Federico Loschi

La 22enne ala rossoblu è stata decisiva concentrando nell’ultimo quarto i suoi 11 punti. «Assigeco grande a Napoli, ringrazio i compagni per la fiducia»

 

CODOGNO Imprevedibile e non catalogabile in categorie di genere predefinite, il tiratore nel gioco del basket ha spesso, se non sempre, il destino della partita nelle proprie mani: l’istante magico che ferma il tempo, scuote la retina, fa sobbalzare i cuori degli appassionati. Non è una questione di tiro al bersaglio, bensì della capacità di trovare il centro che conta indipendentemente da quanto fatto fino al secondo prima.

Federico Loschi, genialità trevigiana offerta al basket, nell’Assigeco riveste il delicato ruolo di terminale offensivo da innescare nei momenti che contano. Nella vittoriosa trasferta di domenica a Napoli la 22enne ala rossoblu ha concentrato nel quarto finale, aperto da una sua tripla, l’intero bottino serale (11 punti) con una risolutezza tale da fargli dimenticare lo 0/7 dei 13 minuti giocati nei primi tre periodi. «Non vorrei passare per superbo ma amo essere in campo quando conta e prendere la responsabilità del tiro decisivo: è il mio ruolo e lo devo giocare indipendentemente dalle percentuali – sottolinea il giocatore di scuola Benetton -. Rinunciare a un tiro sarebbe come sfiduciare il lavoro della squadra: a Napoli i compagni hanno dimostrato di credere in me dandomi la palla per prendere i liberi (6/7, ndr) utili a tenere a distanza gli avversari».

Il successo di domenica è stato fondamentale nella corsa ai play off, diventati realtà poi ieri sera dopo il successo di Ferentino su Perugia: non era semplice cancellare di colpo il peso di quattro sconfitte filate. «Siamo una squadra “pazza”, non c’è mai nulla di deciso o scontato – prosegue Loschi -. Abbiamo giocato con il cuore e gli attributi e la voglia di chiudere un periodo difficile, in cui non riuscivamo a capire perché si perdeva e nonostante il duro impegno in allenamento. Siamo sempre stati in controllo, anche quando eravamo sotto nel punteggio: ci siamo espressi di squadra, l’unità di gruppo è fondamentale per fare qualcosa ai play off, senza fallire le conclusioni decisive».

La base della vittoria rossoblu è stata la fase difensiva: «Napoli ci teneva a vincere ma aveva la mente libera, mentre per noi la partita era essenziale: siamo stati bravi a non concedere nulla di facile a una squadra che ha un giocatore fuori categoria come Musso. Prandin e Casagrande si sono sacrificati bene, Contento ha preso in mano la squadra mettendo pure una tripla da urlo (a 3′ dalla fine 63-71, massimo vantaggio lodigiano, ndr) mentre Chiumenti si è destreggiato bene contro il lungo Iannilli. Ognuno di noi ha fatto quanto doveva».

La lotta per i play off con Perugia è finita ieri: «Abbiamo vinto a Napoli, ma non è finita: vogliamo ripeterci con il Chieti». Giocarseli è il coronamento di una annata in continua altalena: «Era il nostro obiettivo, credo che sia una bella soddisfazione anche per la società – chiosa Loschi -. L’importante è arrivarci, dopo si apre un altro campionato. Lo scorso anno a Piacenza siamo arrivvati primi in regular season perdendo poche partite e poi siamo usciti al primo turno. I play off sono una fase a sé stante della stagione: siamo giovani, potremmo disputarli senza troppi pensieri».

Luca Mallamaci/Il Cittadino di Lodi