Le due occasioni che la BPMed Napoli di coach Bartocci ha di fronte a sè nei prossimi giorni sono di   quelle ghiotte. Due bei regali natalizi quelli che la sorte ha riservato ai partneopei se si raffronta il loro calendario con quello delle altre 6 contendenti per i 3 posti liberi in quel di Legnano, dove dal 17 al 18 marzo del prossimo anno si disputeranno le Final Four della Coppa di Lega. Infatti il menu natalizio propone due piatti succulenti ma anche digeribili: non sosteniamo che San Severo e Bari siano due tappe agevoli (il loro rango, rispetto alla division di appartenenza, è senz’altro da playoff), ma alcune sfide concomitanti nel prossimo turno fra cui l’insidiosa trasferta di Firenze per Trento, oppure l’ostacolo Omegna soltanto rinviato per Trieste, così come la certa battaglia che per Ferentino si prospetta in casa dei bianco-rossi di coach Putignano, devono  stimolare i nostri beniamini nel credere che già da dopodomani le probabilità della leadership di conference e della qualificazione possano salire enormemente.

Tante volte è stata ribattuta l’importanza simbolica della partecipazione a questo evento, non solo per provare a segnare una netta cesura rispetto a un triennio doloroso fatto di fallimenti, radiazioni e instabilità, ma anche per chiarire senza più ripensamenti delle ambizioni che forse, dal semplice quanto onorevole piazzamento nei playoff, potrebbero aspirare a qualcos’altro e di più appetitoso. Ma il cambiamento della rotta dipenderà da due fattori. Il primo deve corrispondere ad una maggiore stabilizzazione del rendimento della panchina e a un suo maggiore coinvolgimento in tutti i suoi tasselli, Guastaferro e Bastone compresi: questi aspetti infatti, soprattutto negli ultimi big-match, hanno lasciato a desiderare, ma questo non ha impedito che alcuni turnover soddisfacessero, soprattutto nei confronti con squadre a più larga impronta under di media qualità.

Ciò che poi occorre è un cambiamento altrettanto repetino e totale nel rendimento in trasferta: nessun tracollo e nessuna debacle clamorosa, sia chiaro, ma 3 sconfitte nelle ultime 4, e per giunta con avversarie che non è escluso si possano reincrociare nella lotteria della post-season (Capo d’Orlando, Chieti e Matera), fa male se invece si pensa agli ultimi tre impegni casalinghi, condotti con grande autorevolezza e disinvoltura rispetto ad avversari rognosi e non privi di scalpi dorati nella loro teca di successi stagionali.

Serve dunque un segnale, e nessun segnale sarebbe migliore di quello che potrebbe provenire da un bel colpaccio nel tuttora inviolato PalaCastellana di San Severo, dove ad attendere gli azzurri in un incontro tutto giocato sul filo dei ricordi (tanti ex per Napoli, a partire da coach Bartocci, per giungere ad Andrea Iannilli e all’eroe promozione Nelson Rizzitiello), ci dovrebbe essere una Enoagrimm piuttosto incerottata.

Infatti agli ordini del caoch Antonio Paternoster dovrebbero mancare due tasselli ad altissimo coefficiente di incidenza tecnico-tattica come Giovanni Rugolo e Francesco Amoroso, fratello del più noto Valerio: defezioni che potrebbero già minare le non amplissime rotazioni dei foggiani, provenienti comunque da un’eroica al PalaFantozzi di Capo d’Orlando, e già a confronto con Napoli in tanti precedenti: gli  ultimi di questi in serie C1 nella stagione 1998/99 con ben tre formazioni partenopee: Collana, Barra e Quartiere Posillipo. Nei sei incontri i “neri” se ne aggiudicarono cinque. Più datata la sfida con il Basket Napoli in serie B nel campionato 1979/80. L’ultima gara casalinga della stagione con i napoletani coincise con proprio l’ultima prestazione di Walter Magnifico in giallonero, prima di trasferirsi alla Fortitudo Bologna.

