Coach Mecacci, domenica a Castelletto si è conclusa la stagione con l’epilogo più amaro possibile, una retrocessione a dir poco immeritata…

«Dobbiamo valutare la stagione nel suo complesso e riflettere sugli errori commessi visto che siamo a commentare una retrocessione. Dispiace enormemente per l’epilogo. Dopo gara-2 sapevamo di poter fare l’impresa e c’eravamo praticamente riusciti, nonostante la tegola dell’infortunio a Colli, al quale faccio un grandissimo in bocca al lupo per un pronto recupero e ringrazio per tutto quello che ha dato, a 15’ dalla fine della partita. E’ stata una perdita secondo me più pesante anche dell’uscita per falli di Tessitori a metà dell’ultimo quarto. Dall’uscita di Colli non abbiamo più potuto portare avanti il nostro piano partita, che prevedeva 2 lunghi in campo contemporaneamente. Forse gli ultimi 5’ sarebbero stati diversi».

Nonostante questo siete arrivati al rush finale in vantaggio e se non fosse stato per quei tiri liberi saremmo a parlare di impresa…

«Nei minuti finali abbiamo dovuto inventarci nuovi adeguamenti per arginare la loro fisicità ed eravamo riusciti nell’impresa, perchè se non fosse stato per quei 4 tiri liberi avremmo vinto la partita. Non so se è sfortuna, sicuramente è demerito nostro, ma rompe le scatole essersi giocati il lavoro di un anno per uno 0/4 ai liberi negli ultimi 43’’. Ne sarebbe bastato uno soltanto e staremmo parlando di un gruppo che da solo contro tutto e tutti era riuscito a compiere un miracolo invece questa retrocessione è una botta tremenda per tutti, per la società, la squadra e lo staff, al quale va un ringraziamento speciale perché se abbiamo sfiorato il miracolo è solo grazie alla nostra grande compattezza».

Il risultato finale non può sicuramente cancellare la bontà del progetto tecnico messo in piedi a inizio anno…

«Sono d’accordo. Dobbiamo soffermarci su quanto di buono fatto da questi ragazzi. E’ stato un campionato duro, soprattutto per i giovani alla loro prima esperienza senior. I ragazzi sono cresciuti tecnicamente e a livello di maturità. Abbiamo avuto infortuni importanti nei momenti chiave della stagione, ricordo per esempio l’appendicite di Tessitori prima del match casalingo contro Santarcangelo o lo stop di Spizzichini in un momento importantissimo. A inizio anno erano in molti coloro che pensavano che non saremmo stati neanche in campo e che avremmo vinto al massimo 1 o 2 partite, invece abbiamo fatto 24 punti, perdendo gara-3 al supplementare dopo averla gettata via noi. Sia con la squadra di inizio anno che soprattutto dopo gli ultimi 2 innesti, a parte qualche caso sporadico abbiamo sempre lottato alla pari con tutti  Purtroppo la legge dello sport è questa, accettiamo il verdetto e facciamo i complimenti a Castelletto. E’ mancato un niente all’impresa dell’anno che sarebbe stato il coronamento di un sogno e il giusto premio per i ragazzi».

Sorvolando su gara-3, di cui abbiamo già parlato, hai delle recriminazioni per quanto riguarda l’andamento della stagione?

«Ci sono tante recriminazioni. Intanto non aver potuto giocare in casa la bella contro Firenze e Castelletto per colpa di una sola vittoria mancata. Il rimpianto più grande è per la partita interna persa contro Ruvo che poteva trasformare la nostra stagione e darci continuità dopo il capolavoro dell’annata ovvero la vittoria a Capo d’Orlando. Dopo quella sconfitta Spizzichini si è fermato per infortunio, poi c’e stata l’appendicite di Tessitori e li è girata la stagione. Dopo sono arrivati i rinforzi e la squadra si è ripresa alla grande vincendo partite importanti contro squadre forti come Torino e Bari. Alla fine ce la siamo giocata con tutti e per peccati di gioventù siamo a commentare la seconda retrocessione consecutiva, ma quella di quest’anno fa ancora più male perché c’erano tutte le condizioni per fare un capolavoro e non avercela fatta per demeriti nostri e per alcuni dettagli fa molto male».

Pensi che i ragazzi, soprattutto i giovani, abbiano sfruttato l’opportunità che la società ha dato loro quest’anno?

«Non aver raggiunto l’obiettivo non vuol dire che l’opportunità sia stata sprecata. In un campionato così duro è normale che non sempre tutti rendano in modo costante. E’ il bello di essere giovani e dobbiamo ricordarci che molti ragazzi hanno ancora davanti un anno di giovanili. La scelta della società è stata importante e coraggiosa, i ragazzi ci hanno provato e hanno fatto capire a tutti gli avversari che avrebbero dovuto impegnarsi al massimo per batterci. Siamo partiti anche fin troppo bene grazie alla nostra freschezza e alla preparazione, poi nella parte centrale abbiamo pagato lo sforzo fisico del doppio impegno prima squadra-Under 19, ma nonostante ciò ce la siamo sempre giocata e siamo stati rispettati da tutti. Questo è un grandissimo successo. Per i giovani credo che la stagione sia servita per crescere e mettersi in mostra e a coloro che hanno terminato il loro percorso giovanile con la Virtus auguro di trovare un posto in questa categoria o comunque il più in alto possibile».

Quali sono le tue considerazioni finali?

«E’ stato un gruppo bello da allenare, in tutti gli allenamenti e nelle partite i ragazzi hanno dato il 100% facendo sempre un passo in avanti verso l’obiettivo che alla fine abbiamo solo sfiorato, ma rimarrà dentro di noi la consapevolezza di non aver meritato questo epilogo. Ringrazio la società per l’opportunità che mi hanno dato a soli 26 anni e per la fiducia dimostratami durante tutta la stagione, ringrazio il Presidente Bruttini e il G.M. Dinoi per la vicinanza e la pazienza che hanno avuto, perché anche io non sono certamente esente da errori. Ci ho sempre messo la faccia ed è giusto che lo faccia anche in questo momento. Dispiace aver solo accarezzato il sogno, ma sarò sempre grato alla Virtus per questa grande opportunità».

 

 

Ufficio Stampa Virtus Siena