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Sia pur con un doppio addio (quelli di Christian Di Giuliomaria e Giovanni Fattori) con cui fare i conti, la Globo Infoservice non ha nessuna voglia di mollare. E Giovanni Montuori, nonostante i movimenti di mercato, è sempre lì, a manovrare il timone del suo quintetto. E a credere ancora in un Campli da corsa.

Fattori e Di Giuliomaria non vestono più la casacca della Globo Infoservice eppure se ne sono accorti in pochi: contro l’EcoelpidienseStella vi siete espressi con autorità…
“Abbiamo giocato la prima partita senza Di Giuliomaria ed era l’ultima di Fattori. Nel primo quarto, come era prevedibile, abbiamo sofferto in attacco l’assenza di un giocatore da post basso, visto che Mirone ha caratteristiche diverse. Fortunatamente abbiamo tenuto in difesa e dal secondo quarto in poi ci siamo sciolti. Abbiamo provato ad alzare il ritmo allungando la difesa e a essere aggressivi sulla palla, alla fine tutto questo ha pagato”.
Soddisfatto della serata, anche per quel che riguarda la tua di prestazione?
“Personalmente guardo poco alla prestazione individuale, a 36 anni so perfettamente qual è il mio ruolo e provo a fare le cose che servono alla squadra. A guidarli prima di tutto, chiedendo loro di essere uniti e compatti: credo molto nel concetto di aiutarsi reciprocamente, specie nei momenti di difficoltà”.
Tornando a Di Giuliomaria e Fattori, cosa cambierà per voi senza il loro apporto?
“Innanzitutto, se noi siamo in questa posizione di classifica è anche merito di Cristian e Giovanni, che hanno fatto un eccellente girone di andata, così come è vero che se hanno avuto la possibilità di trovare occasioni professionali migliori il merito è di tutta la squadra, che li ha messi in condizione di giocare ad alti livelli. I nostri obiettivi cambieranno, dovremo giocare in modo diverso puntando sul dinamismo dei nostri esterni e alzando i ritmi in maniera forsennata, soprattutto in casa. Penso sia questa la strada giusta per finire bene la stagione… Al di là di tutto, perdiamo due pedine importanti sia in campo sia nello spogliatoio. Un vero peccato, perché si era creato un gruppo molto affiatato e i risultati, dopo la promozione dello scorso anno, ci stavano dando ragione. Proveremo a divertirci lo stesso, in fondo giochiamo a basket…”.
Cosa vi ha detto coach Millina dopo la partenza dei tuoi due ex compagni di squadra?
“Non sappiamo se la società tornerà sul mercato ma Piero ha grande fiducia in noi e già con il Porto Sant’Elpidio abbiamo dimostrato che non molleremo di un centimetro. Ci ha chiesto di continuare ad allenarci perché meritiamo di finire bene la stagione”.

Giovanni Montuori assieme ad alcuni tifosi del Camoli (foto gentilmente concesse da Giovanni Montuori)

Giovanni Montuori assieme ad alcuni tifosi del Campli (foto gentilmente concesse da Giovanni Montuori)

Nello spogliatoio com’è stata presa la cosa?
“C’è un po’ di delusione, ma sappiamo che nello sport certe situazioni possono capitare. La società ha avuto dei problemi legati a una sponsorizzazione che non ha onorato un contratto firmato, quindi, probabilmente, alleggerire il budget è stata anche una cosa intelligente”.
Le sedute di allenamento sono cambiate?
“Anche in allenamento abbiamo alzato il livello d’intensità: il nostro gioco cambierà, proveremo a fare più tiri degli altri e a sfruttare delle situazioni per i nostri finti numeri quattro”.
Credo siate soddisfatti della vostra stagione, non è così?
“Assolutamente soddisfatti, abbiamo giocato anche una bella pallacanestro e, nonostante tutto, vogliamo continuare a farlo, avendo dalla nostra una classifica che ci dà grande serenità”.
Quattro matricole, tra cui voi, nella prime cinque posizioni: è il segnale che quando un progetto è valido i risultati arrivano. Per quel che riguarda Campli, qual è il segreto, se così possiamo definirlo, che vi consente di occupare i vertici della graduatoria anche quest’anno?
“Già l’anno scorso, in DNC, c’erano delle squadre attrezzate e pronte per la serie B, quindi bisognava aspettarselo. Poi, riuscire a mettere dentro dei giocatori nell’intelaiatura della scorsa stagione aiuta. San severo e Falconara, invece, hanno cambiato molto ma stanno andando lo stesso alla grande. Noi abbiamo provato a rinforzare la squadra con alcune cessioni, anche molto dolorose poi, l’abitudine di giocare insieme assieme e la conoscenza del sistema di Millina sono state forse le chiavi dello splendido girone d’andata”.
Cosa significa essere allenati da un coach navigato come Millina?
“Piero ha grande esperienza ed è un allenatore diverso dagli altri, con idee in netta contrapposizione con quel che si vede da anni sui campi italiani. Trasmette grande serenità perché vive il suo mestiere con grande leggerezza, e questo fa la differenza”.
E domenica andate a Bisceglie, che partita ti aspetti?
“Mi aspetto una partita durissima, loro si sono rinforzati, Pescara ha fatto un grande colpo domenica scorsa vincendo in casa loro. Reputo quello di Bisceglie uno dei roster meglio attrezzati del girone e il loro è un ottimo allenatore (Alessandro Fantozzi, n.d.r.). Certo, hanno poco tempo per trovare la quadratura perché il campionato va via veloce, quindi dovremo essere bravi ad aggredirli sui 28 metri e a giocare una partita libera dal punto di vista mentale. Alla fine dei 40’ alzeremo la testa e guarderemo il tabellone, sperando in un pizzico di fortuna”.