Procediamo però per gradi, curando come al solito una completa presentazione dei nostri prossimi avversari, che reduci da un anno tormentatissimo in cadetteria, anno che Bartocci ha cercato di salvare con una disperata rincorsa salvezza, ha messo in evidenza una Cestistica dai  grandi problemi economici, tanto da rischiare il fallimento societario, con la possibilità di cedere il titolo a Reggio Calabria. Tuttavia, tale rischio viene scogiurato all’ultimo momento grazie all’aiuto del Comune di San Severo e di un gruppo di imprenditori locali, e la Cestistica si iscrive al campionato di DNA, preservando la sopravvivenza di una storia che, partita  nel 1970 sulla scia dell’esperienza della G.S. Cannelonga, nata nel 1996,  ha compiuto una graduale scalata dalla categoria promozione. Raggiunta poi la C nel 1974 e riconquistata nel 1976 grazie a un giovanissimo e già menzionato Walter Magnifico (che resterà fino al 1980, anno della retrocessione in serie C dalla B, ottenuta tre anni prima), gli anni ottanta sono scanditi da grandi oscillazioni fino al 1991, quando, conseguita la C1 avendo acquistato i diritti della Pallacanestro Brindisi, vi resterà per ben 9 anni, fino al 1999 dunque,  con l’accesso alla B2 ottenuta grazie ad una finale playoff emozionante che vide i Neri della storica formazione vincere all’overtime contro la Fortitudo Basket Martina Franca. Gli anni 2000 sono scanditi da stagioni dure ma anche ambiziose, fra cui proprio il 2001, anno della finale promozione con Patti, oppure il 2006, con l’uscita dai play off per mano di Ruvo di Puglia.  Nel 2008, anche grazie all’arrivo del Patron Mazzeo, la Cestistica riapproda lì dove trent’anni prima era situato l’apice della propria esperienza sportiva, cioè in B1,  grazie anche a un ripescaggio dopo la finale disputata nel 2008 contro la Fortitudo Agrigento. Tuttavia con la nuova linfa economica data dalla sponsorship, la società rilancia la posta e nel 2010 i giallo-neri allenati da Piero Coen, grazie ad un roster inizialmente pensato per la salvezza, si porta in avanti fino alla finalina playoff disputata contro la storica squadra della Fortitudo Bologna, contro la quale si riesce anche a vincere la seconda gara fuori casa. In queste ultime partite, il palazzetto dello Sport di San Severo riporta un record di numero spettatori mai visto prima, con oltre 4000 spettatori. La stagione 2010-2011 vede quindi la squadra portarsi in avanti come non ha mai fatto prima: la Cestistica San Severo disputa per la prima volta la LegaDue, venendo ammessa al posto di Vigevano.

C’è quindi tanta storia da proteggere, ma anche un passato recente da riscattare, nei limiti delle possibilità economiche. Anche per questo il nuovo sodalizio che gestisce la società, attualmente guidato da Michele Calabrese, ha puntato su un roster sottoposto a contintui rifacimenti in corsa, prima con il play pugliese Salamina, ex Campobasso, proseguendo con la stella ex Sant’Antimo Valentini, interessando infine il giovane classe ’90 ex Gualdo Serpetino: tutti contraccolpi di un inizio ritardato di un mercato che ha promesso i primi colpi nel solo mese di agosto, ma che comunque non è stato del tutto alterato nella sua ossatura, con rimpiazzi d’esperienza al momento giusto e una pattuglia di giovani di ottimo credito.

Partiamo come sempre dalla panchina, con il 40enne coach potentino, reduce dalla buona esperienza alla guida della Nuova Virtus Molfetta nel campionato di serie A Dilettanti 2010/11, dove la formazione biancoblu, con un roster formato perlopiù da atleti giovani e inesperti, è riuscita ad ottenere l’ottavo posto in regular season prima degli sfortunati play out che l’hanno vista retrocedere in seguito alla doppia sconfitta maturata contro Trieste (otto le retrocessioni dalla serie A Dilettanti, girone B, al termine dello scorso campionato).

