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Il marchigiano Mauro Torresi è ormai di casa in Puglia. Da quattro anni è uno dei punti di riferimento dell’Ambrosia Bisceglie, tanto da diventarne capitano. La sua stagione, e quella della sua squadra, ha trovato il primo acuto lo scorso fine settimana con il successo interno nel derby con il Geofarma Mola. Per la guardia civitanovese classe 1984, una serata da 26 punti e sei bombe in retina, che valgono il secondo posto nella classifica dei realizzatori. Con Mauro parliamo del cammino dell’Ambrosia e di un girone che si preannuncia piuttosto equilibrato.

È arrivato il primo successo stagionale per l’Ambrosia. Come sono andate le cose?
Volevamo riscattarci dal brutto k.o. subito nell’esordio (si parla del -26 rimediato ad Ancona, in casa del Sandretto Falconara, n.d.r.) e forse, proprio per questa ragione, siamo scesi sul parquet molto tesi. Tanto che nel primo tempo il match è andato avanti punto a punto, poi siamo riusciti a scioglierci un po’ fino a piazzare il break decisivo che ci ha permesso di chiudere la partita.
Tu sei stato uno dei protagonisti del derby, ma anche la tua squadra ha girato bene, non è vero?
È vero, la squadra ha girato e giocato bene. Un buon segnale, visto che due pedine importanti del roster sono fuori per infortunio: Andrea Chiriatti, fermo per una brutta distorsione alla caviglia, e Mathias Drigo, alle prese con riabilitazione del ginocchio, rotto l’anno scorso durante i play-off promozione. Credo che per fine mese saremo al completo.
Che tipo di pallacanestro predilige l’Ambrosia?
Il nostro è un basket frizzante, cerchiamo di giocare veloci, con una difesa aggressiva, cercando di ripartire il più possibile in contropiede o con una transizione. L’Ambrosia ha a disposizione giocatori dinamici e veloci, che possono eseguire senza problemi gli ordini di coach Valerio Corvino.

Mauro Torresi in azione

Mauro Torresi in azione

Quali i vostri obiettivi?
Il campionato è molto duro, speriamo di riuscire a entrare tra le prime otto. È la nostra priorità: alcuni di noi vengono da una finale persa due stagioni fa contro Scafati, poi salito in A2, mentre l’anno scorso ci siamo fermati in gara -5 di semifinale, battuti dal Palermo. E poi noi abbiamo una fortuna: quella di avere alle spalle una società seria e ben strutturata, organizzata al massimo anche per un eventuale salto di categoria.
Come vedi le vostra avversarie?
Innanzitutto, c’è da dire che il livello, rispetto alla scorsa stagione, si è alzato. Ce la dovremo vedere con le marchigiane, che hanno speso e costruito ottime squadre, le più temibili sono la Sandretto Falconara in primis e poi la Dino Bigioni Montegranaro. Da non sottovalutare la Goldengas Senigallia, che può contare su giocatori che stanno insieme da una vita, e l’EcoelpidienseStella Porto Sant’Elpidio: il loro coach, Marco Schiavi, mi ha allenato ai tempi in cui militavo a Civitanova e son sicuro che si comporteranno bene. Altrettanto bene faranno anche le abruzzesi Amatori Pescara, We’re Basket Ortona e Globo Allianz Campli, ma tra le prime quattro ci sarà di sicuro anche l’ottima Allianz Pazienza San severo di coach Piero Coen.