Si è chiuso domenica il girone di andata del campionato di Serie A2, con i primi verdetti della stagione che premiano le prime 4 squadre dei due gironi, promosse alle Final Eight di Coppa Italia di inizio marzo a Porto San Giorgio. Ci sembra giusto iniziare a fare il punto della situazione rispetto a quelle che erano le previsioni della vigilia, facendo i primi bilanci, consci del fatto che già a partire da domenica tutto può essere ribaltato, sia per le eventuali correzioni in corsa che la finestra di mercato permette sia perché, storicamente, è tra febbraio e marzo che si valuta la reale forza e consistenza delle squadre, anche e soprattutto quelle che saranno impegnate nelle finali di Coppa Italia che a volte hanno dato una spinta ma spesso hanno tolto risorse importanti. Dopo il girone Est è ora la volta del girone Ovest, con squadre promosse e bocciate, rispetto alle aspettative, e citando i giocatori che si sono messi più in evidenza.

“T-Rod” Roderick, a nostro avviso il miglior straniero del girone Ovest (foto di Danilo Scaccabarossi)

Analisi

Henry Sims, trascinatore della Virtus Roma (©2018 Foto Alessio Brandolini)

Il girone Ovest sta crescendo, è questo il dato di fatto che salta agli occhi degli osservatori più attenti dopo 15 giornate di campionato. Resta ancora un girone estremamente equilibrato, con ben 12 squadre racchiuse in 9 punti con la sensazione, ogni domenica, che ogni partita sia a pronostico aperto e chiunque possa battere chiunque. Certo Virtus Roma e Bergamo hanno dimostrato finora di avere qualcosa in più delle altre, mentre Legnano e Cassino sembrano le squadre meno attrezzate, così come già previsto alla vigilia, ma nel mezzo c’è un mare magnum di squadre che possono ambire a posizioni importanti nella griglia playoff ma che allo stesso tempo non possono abbassare la guardia per non rischiare di scivolare indietro. Un esempio su tutti spiega bene la situazione. Treviglio occupa la dodicesima posizione con 7 vittorie dopo aver buttato via due punti a Rieti nell’ultima giornata, ma se la squadra di Vertemati avesse vinto una gara dominata per oltre 30′ avrebbe chiuso il girone di andata addirittura al sesto posto. Altra sensazione diffusa è che il divario tecnico con il girone Est si sia ristretto. Intendiamoci, se prendiamo le prime 3/4 squadre dei due gironi a nostro avviso rimane un vantaggio per le squadre orientali, almeno su una serie di playoff, ma tra le squadre di fascia media crediamo che si sia finalmente raggiunto un buon bilanciamento. Il merito è probabilmente nel cambio di formula che ha spinto diverse squadre a fare investimenti importanti per cercare di strappare quella promozione diretta che il primo posto in regular season regalerà anche ad una squadra del girone Ovest.

Sandro Dell’Agnello al momento miglior coach della stagione (Foto R.Caruso 2016)

E la sfida è quantomai aperta, con la Virtus Roma che resta in pole position ma Bergamo ha dimostrato una solidità inaspettata e da dietro sta arrivando una Latina lanciatissima senza dimenticare Capo d’Orlando che finora ha viaggiato a fari spenti ma con un paio di innesti in corsa potrebbe anche fare quel salto di qualità decisivo. In fondo alla classifica i 5 punti tra Siena e Tortona sembrano quasi chiudere il discorso playout ma ci sono alcune variabili che lasciano aperto qualsiasi discorso. Per prima cosa l’equilibrio di cui parlavamo prima, poi la situazione di Tortona, squadra partita con ben altre prospettive e che cercherà senza dubbio di invertire la rotta, infine la stessa Siena con la spada di Damocle di una situazione finanziaria più che critica (solo ad inizio gennaio sono stati saldati gli stipendi di Novembre e non si sa quando saranno saldati quelli di Dicembre già maturati), che potrebbe portare ad altre penalizzazioni con conseguente modifica della classifica.

