cui si é arrivati dopo piú di mezza gara vissuta tutta in affanno. Il basket migliore, infatti, gli avversari campani di Gennaro Di Carlo lo hanno fatto vedere proprio coi loro due americani in panchina mentre il gruppo degli italiani disponeva agevolmente o quasi dei colleghi in giallorosso, facendo cosí crollare l’alibi della defezione dell’ex americano di Brindisi. Si sapeva e si é confermato che la nuova Prima é una squadra che dovrà soffrire, nel senso che solo attraverso la sofferenza potrà pensare di fare un campionato vincente, perché altrimenti il livello di talento puro non é tale da assicurare i primi posti della classifica. Il gap cassinate contro una delle favorite per la prossima Legadue fa capire che per puntare in alto c’é ancora tanto, tantissimo lavoro da fare. Come chiaramente é logico che sia a questo punto della stagione, sebbene alla prima uscita di fronte alla propria tifoseria, da riconquistare dopo le delusioni dell’anno scorso, sarebbe stato forse il caso di far vedere qualcosa di meglio. Sabato e domenica al Memorial Zeppieri ci aspettiamo altro.

Dal canto suo, Franco Marcelletti respinge la pur minima critica, quando gli si chiede se il netto ko con Scafati puó essere un piccolo campanello d’allarme il coach verolano fa la faccia sorpresa: “Assolutamente nessun campanello, perché? Questi sono test per crescere, Scafati é già in un’ottima condizione da campionato, ha giocato piú partite di noi e inoltre noi il giorno prima avevamo fatto due allenamenti molto pesanti di carico e questo si è visto nella partita. Loro sono piú freschi, hanno anche giocato con quintetti piú piccoli. Rispetto alla gara di Napoli, considerato appunto la maggiore forza di Scafati, ho visto anzi dei progressi, nei primi due quarti abbiamo retto bene. Pertanto non c’é nessuna preoccupazione, sarei preoccupato se fossimo in condizione già adesso, ma il campionato inizia tra un mese. L’importante é che abbiamo un gruppo che sta lavorando bene, pur nella sconfitta abbiamo tenuto il punteggio basso come volevamo anche se qualcosa in difesa abbiamo sbagliato lo stesso, di certo in attacco non é stato facile, l’assenza di Hunter si é sentita, é un giocatore per noi molto importante per tante situazioni di gioco”.

Tuttavia, c’é stato l’atteggiamento di un giocatore che non é piaciuto. Jurevicus é apparso svogliato, proprio il tipo di comportamento che a Veroli non si voleva piú vedere: “Si é innervosito quando ha sbagliato un paio di tiri ma non parlerei di svogliatezza – lo difende Marcelletti, che pure in partita si é spesso lamentato con il suo pupillo lettone – Si é impegnato, ha tirato spesso da libero, per un tiratore é importante sbloccarsi con qualche canestro e non gli é accaduto, ma per me é comunque importante che i tiratori vengano liberati bene dal gioco di squadra”. Invece su Walker il giudizio é ancor piú rimandato rispetto ai compagni, la grande speranza verolana é rimasta coinvolta nel grigiore generale, qualche pregio lo ha fatto vedere (ottima velocità nell’arresto e tiro), pure qualche difetto (quei 173 cm si pagano in certi frangenti): “Pure lui si é trovato di fronte un test piú probante, quindi anche lui ha sperimentato una maggiore fisicità, c’é stata maggiore intensità nei contatti. Queste partite gli servono per questo, a fargli capire come si gioca in Italia”.

Mercoledí ci sarà il “back-to-back” a Scafati, Veroli restituirà la visita ai campani per un’altra amichevole. L’intenzione é capire ancora meglio se la Prima potrà giocarsela davvero alla pari con la Givova quando i due punti conteranno: “Ce la dobbiamo giocare con tutti, non solo con Scafati – replica Marcelletti – L’avete visto, la Givova ha un roster di alto livello, si vede avere uno come Bulleri che sicurezza dà ai compagni, peró noi lavoreremo per crescere e in questo senso sono molto fiducioso”.

Paolo De Persis