Jason Rowe

VEROLI – Addio Jason. Manca solo l’ufficialità, ma ormai Rowe non è più il playmaker della Prima. La novità s’è svelata ieri pomeriggio alla ripresa degli allenamenti, dove l’assenza dell’ex stella di Sassari si notava come un lampo di luce. Non un’assenza dovuta a infortuni o altri tipi di indisponibilità, ma proprio al fatto che dopo nemmeno 4 mesi di permanenza è già finito il rapporto tra la squadra giallorossa e quello che doveva essere il suo leader riconosciuto e che invece se ne sta per andare dopo aver deluso grandemente le attese sia con Cavina che con Gentile.

Dunque, riguarda il 33enne di Buffalo la prima mossa del cambio d’assetto che la dirigenza giallorossa sta attuando attraverso il mercato per invertire un inizio stagione da incubo, che sta relegando al penultimo posto della classifica della Legadue una candidata alla promozione in Serie A. Troppo frequenti erano state di recente le parole di critica, anche poco velate, del coach e del gm Bartocci sull’insoddisfazione per il rendimento del play a stelle e strisce per pensare ad un finale diverso. Il giocatore che due stagioni fa contribuì enormemente a distruggere il sogno Serie A del club verolano nella finale-playoff contro Sassari si è rivisto in Ciociaria solo sporadicamente, anzi per la precisione soltanto nella trasferta vittoriosa contro Ostuni a Brindisi, quella dei 30 punti realizzati, e parzialmente nella gara successiva persa in casa con Imola. Le cifre con cui chiude la sua breve esperienza verolana a prima vista sono buone (17.0 punti, 50.9% da tre, 3.3 assist ma anche 3.4 perse per 16.4 di valutazione in 32.7 minuti di media), ma la latitanza in leadership e regia, che era quanto Veroli gli chiedeva come il pane, è stata abbastanza palese.
Il sostituto ancora non c’è, o meglio non se ne conosce ancora il nome, ma è chiaro che se Veroli è arrivata fino a questo punto con Rowe significa che qualcosa per le mani deve averlo già. Bisogna capire se l’americano verrà rimpiazzato da un altro americano oppure magari da un italiano o un passaportato (status che nella Prima è mancante) in maniera tale da indirizzare l’arrivo dell’extracomunitario su un altro ruolo, tipo l’ala piccola, altro settore in cui si è in piena sofferenza. O magari anche su un lungo, perché pure lì – e lo scafatese James Thomas l’ha evidenziato di nuovo nell’ultima partita – non è che le cose vadano a gonfie vele per i giallorossi.
All’allenamento l’assenza di Rowe era l’unica, tutti presenti gli altri, compresi quelli su cui le voci di un prossimo addio sono più insistenti, ovvero Martin Colussi e Ivan Gatto. Sul primo non ci sono dubbi sul fatto che possa andarsene presto, ma anche il capitano ha le valigie in mano visto che conferme in tal senso arrivano dal mondo dei procuratori. Ma non ci sarebbe da meravigliarsi se insieme a loro o al loro posto partissero altri compagni, visto che nessuno può sentirsi sereno per quanto combinato fin qui. Di certo, da ieri ai prossimi giorni ogni ora, ogni momento, può essere buono per altre partenze e nuovi arrivi, il cui inserimento verrà favorito dal turno personale di riposo che la Prima osserverà la prossima domenica. Si attendono altre novità a brevissimo termine. E potrebbero essere copiose.
Paolo De Persis