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Roberto Rullo, 28 punti contro la Virtus (2018 © Foto Alessio Brandolini)

ROBERTO RULLO (guardia, Pasta Cellino Cagliari, 1990) / MATTEO IMBRO’ (play guardia, De Longhi TV, 1994) – High stagionale per i due giocatori Italiani in forza a Cagliari e Treviso. Il numero 11 della formazione isolana scrive 40 nella valutazione, sua migliore prova dopo i 36 dell’8 Febbraio contro Reggio Calabria. Per Rullo, in quella che potremmo definire l’annata della consacrazione, 13/15 ai liberi, 9 rimbalzi ed il trentello (28 punti) sfiorato nella capitale contro la Virtus Roma. Miglior prova anche per l’ex Virtus Bo e Ferentino Imbrò che ha un primo tempo caldissimo alle triple, scavando di fatto il solco definitivo contro la lanciata, in chiave play off, Ferrara di coach Bonacina. Il nativo di Porto Empedocle chiude con 17 punti in 21 minuti, 5/7 dai 6.75 proseguendo la sua annata alla corte di coach Pillastrini col 43% da due ed un ottimo 45% dalla lunga distanza.

BENJAMIN RAYMOND (ala forte, Benacquista Latina, 1987) / JERAI GRANT (centro, Ora Si Ravenna, 1989) – Secondo miglior match stagionale per l’ex Ferentino numero 42 che chiude il match vittorioso contro Siena con ben 7 falli subiti, 31 punti in 36 minuti di campo ed una mira glaciale alla lunetta (10/10) che gli vale ben 42 di valutazione finale, la migliore di giornata in tutta la A2. Serata dove l’americano di Boston tira col 75% da due (6/8) ed il 50% dalla lunga distanza (3/6) acchiappando anche 8 rimbalzi e contribuendo in modo decisivo alla rimonta finale di Latina. Ad Est e’ Grant a far la voce grossa diventando fondamentale nella vittoria casalinga dei suoi contro la capolista Fortitudo, con i romagnoli che in stagione sono 3-0 contro la formazione allenata da coach Boniciolli, inclusa anche la recente vittoria in Coppa Italia. Il lungo numero 45 lungo di coach Martino segna il canestro che porta la contesa all’overtime e chiude con la doppia doppia da 21 punti ed 11 rimbalzi con 7 falli subiti, 9/12 da due e 3 stoppate agli avversari per 37 di valutazione. Boccata d’ossigeno in chiave playoff per un OraSì reduce da un periodo non propriamente positivo prima delle due vittorie di Coppa Italia a Jesi.

Paulius Sorokas (Foto di Maurizio Dalla Zuanna)

BERTRAM TORTONA – Non si ferma più la squadra di coach Pansa che, evidentemente, esce da Jesi con una condizione mentale tale da sopperire anche alla evidente fatica fisica. Alla quarta vittoria negli ultimi 5 turni di campionato, Tortona schiaccia senza troppi complimenti Legnano, squadra in gran forma, scappando via alla distanza con una seconda parte di gara da 54 punti, quando teoricamente le gambe avrebbero dovuto sentire il peso del tour de force marchigiano. Sono i soliti Melvin Johnson, Paulius Sorokas e Luca Garri, con un ventello a testa a guidare i piemontesi, oltre al 3/4 da 3 punti di Francesco Stefanelli, che continua con il suo magic moment iniziato a Jesi. Tortona vola e punta decisamente al secondo posto in un girone Ovest sempre più equilibrato.

 

(credits Legnano Basket Knights)

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Piero Bucchi (2018 © Foto Alessio Brandolini)

VIRTUS ROMA – Cambiando l’ordine dei fattori (oppure allenatori), il prodotto non cambia. Continua la stagione negativa della formazione capitolina, nonostante le sliding doors sul pino, con Piero Bucchi che diventa il terzo allenatore in stagione, dopo Corbani e Bechi. Al PalaTiziano passa anche la Pasta Cellino Cagliari, che non vinceva in campionato da un mese ed arrivava alla sfida con problemi anche di testa, vista la questione McGrath. Ma contro la Virtus in questo momento non servono troppi sforzi per girare l’inerzia dalla propria parte. Nonostante una sconfitta arrivata solo in overtime, Roma ha continuato a mostrare i problemi di concentrazione e di costanza di rendimento, che si susseguono da inizio stagione,  vittima dei problemi tecnici ma soprattutto mentali che in questo momento non permettono ad un roster comunque interessante di esprimersi ad un livello superiore. Il problema per la Virtus è che davanti continuano a vincere e la salvezza ormai sembra dover passare per forza dai playout.

(a cura di Alessandro Salvini e Fabrizio Quattrini)


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