Jesi – La Termoforgia batte anche l’Assigeco, conquistando il terzo successo, contro un Piacenza che, quando sembrava già fuori causa, con un ultimo colpo di coda, è arrivato a giocarsi tutto in un match-ball, che Formenti non è riuscito a sfruttare. La squadra di Zanchi si morde la mani. Già, Zanchi, tornato, da avversario, in una città in cui ha collezionato il maggior numero di presenze in panchina nel basket che conta: l’ultima volta da ex lo aveva visto uscire vittorioso, dal palasport jesino, stavolta ha solo accarezzato la possibilità di farlo nuovamente.

Il blackout di inizio secondo quarto, con il match sospeso per 20 minuti (foto G. Esposto)

Non è stato un match per palati fini, a vedere innanzitutto le percentuali di tiro, ma aperto fino all’ultimo e in quanto tale ha avuto la sua spettacolarità, Ambedue le formazioni hanno tirato con il 44% dal campo e quel poco in più che ha fatto Piacenza nel tiro da tre, le è valso la rimonta finale.

Visto che è bene tutto quello che finisce bene, coach Cagnazzo, può gioire per il terzo successo, su quattro partite, pur nella consapevolezza di alcune situazioni su sui lavorare, tipo l’approccio troppo morbido e la poca energia nei momenti in cui la sua squadra aveva in mano l’inerzia del gioco e poteva chiudere la partita, o quanto meno, portarsi a distanza di sicurezza.

Reati, con il suo 5/8 da tre è stato fondamentale per riaprire il match (foto G. Esposto)

Ma quegli ultimi 21” sono stati una vera sofferenza, con tre possessi consecutivi e quel canestro fortemente voluto da Hasbrouck (unico ex in campo), che, sul 79-79, ha deciso il match, con i 1.800 spettatori con il naso all’insù, a seguire la parabola di quell’ultimo tiro scagliato da Formenti, allo scadere, che, purtroppo per Piacenza, è finito fuori.

Piccolo passo in avanti per l’Assigeco, dopo la partita interna con Montegranaro, ma, come ha sottolineato Zanchi, nel basket, alla fine, contano solo i due punti e il resto, passa spesso in secondo piano. Ma forse, arrivare, in quei “maledetti” 21 secondi con due soli falli di squadra, può aver compromesso, almeno in parte, il match. Mandare in lunetta uno dei giocatori di casa, poteva significare, avere in mano l’ultimo possesso, con qualche secondo in più. Ma con il senno del poi…

L’ex Piacenza Hasbrouck, match winner per Jesi (foto G. Esposto)

STARTING FIVE

Jesi: Brown, Quarisa, Marini, Hasbrouck, Ihedioha

Piacenza: Guyton, Alredge, Oxilia, Reati

SPOGLIATOI

Zanchi: «Abbiamo giocato a strappi, facendo ottime cose all’inizio e alla fine, cose meno buone per ritardi, mancanza di condizione, cali di tensione, come purtroppo in questo periodo ci succede. Però devo dire che è stato fatto un grosso passo avanti, venire a Jesi che in questo momento è in grande gas e non mollare mai, anche sotto di dodici punti, avere la palla per vincerla, dimostra che abbiamo tantissimo da lavorare, però la risposta l’abbiamo data. Solo una fiammella, perché in questo lavoro, purtroppo – ribadisco purtroppo – contano solo i due punti. Invece a volte bisognerebbe vedere anche al di là dei soli due punti. Il campionato è lungo, con il lavoro e l’umiltà che hanno questo ragazzi, possiamo fare bene. Dobbiamo eliminare questi cali di tensione e giocare di più sulle nostre linee quando le cose vanno bene. A volte ci abbattiamo troppo presto e finiamo in balìa dell’avversaria, hanno fatto dei canestri molto difficili, di talento, però credo che ne abbiamo fatti anche noi. Complimenti a loro perché sono freschi, giocano bene, anche se sono corti come noi, dipendono molto dai due americani e non solo; oggi Andrea (Quarisa) ha fatto una grande partita e sono contento per lui.»

Cagnazzo: «La nostra prestazione è stata contraddistinta da un inizio molto soft, poi abbiamo ripreso la partita, siamo tornati nuovamente soft e quindi giocando senza quell’energia di cui mi avete spesso sentito parlare. Non dobbiamo mai perdere la consapevolezza che questo è un campionato durissimo in cui tutti hanno i mezzi per metterci in difficoltà e quindi, dopo questa partita dobbiamo fare non un passo in più, ma due o tre. In alcuni momenti siamo stati davvero superficiali e quindi è una cosa in cui dobbiamo migliorare da subito, quindi abbiamo molte cose su cui lavorare da martedì quando torneremo in palestra e allenarci ancora più duramente di quello che abbiamo fatto finora, perché in alcune situazioni dobbiamo essere ancora più duri e più presenti mentalmente. Loro sono stati bravi ad attaccare sia dentro che fuori, noi alcune volte siamo arrivati in ritardo, quando non c’era motivo di farlo, spesso eravamo fuori posizione o magari partivamo un secondo in ritardo e quindi ci dovremo allenare meglio su queste situazioni, perché dobbiamo essere più presenti. Chiaramente non è stata una scelta far tirare Piacenza da tre punti, con i tiratori che ha, sarebbe stata una scelta suicida.»

 

TERMOFORGIA JESI-ASSIGECO-PIACENZA  81-79

Termoforgia: Brown 22, Quarisa 13, Marini 15, Hasbrouck 21, Ihedioha 7, Kouyate ne, Mentonelli ne, Piccoli 3, Rinaldi ne, Valentini ne, Melderis ne, Massone. All.: Cagnazzo.

Assigeco: Guyton 11, Sanguinetti 17, Alredge 13, Oxilia 5, Reati 19, Montanari ne, Diouf ne, Fontecchio ne, Formenti 6, Infante 8, Seye ne, Dincic ne. All.: Zanchi.

Arbitri: Pepponi, Bonfante, Capurro.

Parziali: 18-19; 20-11; 20-26; 23-23

Spettatori:  1.805