Una delle tante palle recuperate dalla difesa di Gherardo Sabatini

Una delle tante palle recuperate dalla difesa di Gherardo Sabatini (foto: Fabio Pozzati)

Tulipano Bologna – Cus Torino 74-67 (22-25; 38-44; 60-59)

BOLOGNA – Il pubblico del Paladozza aiuta la Fortitudo a ritrovare i due punti, ma i problemi di squadra sono emersi prepotentemente anche contro una ben vivace Torino, la quale, davanti ad un palcoscenico come quello di Piazza Azzarita, ha dimostrato di non meritare l’ultimo posto che attualmente ricopre in classifica. Serve la versione brutta sporca e cattiva della Tulipano per portarla a casa ed in questo momento chi rappresenta meglio questo aspetto è Gherardo Sabatini, accolto con un applauso sentitissimo dal pubblico quando negli ultimi minuti ricompare sul cubo dei cambi. Non basta infatti il talento smisurato della squadra: in un campionato del genere bisogna sapersi sbucciare le ginocchia e ragazzi come Mollura, Liberati e Canelo a turno l’hanno fatto capire ai bolognesi. La vittoria della Fortitudo è comunque un bel passo in avanti verso il secondo posto, vista anche la contemporanea sconfitta di Cecina (prossima avversaria in trasferta), mentre il Cus esce a testa altissima, ma dovrà cercare punti salvezza su altri campi, ed il tempo inizia a stringere.

QUINTETTI BASE:

Tulipano Bologna: Caroldi, Sorrentino, Pederzini, Landi, Spizzichini.

Cus Torino: Liberati, Canelo, Sodero, Raucci, Tuci.

Gennaro Sorrentino è stato il faro offensivo della squadra

Gennaro Sorrentino è stato il faro offensivo della squadra (foto: Fabio Pozzati)

Primi minuti di equilibrio in campo, dove, se da una parte è Landi a mostrare tutto il proprio talento smisurato per la categoria, dall’altro è Raucci a mettere in difficoltà la difesa nell’area bolognese. Con il passare dei minuti Torino prende sempre più fiducia ed al proprio capitano si aggiunge un ispiratissimo Marco Mollura, evidentemente esaltato dall’ambiente che si respira al Paladozza. Dall’altra parte invece la Tulipano sembra essere una bella ragazza che però passa uno smisurato numero di tempo davanti allo specchio. Il vantaggio con cui chiudono i piemontesi il primo tempo è tutto fuorché immeritato.

Nella ripresa Politi decide di cambiare lo starting five, inserendo Sabatini sin dal primo minuto. Lo step difensivo che raggiunge la squadra con il suo ingresso non si può descrivere solamente con l’11-0 con cui viene ribaltato il match: tutto il quintetto sembra prendere ispirazione dal play ex Virtus e le facce che si vedono sul parquet sono profondamente diverse da quelle del primo tempo. Torino però non si fa sorprendere e, dopo una prima sbandata, riesce a recuperare immediatamente lo svantaggio grazie ad un Liberati infuocato (metterà anche una tripla da distanza siderale). La partita quindi procede sui fili dell’equilibrio fino ai minuti finali, quando gli ospiti, complici anche le rotazioni limitate, mostrano di avere finito l’ossigeno e si affidano alle conclusioni personali di Canelo. Reggono però in difesa, grazie ad una fastidiosa zona, e ci vuole tutto il talento di Sorrentino per prendere il vantaggio decisivo all’ultimo giro di lancette.

MVP: come abbiamo già evidenziato è Sabatini con la sua intensità difensiva a cambiare pelle alla squadra, ma senza le soluzione offensive di Gennaro Sorrentino, fra cui la tripla che chiude la partita, oggi probabilmente la Fortitudo non avrebbe due punti in più in classifica.

Il peggiore: subito influenzato dai problemi di falli nei primi minuti, Francesco Tuci non riesce a far valere i propri centimetri neanche quando coach Guidi lo riprova in campo.

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