Ursulo D’Almeida (foto di Danilo Scaccabarossi)

Dieci gare agli archivi, quasi un terzo di stagione, e ci sembra giusto fare il punto della situazione in casa Blu Basket Treviglio, targata BCC. La squadra di Adriano Vertemati, grande sorpresa della passata stagione con l’approdo fino alla semifinale promozione, era attesa da tutti ad una stagione di conferma. Le cose finora non sono andate come i più ottimisti speravano, e potremmo dire che a seconda dei punti di vista il bicchiere può essere mezzo pieno oppure mezzo vuoto. Senza dimenticare che nel bilancio va messo un avvio di stagione complicato dalla mancanza del proprio impianto di gioco e di allenamento, il PalaFacchetti, scoperchiato da una tromba d’aria il 2 agosto e riaperto al pubblico ed al basket a distanza di 4 mesi, domenica 1 dicembre, costringendo la Blu Basket ad un inizio di girone di andata da esiliata a Bergamo.

La BCC ha ritrovato i suoi tifosi dopo 2 mesi di esilio forzato (foto di Danilo Scaccabarossi)

LA SITUAZIONE – Treviglio si trova a metà classifica dopo 10 gare disputate con un record del 50% ed una gara interna, contro Agrigento, da recuperare. Il bicchiere mezzo pieno sono le 4 vittorie esterne, tre delle quali su campi considerati proibitivi alla vigilia come Torino, Scafati e Napoli. Il bicchiere mezzo vuoto sono senza dubbio le 3 sconfitte consecutive in casa, tutte contro squadre piemontesi, che hanno impedito alla Blu Basket di trovarsi più in alto in classifica a questo punto della stagione. Anche qui gli ottimisti possono lamentarsi del fatto che le prime tre gare interne si siano giocate a Bergamo, ma i pessimisti potrebbero replicare che contro Biella e Tortona sono arrivati segnali preoccupanti di tenuta alla distanza.

LE STATISTICHE – Con 70.3 punti a partita la BCC versione 2019/20 è la peggiore dal punto di vista della produzione offensiva dell’era Vertemati ma è anche vero che con soli 71.2 punti subiti è una delle migliori versioni difensive mai viste, oltre ad essere la terza migliore difesa di tutta la Serie A2, a testimonianza del fatto che quando Vertemati parla di ottimo lavoro difensivo dice senza dubbio il vero. Treviglio concede poco a rimbalzo (solo 34.6 a partita per gli avversari) ma di questi un terzo è concesso nella propria metà campo. Il dato statistico più preoccupante, però, sono le palle perse, ben 16.1 a partita, con la sola Roseto a fare peggio in tutta la Serie A2. Per il resto le statistiche sono abbastanza simili a quelle dello scorso anno, a parte il crollo delle percentuali nel tiro da 2 (da oltre il 52% al 45%), tirando in media 7 volte in meno a partita.

 

(credits Blu Basket 1971)

COME GIOCA – Treviglio gioca un basket offensivo decisamente diverso rispetto alle ultime versioni, una scelta quasi obbligata visto la struttura molto più “pesante” del suo roster, in particolare negli esterni ma anche per la presenza al fianco di Borra di un “4” come Pacher che ama il gioco perimetrale ma non è un fulmine di guerra in transizione. Non è un caso che, soprattutto con il quintetto titolare, il numero di possessi si sia abbassato, la squadra cerchi meno la transizione primaria e spesso e volentieri l’attacco consuma i 24” per cercare un tiro ad alta percentuale. Le cose cambiano leggermente quando in campo ci sono D’Almeida e Reati, accoppiati a volte a Borra altre a Pacher, a seconda delle situazioni tattiche. In questi casi la squadra è molto più aggressiva difensivamente, spesso allungandosi per tutti i 28 metri, ed il ritmo offensivo sale di conseguenza anche se l’efficacia non è sempre garantita.

Mattia Palumbo (foto di Danilo Scaccabarossi)

COSA FUNZIONAPacher è il “4” che Adriano Vertemati ha sempre inseguito negli ultimi anni e che sperava fosse lo scorso anno Olasewere. L’ex Reggio e Siena sta giocando un’ottima stagione (17.8  punti di media, 61% da 2, 50% da 3 con oltre 6 tentativi a partita) da un punto di vista sia offensivo che difensivo e non è una novità se, insieme a Raivio, è il giocatore più utilizzato di tutta la Serie A2. Per struttura fisica e stile di gioco, poi, si sposa perfettamente con Jacopo Borra che infatti sta continuando sulla falsa riga della scorsa stagione, anche se nelle ultime due gare un piccolo problema fisico lo ha in parte limitato. È invece decisamente esploso, e rappresenta per noi il vero leader tecnico della squadra, Mattia Palumbo che sta giocando con una maturità tecnica e tattica ineccepibile. Migliorato notevolmente al tiro, nonostante una meccanica un po’ laboriosa compensata dalla possibilità di tirare ad altezze quasi impossibili da contrastare per un esterno, sta mostrando anche grande crescita caratteriale limitando quegli eccessi di nervosismo che ne caratterizzavano spesso le gare nella scorsa stagione. Unico neo, finora, i problemi di falli che spesso lo tolgono molto presto dalla gara, su cui crediamo saprà senza dubbio lavorare nel corso della stagione. E poi, come già detto, la difesa della BCC si sta dimostrando notevolmente competente, limitando se non addirittura togliendo dal match gli avversari più pericolosi. La struttura degli esterni di Vertemati permette una difesa molto fisica soprattutto sul perimetro dove senza dubbio la squadra sta lavorando molto bene e concedendo pochissimo agli avversari (un dato su tutti, il 27% concesso da 3 alle squadre avversarie, per distacco il migliore della Serie A2).