(credits Lega Nazionale Pallacanestro)

Promosse

Riccardo Tavernelli, tra i protagonisti della prima parte di stagione di Latina (2018 © Foto Alessio Brandolini)

Tralasciando la Virtus Roma che si è confermata la squadra più forte e profonda del girone, sebbene con qualche passo falso di troppo, le squadre che hanno colpito di più per diversi motivi sono Bergamo, Latina e Rieti. La squadra orobica è senza dubbio la più grande sorpresa di tutto il campionato e qui facciamo subito le scuse a Sandro Dell’Agnello per non aver dato abbastanza credito alla sua squadra in fase di presentazione. La verità, a nostro parere, è che finora Bergamo è riuscita a vincere tutte le scommesse fatte in fase di mercato, prima di tutto quella su Terrence Roderick, fermo da un anno per motivi personali. In secondo luogo l’aver recuperato Lorenzo Benvenuti che si era un pò perso tra Reggio Calabria e Ferentino, infine essere riusciti a pescare sempre qualcosa da una panchina non profondissima ma che al momento sta andando oltre le aspettative, ad iniziare da Dario Zucca che alla terza stagione in A2 sta raddoppiando tutte le sue cifre nei 14′ di utilizzo. Per Bergamo il difficile arriverà nei prossimi 2 mesi, con l’impegno della Coppa Italia che sarà il vero banco di prova per capire fin dove la squadra del presidente Lentsch si potrà spingere nel finale di regular season.

Bobby Jones al momento uomo in più della Zeus Energy Rieti (©2018 Foto Alessio Brandolini)

La Benacquista Latina, dopo un paio di anni di speranze non concretizzate, sembra finalmente aver fatto quel salto di qualità che in tanti prospettavano ad inizio anno. La squadra di Franco Gramenzi è quella che propone il gioco più spettacolare di tutto il campionato, Est compreso, viaggiando a quasi 90 punti di media a partita e tirando con quasi il 40% da 3 punti ed una valutazione complessiva di squadra superiore a 100 a partita, seconda solo alla Fortitudo Bologna. Ha scoperto un gran tiratore in Michael Carlson, sta trovando la miglior stagione in carriera di Augustin Fabi, Tavernelli e Baldassare sono rincalzi di lusso per la categoria uscendo da una panchina profonda e di qualità in cui l’innesto di Valerio Cucci ha dato quel qualcosa in più in termini di energia e variabili tattiche che potrebbe anche fare la differenza nella seconda parte di stagione. Non ambisce probabilmente alla promozione diretta ma la Zeus Energy Rieti di Alessandro Rossi è un’altra squadra che ha disputato un ottimo girone di andata e che probabilmente ha anche qualcosa da recriminare perché avrebbe potuto anche strappare il pass per le Final Eight con un pizzico di fortuna in più. La dirigenza è stata brava a piazzare il colpo Bobby Jones quasi al termine del mercato, trovandosi tra le mani un giocatore in grado di fare tutt’ora la differenza, ma soprattutto a far fronte alla tegola dell’infortunio di JJ Frazier con l’innesto  in corsa di Adegboye, giocatore che conosce il nostro campionato e che ha dato subito il suo contributo. Il resto lo ha fatto coach Rossi che, pur dentro una stagione complicata con tanti infortuni, è riuscito a trovare sempre il giusto equilibrio e senza la sconfitta alla prima giornata con Biella avrebbe anche raggiunto le finali di Coppa Italia.

Bocciate

Nonostante l’ottima stagione di Denegri finora Casale sta deludendo le aspettative (Foto di Maurizio Dalla Zuanna)

Tre squadre su tutte finiscono dietro la lavagna alla fine del girone di andata. La Novipiù Casale era attesa ad un campionato di vertice ed invece, dopo una buona partenza (4 vittorie nelle prime 5 uscite), la squadra ha mostrato più di qualche difficoltà e la netta sensazione di non riuscire a progredire. Mattia Ferrari sta faticando a dare la sua impronta ad una squadra forse costruita non proprio benissimo in estate. Tinsley è un buon tiratore ma manca di continuità, Cesana ha faticato ad entrare nel sistema di gioco ed un infortunio ad inizio dicembre lo ha messo fuori squadra quando sembrava stesse ingranando, mentre dei giovani dello scorso anno solo Denegri sembra abbia fatto lo step che la società si aspettava. In tutto questo sta andando quasi sprecato l’ottimo campionato di Pinkins, giocatore interno (doppia-doppia di media da 18.3 punti e quasi 11 rimbalzi a partita) capace anche di giocare lontano da canestro (viaggia al 38% da 3 punti), che però da solo non può bastare. L’innesto di Italiano non ha portato grandi benefici, tanto che curiosamente dal suo arrivo il record è 1 vinta e 3 perse, ed è soprattutto in trasferta (ha vinto solo con Legnano e Cassino) che Casale sta soffrendo e l’inizio del girone di ritorno, fondamentale per invertire la rotta, propone tre viaggi complicati da cui però bisogna racimolare qualcosa per non lasciarsi trascinare in basso.

