Recanati – La Vertemati band, un mix di esperienza e gioventù, ben equilibrata, come poche squadre nella Lega, gioca una gran bella partita e spinge in basso un Recanati, che salva solo parzialmente la domenica che poteva essere quella giusta per riprendere il cammino verso la salvezza, per la concomitante sconfitta del Matera.

Appena un brodino, per una squadra ancora alla ricerca di sé stessa, che ancora sembra non recepire la cura Sacco, che ha perso clamorosamente terreno, dopo la bella prestazione di Jesi, sotto il punto di vista del gioco, ma soprattutto del morale.

Treviglio, a detta di coach Vertemati, pensa solo alla salvezza, ma per quello che ha fatto vedere al pala Cingolani, può ambire a qualcosa di più ambizioso.

Squadra veloce, grande velocità di esecuzione, lettura intelligente delle situazioni di gioco, un lusso per una squadra che praticamente conta solo su due giocatori veramente esperti, Marino e Rossi. Insomma, la bella notizia è che questi giovani sono cresciuti e riescono a giocare da protagonisti.

Tommaso Marino (foto G.Esposto)

Tommaso Marino (foto G.Esposto)

Recanati è stata l’ombra di quella vista nel derby di Jesi: partita con poca energia difensiva, già al 5’ era sotto di 10 (8-18) ed è finita con il disunirsi, invece che compattarsi e non è più riuscita a esprimersi, se non con giocate pericolosamente individuali.

Pericolosamente, considerando l’avversaria di stasera, sistematica nel punire ogni errore, ogni forzatura.

Eppure nel terzo quarto, trascinata da capitan Pierini, Recanati è partita bene, ha riportato lo svantaggio fino a un incoraggiante -6, a ogni buona difesa ha trovato buoni attacchi – una cosa che si ripete spesso nel basket – ma proprio nel suo momento peggiore, la Remet ha ristabilito gli equilibri, mettendo di nuovo e definitivamente le mani sulla partita.

Peccato per Recanati: ogni partita andrebbe vissuta come una finale, partire così, significa rovinare tutto, dover rincorrere e quindi sprecare energie per una rimonta stavolta a lungo cullata, ma mai raggiunta.

Prima del match è stato osservato un minuto di raccoglimento in memoria di due personaggi di qualche decennio fa, l’arbitro Ninì Ardito e l’ex nazionale Gianni Giomo e una delegazione di tifosi di Recanati ha consegnato un contributo alla famiglia di Simone Storani, giovanissima vittima di un grave incidente domestico, che necessita di frequenti e costose cure.

 

Starting five

Recanati: Pierini, Lauwers, Traini, Lawson, Sollazzo

Treviglio: Kyzlink, Sorokas, Marino, Rossi, Turel

 

Palla avvelenata

Due primi quarti pericolosamente in balìa dell’avversaria, così Recanati ha compromesso la partita: su tutti è stato Lauwers, a pagare per questo pessimo inizio. Messo in panchina dopo appena 5’, alla sua seconda palla persa, non è più sceso in campo.

Incidente di percorso o mancanza di fiducia da parte del coach?

 

Se la matematica non è un’opinione

Non sempre la statistiche dicono la verità e non sempre, comunque la dicono fino in fondo.

Due dati però, hanno il potere di un pugno in un occhio, il 12/23 (52%) di Recanati in lunetta (possiamo giurare che parte del -9 finale nasce proprio dalla linea della carità) e gli appena 3 falli di squadra commessi nell’ultimo quarto, un lusso che una squadra in rimonta non può permettersi, specie quando è importante e opportuno gestire e fermare il cronometro.

Sollazzo, troppi i suoi 5 errori in lunetta (foto G.Esposto)

Sollazzo, troppi i suoi 5 errori in lunetta (foto G.Esposto)

Coach to coach (ipse dixit)

Vertemati: “Nella parte iniziale della partita l’approccio è stato molto positivo, siamo stati molto concentrati dal punto di vista difensivo e questo ci ha permesso di conquistare rimbalzi e di correre. E noi siamo una squadra, che se riesce a correre, riesce a mascherare certe sue carenze. Abbiamo vissuto i primi due quarti sull’onda dei primi 5 minuti e siamo entrati in partita con tutti i giocatori. Purtroppo nel terzo quarto siamo mancati in difesa, Recanati ha cominciato con energia, segnando subito 3-4 canestri, dietro hanno fatto cambi sistematici, per cui non potendo più correre, dovendo giocare cinque contro cinque, a metà campo, il nostro gioco si è un po’ bloccato, rischiando di far rientrare in partita la squadra di casa. Bastava anche un solo canestro in più da parte loro e la partita sarebbe stata completamente riaperta. Abbiamo quindi provato un po’ di difesa in zona, quando Pierini era in panchina e con due-tre buone difese, altrettanti canestri sull’altro fronte abbiamo recuperato ancora una decina di punti di vantaggio. Per noi che dobbiamo salvarci è una vittoria molto importante”

Sacco: “Innanzitutto faccio i miei complimenti a Treviglio, una squadra con il giusto mix di veterani e giovani di altissima qualità. Loro giocano una bella pallacanestro con grande energia, dinamismo, velocità, capacità di lettura impressionante. Noi non siamo dei mastini in difesa e quando nei quarti iniziali ci sforzavamo di capire cosa non andava in difesa, loro erano puntuali nel farci male. Dopo il riposo ho chiesto cambi sistematici sui loro attacchi per cercare di limitarli e mascherare anche la fatica. In effetti, una volta che abbiamo riaperto la partita abbiamo pagato la stanchezza, con una squadra dotata di grande energia e atletismo.“

 

UBR RECANATI-TREVIGLIO 75-84

15-28; 13-18; 28-15; 19-23

Arbitri: Bartoli, Costa, Ferretti