 

(credits Blu Basket 1971)

Ivanov (foto di Danilo Scaccabarossi)

COSA NON FUNZIONA – Prendendo a prestito le parole di Vertemati al termine del match contro Tortona potremmo dire che a Treviglio mancano tante piccole cose che al momento rendono la classifica meno bella di quella che potrebbe essere. Il primo dato eclatante che salta agli occhi è il numero impressionante di palle perse che di fatto regalano possessi gratis agli avversari. Anche se, come a Scafati e Capo d’Orlando, questa voce statistica non ha contribuito alla sconfitta, è un indicatore di come l’attacco di Vertemati faccia fatica a trovare ritmo, testimoniato dal numero di assist, anche questo in calo rispetto alle passate stagioni.

Non crediamo di mancare di rispetto né al coach né alla società se diciamo che al momento, un altro dei problemi evidenti, sembra essere la scelta sbagliata di uno dei due stranieri. Ivanov è giocatore dall’enorme potenziale, lo si vede nei movimenti sia in attacco che in difesa, ha un tiro di una bellezza rara, sia nella meccanica che nel rilascio della palla, sa coinvolgere i compagni ed ha delle ottime letture nella metà campo offensiva ma… ci sono tanti ma. Il primo è che non fa mai canestro (viaggia al 30% al tiro con quasi 10 tentativi a partita) e questo sta fortemente limitando il suo gioco in quanto ha poca fiducia nel prendersi un tiro ed in alcune circostanze gli avversari speculano su questa situazione preferendo una sua conclusione piuttosto che un tiro di Palumbo o Caroti. Il secondo ma, a nostro avviso il più importante, è però il fatto che fisicamente e, almeno per il momento, anche per stile di gioco si sposa male con Palumbo e Pacher, giocatori perimetrali o che amano andarsi a prendere vantaggi in post-up ed il giocatore bulgaro dovrebbe essere quello che attacca con decisione il canestro per provare a fare collassare la difesa e scaricare sugli esterni. Probabilmente le difficoltà di cui parlavamo prima stanno limitando anche questo fondamentale togliendo a Treviglio una situazione tattica che era nel DNA di questa squadra. Sarebbe interessante vedere Ivanov come sesto uomo, magari in quintetti più agili dove lui possa essere il giocatore che sul perimetro riceve gli scarichi. La situazione ricorda per certi aspetti quella di Tomas Kyzlink che al primo anno faticò tantissimo nel sistema Vertemati ed andò vicino al taglio prima di crescere e diventare il riferimento offensivo della squadra.

 

(credits Blu Basket 1971)

Pacher, il migliore di Treviglio in queste prime 10 giornate (foto di Danilo Scaccabarossi)

Altro problema, evidenziato nelle ultime due sconfitte, è una panchina molto corta ed anche limitata come soluzioni tattiche. Reati difficilmente gioca da “3”, soprattutto in difesa, D’Almeida è un “4” puro e Taddeo, pur avendo un buon tiro, preferisce evitare di giocare “off-the-ball”. Inoltre, siamo portati a pensare, che sul giocatore pugliese ci sia stata in pre-stagione una sopra-valutazione rispetto a quello che avrebbe potuto dare da subito alla squadra. Il ragazzo ha talento e qualità, e le ha già dimostrate in alcuni spezzoni di gara, ma non sembra in grado di reggere l’attacco per i minuti necessari a fare rifiatare Caroti. Ed in parte l’ammissione è arrivata anche da Vertemati nell’ultima conferenza stampa in cui ha detto che la squadra sta giocando con “7 giocatori e mezzo”.

IL FUTURO – Le prossime quattro gare, di cui tre in casa e la quarta quasi, diranno molto del futuro della BCC Treviglio e probabilmente potrebbero anche indirizzate nuove scelte di mercato a gennaio, cosa che lo stesso Vertemati non ha né confermato né smentito domenica sera. Giovedì arriva Agrigento per recuperare la gara della 4^ giornata, poi Eurobasket in casa e derby a Bergamo per chiudere il girone di andata, ovvero contro le squadre peggiori del girone, due gare da non sbagliare assolutamente prima di incrociare Trapani, di nuovo in casa, alla prima di ritorno. Insomma un filotto di partite alla portata di Treviglio che se riuscisse a vincerle tutte potrebbe riportare al sereno una condizione che al momento volge al variabile con foschie.


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