Momento complicato per Ramondino a Tortona (foto di Danilo Scaccabarossi)

Dove c’è già ormai da inizio anno la Bertram Tortona, data da tutti ad inizio anno come la favorita numero 1 insieme alla Virtus Roma ed invece nel giro di 9 mesi il mondo della Bertram si è capovolto, dal trionfo in Coppa Italia ad inizio marzo alla zona playout alla fine del girone di andata. Passando per l’esonero di Pansa ed un mercato estivo totalmente sconfessato dopo poche partite, con Knowles messo fuori squadra dopo 10 partite, che sarà sostituito da Pablo Bertone in prestito da Varese, e Tuoyo tagliato alla riapertura del mercato per far posto all’esperto Tau Lydeka, a cui si aggiunge Ganeto fuori squadra e la rinuncia all’eroe di Jesi, Francesco Stefanelli, mai ripresosi dal brutto infortunio della scorsa primavera. In tutto questo i rumors danno per sfiduciato lo sponsor Beniamino Gavio che in estate aveva lanciato anche il progetto per il nuovo palasport con i requisiti per la Serie A, che al momento però è una chimera mentre a coach Ramondino non resta che rimboccarsi le maniche per non affondare insieme al progetto Derthona Basket. Altra squadra che sembrava in rampa di lancio ed intrigava tutti gli addetti ai lavori alla vigilia era la Givova Scafati di patron Longobardi, ed invece la squadra campana si è presto sciolta da un lato di fronte alle prime difficoltà tecniche e dall’altro di fronte alla bufera del presunto caso di doping che ha coinvolto Sgobba, Romeo e coach Calvani, poi dimessosi. L’arrivo di Lino Lardo aveva prodotto subito 2 vittorie ma nelle ultime 8 giornate Scafati ha vinto solo 3 partite e la situazione tecnica non sembra molto migliorata, con grossi problemi soprattutto in cabina di regia dove l’infortunio di Tommasini ha lasciato un pericoloso buco che la staffetta Romeo-Contento non riesce a chiudere tanto che la società tornerà quasi sicuramente sul mercato per provare a risalire la corrente ed agganciare un playoff comunque alla portata.

(credits Lega Nazionale Pallacanestro)

I migliori stranieri

Brandon Triche è tornato in Italia in gran spolvero (Foto: Legnano Basket Knights)

Un giocatore su tutti che sta dominando il campionato, Terrence “T-Rod” Roderick. Il suo impatto è direttamente proporzionale al livello a cui ha spinto Bergamo e tutti i suoi compagni ed è per questo che lo preferiamo a tanti altri che statisticamente stanno forse facendo meglio di lui. Roderick aveva lasciato l’Italia nella primavera del 2017 non proprio nel modo migliore, praticamente “scappando” da Ferrara, anche se lui recentemente in una intervista ha detto che “essendo la squadra già salva, avevo chiesto alla società di rientrare negli States. Prima hanno detto di si, poi hanno cambiato idea e visto che eravamo già salvi sono partito lo stesso perché era appena nata mia figlia“. E proprio per l’ultima figlia che Roderick ha deciso di non giocare nell’ultima stagione, cosa che aveva aumentato i dubbi sulla sua tenuta fisica. Dubbi che evidentemente non aveva Sandro Dell’Agnello, già suo coach a Forlì nel 2012, che ha deciso di scommettere su di lui ed ha avuto ragione. Aldilà dei numeri (20.5 punti e quasi 11 rimbalzi a partita) Roderick ha aggiunto ad un talento assoluto un vero salto di qualità in termini di  maturità diventando il leader non solo tecnico ma anche emotivo della squadra, mettendo in ritmo i compagni (quasi 6 assist a partita) e prendendosi le responsabilità quando serve, come gli ultimi 2′ con Tortona (8 punti in fila per portare la squadra all’overtime). Altro gradito ritorno in Italia è quello di Brandon Triche la cui ultima esperienza a Roma in Serie A non era stata delle migliori. Sindoni lo ha convinto ad accettare il nuovo progetto dell’Orlandina e lui si è subito calato nella parte giocando da vero leader e sbagliando di fatto una sola partita, quella persa in casa con Latina. Per il resto fin qui una stagione da oltre 25 punti e quasi 6 assist a partita con il 39% da 3, con una valutazione media di 26, sporcata proprio dal -3 ottenuto contro Latina. L’Orlandina finora ha viaggiato nel gruppo ma proprio le prestazioni di Triche, unite a quelle di Jordan Parks ed una crescita di tutto il gruppo italiano che sembra costante, potrebbero alzare l’asticella dei sogni. Quelli che culla da inizio anno Claudio Toti che ha costruito insieme a Valerio Spinelli un’ottima squadra che gira intorno ad Henry Sims. L’ex Sixers dopo la positiva stagione a Cremona ha deciso di portare in A2 il suo talento e la sua fisicità che a questo livello è a tratti debordante, come dimostrano i quasi 20 punti e 11 rimbalzi a partita che fa registrare fino a questo punto, numeri forse inferiori a quello che potrebbe dare in una squadra non per forza dipendente dal suo talento, che sarà però fondamentale alla Virtus Roma nel girone di ritorno.

