Il play friulano è stato decisivo contro Ferrara pur partendo dalla panchina: «Bella prestazione e vittoria: sto trovando il mio posto in squadra»

 

CODOGNO Una boccata d’aria del “Campus” rigenera gli atomi dell’Assigeco che tornano a fluttuare liberamente dalle parti del canestro per creare energia vincente. Domenica contro Ferrara la squadra di Cesare Riva aveva come obiettivo il ritorno al successo, smarrito un po’ per fatalità e un po’ per imperizia nella precedente trasferta di Perugia. Immergersi per la seconda volta dall’inizio del campionato nei confini del proprio “mondo” è stato d’aiuto ai rossoblu, smaniosi di ricaricare le batterie di elettroni positivi per i due impegni “on the road” consecutivi di questa settimana. Domani a Latina e sabato a Omegna.

La voglia di muovere la classifica è lo stimolo chiave del convincente successo contro Ferrara, concorrente che sa coniugare correttamente fisicità e talento, caratterizzato da due fattori essenziali. La capacità di tenere alto il ritmo della sfida con notevole continuità in fase difensiva si associa alla ricerca di opzioni alternative al tiro da fuori, utili a bilanciare maggiormente il copione d’attacco rossoblu.

Elettrico lo “starting five”, risoluta la panchina, esaltata dalla prestazione di Marco Venuto, uno dei “carichi” giocati da Riva letteralmente esplosivo e determinante in almeno tre attimi della serata. I 6 punti filati conditi dall’assist a Prandin a cavallo dell’ultimo giro di lancette del terzo quarto fermano lo strappo ospite che aveva ricucito il break Assigeco. La ficcante penetrazione a 2′ dalla fine e i liberi con 50″ da giocare sono i colpi definitivi alla resistenza degli avversari. Il 23 di valutazione (2/3 da due, 2/4 da tre, 5/6 in lunetta, 3 rimbalzi, 5 recuperi, 3 perse e 4 assist) certificano la giocata da urlo del play di Codroipo.

«La prestazione individuale vale poco se poi la squadra non vince, quindi stavolta la soddisfazione è doppia: sembra che sto trovando il mio spazio all’interno della squadra. Aver saltato due settimane in preparazione ha ritardato l’amalgama – l’esterno alla quarta stagione in rossoblu si fa un bel regalo per i 27 anni compiuti il 24 ottobre -. La gara con Ferrara non era semplice da interpretare: è squadra solida, fisica che sa tirare, come si è visto da tre nel primo quarto (3/4, ndr) e in generale nel primo tempo. Siamo stati bravi a fare la differenza con la necessaria cattiveria agonistica, aiutata anche dall’arrabbiatura per la sconfitta di Perugia».

L’intensità in difesa come fattore principale, un maggiore equilibrio in attacco come elemento fondamentale:

«Più ritmo in difesa significa recuperi e ricerca di canestri in transizione – continua Venuto -. La migliore distribuzione di palloni in attacco coinvolgendo tutti i nostri lunghi serve a selezionare anche il tiro da vicino, magari in pivot basso, e non solo da lontano».

Segnali positivi per l’Assigeco da portare in borsa nei prossimi due viaggi.

«Pensiamo per prima cosa a Latina: giocando subito mercoledì (domani, ndr) è importante partire dagli aspetti tecnici e tattici sviluppati domenica sottolinea il play friulano -. Alto ritmo, forte difesa ed equilibrio in attacco: dobbiamo essere determinati e continui se vogliamo vincere in trasferta».

 

Luca Mallamaci/Il Cittadino di Lodi