Ivan Gatto

VEROLI – La nuova disfatta di Scafati è stata l’ultima uscita per la Prima come l’abbiamo vista fin qui. Con la sosta di due settimane, dovuta al turno personale di riposo della squadra giallorossa, sarà il ritorno sul mercato a spazzare via i resti di un gruppo allo sbando, irrecuperabile nelle modalità in cui è stato costruito in estate. Di fronte alla peggior partenza di sempre in Legadue con 7 sconfitte in 10 gare, ad un penultimo posto in classifica che fa semplicemente imbarazzo per una corazzata partita per vincere il campionato, il club giallorosso ha deciso il colpo di spugna: in queste ore si torna sul mercato per cambiare, anzi stravolgere, l’assetto della squadra.

Il giorno dopo il -18 del PalaMangano si è deciso di non far parlare il coach Nando Gentile. A prendere la parola è stata la società, nella persona del gm Ferencz Bartocci: “Stiamo vivendo una situazione pesante, eravamo arrivati alla gara di Scafati come una sorta di ultima prova d’appello dopo aver dato a tutti i nostri giocatori la possibilità di far bene con la maglia del Basket Veroli. Credevamo si potessero portare a casa questi due punti benedetti e riprendere un cammino più consono alle nostre ambizioni, ma tutto ciò non è accaduto. E’ chiaro che approfittando della sosta faremo tutte le valutazioni per cambiare l’assetto della formazione: è un atto dovuto nei confronti del presidente e del Cda. Tutti devono dare il 100%, se qualcuno non se la sente di darlo non può rientrare nel nostro progetto”.
Il candidato numero uno è Martin Colussi, con il quale la situazione appare irrecuperabile, ma vedendo le recenti scelte di Gentile anche il capitano Gatto può avere le valigie in mano: “E’ difficile individuare qualche giocatore che possa stare sereno di restare a Veroli, in un assetto di squadra che deve essere rivalutato è giusto prendere qualsiasi decisione. Di irrecuperabile non c’è niente, ma anche la prestazione di Scafati ci lascia seri dubbi che alcuni giocatori possano cambiare il loro rendimento”. Discorso valido pure per Jason Rowe, altra grossa delusione e altro serio papabile alla partenza: “Doveva portare leadership e ritmo e invece di queste due parole lui non è stato certo il portabandiera. Giochiamo senza ritmo e quando nei momenti cruciali dobbiamo gestire la situazione spesso manchiamo”. Ma come si fa a piazzare da altre parti contratti così importanti? “Ogni contratto è importante, anche quelli che fanno le altre squadre. La cosa confortante è che in questo periodo inizia a muoversi il mercato tra A1, A2 e Dna, sto ricevendo un turbinio di telefonate dai dirigenti di altre squadre che ci fanno richieste di giocatori e propongono scambi. Vediamo che incastri riusciremo a fare”. Ma non si rischia il bagno di sangue a livello economico? “Ragioniamo nel rispetto di un budget che è quello stabilito in estate e che non cambia. Quindi dovremo essere bravi a muoverci all’interno di questo budget per migliorare la situazione della squadra. Potrebbe essere che gli innesti che faremo siano inferiori rispetto alle partenze, diminuendo così il numero dei giocatori che compongono la rosa”.
Farete un mercato per rilanciare le ambizioni di Serie A o solo per evitare posizioni di classifica ancora peggiori? “L’idea è di poter giocare ancora per un posto più alto, è sbagliato non essere ambiziosi. Certo è che ora ci dobbiamo soprattutto guardare dietro”. Dopo l’esonero di Cavina pure Gentile è in discussione? “No, non c’è delusione sulla sua gestione tecnica, c’è fiducia al 100% su di lui. E’ una persona che ci sta conquistando tutti, un grande professionista con uno spirito da condottiero, con lui stiamo ragionando anche in una prospettiva di lungo termine”. E tu ti senti messo in discussione da Zeppieri quale co-costruttore estivo della squadra e gestore principale di una situazione complessiva estremamente deludente? “Chi non si mette in discussione non può vivere in un mondo del basket che sappiamo essere di precarietà. Al terzo anno a Veroli mi sento la fiducia della società e del presidente in primis, che mi fa gestire il club a 360°, dal lato amministrativo a quello tecnico-sportivo. Dopo le vittorie degli anni scorsi, anche se non è arrivata la Serie A, quest’anno non stiamo attraversando un buon momento, ma l’entusiasmo di una persona come Gentile mi aiuta a mettere ancora più carica in ciò che faccio. Con il suo arrivo la mia presenza è più coinvolta, c’è maggior sostegno al lavoro dell’allenatore”. Ma forse manca una figura societaria che si faccia più sentire con i giocatori, che sappia dare loro anche un po’ di necessario bastone? “Io non mi rimprovero nulla sotto quest’aspetto. Da quando l’anno scorso sono diventato gm c’è un regolamento interno sottoscritto da tutti i giocatori con sanzioni e multe previste, la società è sempre presente al fianco della squadra insieme all’allenatore, non sempre le punizioni portano effetti sperati”. Si spera lo faccia questo mercato di riparazione.
Paolo De Persis