(credits Lega Nazionale Pallacanestro)

I migliori italiani

Andrea Pecchia, capitano e leader della Remer Treviglio (foto di Danilo Scaccabarossi)

Più che nel girone Est, ad Ovest gli italiani sono grandi protagonisti ed in alcuni casi i leader delle proprie squadre. E’ il caso, ad esempio, di Andrea Pecchia che in 15 giornate di campionato è stato capace di vincere per ben tre volte il premio di MVP di giornata, alzando ogni volta l’asticella delle sue prestazioni fino al clamoroso 56 di valutazione contro Latina. Il prodotto dell’Olimpia Milano, alla terza stagione a Treviglio, ha preso il testimone da Emanuele Rossi diventando capitano della Remer ed ha fatto il (quasi) definitivo salto di qualità, caricandosi la squadra sulle spalle nella parte iniziale della stagione in cui la truppa di Vertemati ha fatto molta fatica. Giocatore dotato di un grande atletismo, ha fatto uno step in più in termini di fisicità ed ha migliorato notevolmente anche il suo tiro, diventando pericoloso anche lontano dal canestro. Se c’è un appunto che possiamo sollevare alla sua fin qui bella stagione è quello di essere più incisivo in casa che fuori, dove a volte ha faticato a trascinare i compagni. Resta tuttavia uno dei giocatori più forti in assoluto visti in questa prima parte di stagione, probabilmente già pronto per tentare nuovamente la sorte ai piani superiori. Sebbene nato in Argentina, non possiamo che considerare italiano Augustin Fabi, da oltre 10 anni nel nostro paese. L’oriundo, come già detto, sta giocando la sua miglior stagione da quando è in Italia raddoppiando di fatto le sue cifre rispetto alla già ottima annata 2017/18 giocata a Reggio Calabria. Fabi è l’arma letale del miglior attacco di tutta la A2, viaggia ad oltre 20 punti a partita e segna quasi 1 tiro su 2 dalla grande distanza (46% in stagione finora con quasi 7 tentativi a partita), anche se è la sua leadership in campo e fuori che sta facendo la differenza, con coach Gramenzi che affida spesso e volentieri alle sue mani i palloni più importanti. Se Pecchia e Fabi stanno facendo parlare gli addetti ai lavori, sta invece passando quasi sotto silenzio l’ottima stagione di Davide Bruttini che a Capo d’Orlando si è riciclato protagonista dopo tante stagioni passate da comprimario o comunque da giocatore di complemento. Levatosi di dosso nell’ultima stagione l’etichetta di portafortuna (tre promozioni consecutive alle spalle a Torino, Brescia e Virtus Bologna) passate le 30 primavere è sceso in Sicilia diventando il terzo violino della Benfapp di Marco Sodini, spesso e volentieri il silenzioso uomo in più a fare da equilibratore tra l’atletismo di Parks e l’esuberanza di Triche. Anche per lui, al momento, la miglior stagione in carriera con oltre 13 punti e 8 rimbalzi a partita che lo spingono ad una valutazione media superiore a 21 tra l’altro in oltre 32 minuti in campo, a testimonianza di una salute fisica che nelle ultime stagioni sembrava lo avesse abbandonato.


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