Alma Trieste – Segafredo Bologna 66 – 72 (0-3)

Marco Spissu

Bologna – la Virtus elimina l’onta della retrocessione, patita la scorsa stagione, in soli dodici mesi. La Segafredo centra la promozione al primo tentativo eliminando in finale Trieste con un perentorio 3 – 0. La cavalcata della formazione di Ramagli si conclude nel modo più trionfale possibile. I playoff sono stati percorsi alzando gradualmente l’asticella della competitività e attingendo linfa da tutto il roster. La maggiore compattezza e fisicità della Virtus hanno spinto i felsinei nella massima serie del basket italiano. Trieste è caduta in casa dopo 22 successi consecutivi e ha dovuto abbandonare i suoi sogni di gloria. Questa sconfitta, però, non ridimensiona la grande stagione dell’Alma che ha spremuto tutte le energie che le erano rimaste. La Serie A riabbraccia la Virtus e la festa bianconera può cominciare.

Cronaca: la Virtus non si lascia intimidire dal muro biancorosso e inizia la partita con tanta convinzione e fiducia. Con le triple e qualche contropiede Bologna si porta sul +6, poi Trieste alza l’intensità difensiva e mostra la sua faccia migliore, quella che intimidisce gli avversari. La Segafredo non trova più la via del canestro e Trieste, sfruttando anche gli sprechi degli ospiti dalla lunetta, mette il muso avanti. 19 – 18 a fine primo quarto. Ramagli manda in campo Bruttini riproponendo l’assetto, con due centri contemporaneamente in campo, che aveva fatto molto bene nelle prime due gare. La Virtus cattura alcuni preziosi rimbalzi offensivi e si rimette in vantaggio, prima dello show di Lorenzo Baldasso. La guardia di Venaria Reale manda a segno 4 canestri da oltre l’arco in pochi minuti. Le squadre rimangono a contatto e il primo tempo si conclude con una schiacciata in alley-oop di Lawson su assist di Spizzichini dalla rimessa. 37 – 38 al 20esimo. Anche negli ultimi venti minuti del match la partita vive sul filo dell’equilibrio senza avere un vero e proprio padrone. La partita è brutta, sporta e cattiva come vuole Trieste. Si abbassano le percentuali al tiro delle squadre, in particolare quella dalla lunga distanza di Bologna. La squadra di Ramagli si affida allora al suo pivot Lawson per mantenere qualche tacca di vantaggio. 35 – 40 al 30esimo. Nell’ultimo quarto una sfuriata di Umeh porta gli ospiti sul massimo vantaggio (+9 ; 63-54). L’Alma, però, non muore mai e ritrova la parità con un parziale prodotto tutto da un monumentale Green. Negli ultimi minuti il pallone pesa tantissimo, Trieste sa che non può sbagliare se vuole allungare la serie. Il canestro che dà la spallata decisiva per la Virtus lo firma Marco Spissu che, con una tripla, dà il +4 ai bianconeri. Cavaliero prova a caricarsi i giuliani sulle proprie spalle, ma la pressione gli gioca un brutto scherzo: air ball da oltre l’arco e successiva palla persa pestando la linea laterale. Trieste non ha più risorse e una schiacciata di Lawson sancisce il successo bianconero e il ritorno in Serie A di Bologna. Finisce 66 – 72.

Pagelle:

Segafredo Bologna:

Marco Spissu: nel finale mette una tripla fondamentale con la sicurezza di un veterano. Lui dice di avere 22 anni, ma non credetegli. Voto 8

Michael Umeh: non ha la mano incandescente delle prime due gare, ma mette a segno 15 punti ed è sempre uno dei giocatori bianconeri più pericolosi. Voto 7,5

Gabriele Spizzichini: mister utilità stasera si è messo i panni dell’assist man. Smazza 5 assist. Voto 6,5

Klaudio Ndoja: cattura 7 rimbalzi e posai suoi muscoli sotto il canestro bianconero. Voto 6,5

Guido Rosselli: conclude la stagione come l’aveva iniziata: da leader. Fa tutto, punti, rimbalzi e assist. Il migliore giocatore italiano di A2 si è confermato tale anche in finale. Voto 8

Andrea Michelori: NE

Tommaso Oxilia: NE

Stefano Gentile: lascia il palcoscenico ai suoi compagni. La sua comparsata in A2 è durata poco. Voto 6

Lorenzo Penna: NE

Kenny Lawson: la Virtus lo cerca spesso quando vuole mettere a segno due punti e lui risponde presente. Top scorer del match con 22 punti. Voto 8

Davide Bruttini: le sue manone toccano tanti palloni. E’ il gregario che serve per rendere vincente una squadra. Voto 7

Alma Trieste:

Jordan Parks: ad inizio partita dà qualche segno di risveglio, ma i lunghi bianconeri lo sgonfiano troppo presto. Nel finale di partita Dalmasson si affida ad altri. Voto 5

Stefano Bossi: NE

Andrea Coronica: stopper con fortune alterne. Voto 6

Javonte Green: nell’ultimo quarto riapre la partita da solo. Immarcabile per la difesa virtussina, esce a testa altissima. Voto 7

Andrea Pecile: porta energia e serenità dalla panchina. Voto 6

Lorenzo Baldasso: Nel secondo quarto imita Steph Curry e manda a segno 4 triple di puro talento. Cala nel finale. Voto 6,5

Alessandro Simioni: NE

Massimiliano Ferraro: NE

Roberto Prandin: ha meno spazio rispetto alle precedenti partite e il suo fatturato si rimpicciolisce di conseguenza. Voto 6

Daniele Cavaliero: prova ad essere il salvatore della patria, ma fallisce l’obiettivo. Realizza qualche bel canestro, ma manca la leadership. Voto 5

Matteo Da Ros: i corpi dei lunghi bianconeri gli fanno ombra e lui non riesce a vedere il canestro. 3 su 13 al tiro. Voto 5,5

Alessandro Cittadini: si guadagna la pagnotta lottando a rimbalzo. Voto 6