Coach Menetti: “Sant’Antimo è in gran forma, ma noi vogliamo dimenticare Pistoia”

Donell Taylor, chiamato a riscattarsi contro Sant'Antimo dopo le ultime pessime prestazioni (foto pallacanestroreggiana.it)

Trovarsi sotto i riflettori, al centro della scena e con gli occhi di tutti addosso non è facile. Ci si può fare letteralmente paralizzare dall’ansia da palcoscenico, o magari partire con il piede giusto quando si apre il sipario per poi accorgersi della presenza del pubblico a metà dello spettacolo, tra il primo e il secondo atto, e tornare in scena tesi e preoccupati, finendo così per rovinare tutta l’interpretazione. E’ più o meno questo ciò che dev’essere successo alla Trenkwalder nel cruciale scontro diretto contro Pistoia di domenica scorsa, ma ora la PR guarda avanti ed è pronta a recitare nuovamente già domani sera, ore 18.15, al PalaPuca di Sant’Antimo per affrontare la Pallacanestro Sant’Antimo nella 25a giornata. Coach Menetti, incontrato alla vigilia, parte però dal recente passato, proprio dalla sconfitta a Pistoia.

“L’analisi a caldo dopo la partita era quella giusta, il momento cruciale è stato l’inizio del terzo quarto: venivamo da venti minuti buonissimi e i primi 4-5 possessi dopo l’intervallo avrebbero potuto essere decisivi per dare la mazzata definitiva a Pistoia e chiudere i conti. Invece, fallendo in quel momento, abbiamo perso sicurezza e fiducia, dando ai nostri avversari la speranza di poter rientrare. L’ultimo periodo poi è stato davvero disastroso e così si spiega la nostra sconfitta”.

E’ quindi l’aspetto mentale a non andare nella Trenkwalder del girone di ritorno, ma coach Menetti, conscio della difficoltà di risolvere un tale problema in poco tempo, sembra più concentrato a guardare avanti e rimettere in carreggiata la sua comitiva piuttosto che analizzare e psicoanalizzare i suoi.

“Le tensioni psicologiche di cui soffriamo sono evidenti, ma non esiste un modo per superarle e non abbiamo il tempo per poterle affrontare al meglio. L’unica cosa che possiamo fare è non pensare a quello che è successo, guardare sempre alla prossima partita e ritrovare la nostra vera forza, quella che ci ha spinto per tutto l’anno, ovvero lavorare fortissimo in palestra: negli ultimi due mesi per un motivo o per l’altro (infortuni, trasferte, rinvii e recuperi su tutti) non ci è stato possibile e soltanto nelle ultime due settimane abbiamo ritrovato l’intensità giusta negli allenamenti per consolidare le nostre sicurezze e migliorare nei nostri limiti. Il lavoro è l’unica soluzione che conosco”.

La settimana di allenamenti, trascorsa con gli ormai annosi problemi alle ginocchia di Cervi (“stabili ma irrisolti, per il suo utilizzo navighiamo a vista”), sarà fondamentale per affrontare una sfida tutt’altro che banale contro una squadra in splendida forma come la Pallacanestro Sant’Antimo di coach Genny di Carlo, capace di risalire la classifica dopo un girone d’andata da sole tre vittorie (a Reggio spaventò la Trenk ma uscì sconfitta per 74-73 sotto i 21 punti di Dawan Robinson e nonostante una prestazione stellare da 20 punti di Moraschini) con uno scatto prodigioso nel ritorno: 5 gare vinte su 8 e striscia aperta di 3 vittorie consecutive in casa, con scalpi importanti come quelli di Veroli, Brescia e Verona e successi fondamentali negli scontri diretti per la salvezza contro Bologna e Forlì. Un rendimento completamente ribaltato grazie anche agli innesti trovati sul mercato, con l’arrivo dell’ex reggiano Troy Bell a sostituire il discontinuo Teague, la recente addizione di Nestoras Kommatos, ex Fortitudo e campione d’Europa con il Maccabi, rivelatasi subito importante, e la mossa dell’ultimissimo minuto con l’aggiunta al reparto lunghi dell’esperto Luca Ianes.

Sant’Antimo è una squadra in grandissimo momento di forma, non solo in termini di risultati ma anche per il buonissimo livello di gioco. Tutto è cambiato con l’arrivo di Troy, giocatore che conosciamo benissimo (è stato il vero eroe assieme a Robinson della straordinaria cavalcata salvezza della Trenk dello scorso anno, NdR) che è stato importante nel dare grande fiducia al gruppo. E’ una squadra che vive di grande entusiasmo, un avversario ostico anche dal punto di vista tecnico perché gioca spesso con tre guardie (Moraschini, Bell e Campbell, NdR), trova risorse importanti dalla panchina in Rossi e Cantone, mentre fra i lunghi Cittadini ha ricominciato a fare la differenza in un contesto più ordinato, cui l’arrivo di Kommatos porta numeri e grande talento. Non sarà una partita facile, come la scorsa settimana contro Pistoia noi dobbiamo rifarci e abbiamo grandissime motivazioni e voglia di vincere”.

Per portare a casa i due punti la Trenk dovrà superare anche quello che sta ormai diventando un vero e proprio tabù, ossia il mal da trasferta che è valso alla Reggiana ben 4 sconfitte consecutive lontano dal fortino di casa, vere e proprie debacle per scarto e bontà di gioco (appena 63 punti segnati di media e 22% da tre nelle quattro sconfitte, troppo poco per una squadra seconda in classifica e a lungo miglior tiratrice del campionato). L’approccio di coach Menetti al problema è ancora una volta molto chiaro, alla «scurdammoce ‘o passato» come direbbero a Sant’Antimo.

Vincere in trasferta nel girone di ritorno è sempre più difficile rispetto all’andata, gli avversari ti conoscono meglio e ogni partita è una battaglia d’intensità altissima. Può succedere che giocare venti minuti straordinari come i primi di Pistoia, i migliori dell’anno per l’impatto iniziale e l’importanza della gara, non sia sufficiente per vincere. Il nostro unico pensiero deve essere quello di giocare bene e dare il massimo, siamo iper-motivati a vincere”.

La Trenk sembra perfettamente calata nella parte, sarà capace di recitare come sa una volta in scena?