Prima dell’anno a Molfetta, Paternoster aveva ricoperto il ruolo di head coach nella squadra della sua città, la Levoni Potenza. Un matrimonio durato comunque appena cinque giornate, durante le quali la formazione lucana riuscì ad ottenere una sola vittoria. Nel curriculum dell’allenatore potentino risultano poi l’esperienze a Melfi, Campobasso, Battipaglia e Reggio Calabria, dopo gli esordi come viceallenatore di coach Labate in due stagioni di B2 a Potenza, ed una serie di incarichi in compagini giovanili.

Compagini da cui certamente provengono e con ottimi risultati le quattro mani in regia per i giallo-neri, e innanzitutto un cavallo di ritorno come Riccardo Marzoli. Teatino classe ’89, gioca nel ruolo di play-guardia, e ha già vestito la casacca giallonera due stagioni addietro, sempre nel terzo campionato nazionale, in cui attualmente fattura 9,6 punti con il 37,5% dall’arco, 3,9 rimbalzi e 4,1 falli subiti in 27′: tutte cifre migliorate soprattutto nelle ultime tre partite.

Proseguiamo quindi con Fabio Lovatti, classe ’89 come Marzoli e proveniente da Fermo. Playmaker puro rispetto a Marzoli ,e figlio d’arte dell’ex veterano dell’A2 Fausto, è cresciuto nelle giovanili della Scavolini Pesaro, dove ha esordito in serie A nella stagione 2004/05, e successivamente ha giocato con la Fortitudo Bologna e due stagioni alla Snaidero Udine sempre in A1, prima di tornare nelle Marche a Porto Sant’Elpidio. Le ultime due stagioni ha vestito la casacca della Bawer Matera, con cui ha disputato altrettanti campionati di serie A Dilettanti sotto la saggia guida di coach Ciccio Ponticiello, mostrando, nonostante la sua giovane età, di avere gran carattere e un ottimo livello di maturità, soprattutto nel saper dare i giusti ritmi di gioco alla squadra. Queste qualità si evidenziano piuttosto bene nelle sue cifre stagionali, che parlano di 8,2 punti col 62% da 2, ma anche 2,3 rimbalzi e 2,1 falli subiti, così come dai tabellini delle sue ultime partite, specialmente casalinghe, in cui veleggia costantemente sulla doppia cifra.

Continuiamo quindi a distiricarci nelle ristrette rotazioni dei pugliesi, prendendo in considerazione quello che sarò di certo l’elemento pivotale del gioco Enoagrimm, soprattutto vista l’assenza di Rugolo in ala piccola: si tratta di Giovanni Fattori. Top scorer dei giallo-neri classe ’85, risulta essere un 4/5 estremamente completo e duttile. Dal 2001 al 2004 fa parte del roster del Monte dei Paschi Siena (serie A1), mentre dal 2004 al 2006 gioca nel Basket Cecina (B1); la stagione successiva gioca con l’Agricola Gloria Montecatini (LegaDue), e nel 2007/08 torna in B1 con la Fulgor Libertas Forlì, successivamente nella stagione 2008/09 gioca con l’Edilcost Osimo (A dilettanti). Due stagioni addietro e l’inizio dell’ultima gioca con la Sunrise Scafati in LegaDue, ma lo scorso Novembre si trasferisce a Latina (A Dilettanti), dove conduce in porto la mesta causa salvezza dei pontini partiti con ambizioni promozione.  Come detto il suo apporto è determinante, con ben 13 doppie cifre in 15 partite: 16,1 punti con 58% da 2 e 47% da 3, oltre a 7,3 rimbalzi e 2,3 falli subiti ne fanno il totem del collettivo di Paternoster, nonché il settimo uomo valutazione dell’intera lega.

Allontaniamoci ma non tanto dal perimetro con Ivan Scarponi, che probabilmente si alternerà con Amoroso (tre naturale ma anche quattro all’occorrenza) nel coprire il tassello di Ala Piccola lasciato vuoto da Rugolo.

Classe ’86,  e cresciuto nell’Eurobasket Roma, Scarponi si è messo in evidenza con la Mens Sana Siena, dove ha vinto tre campionati giovanili in due stagioni. Ha diverse convocazioni con le nazionali Under 18 e Under 20, con una semifinale agli Europei del 2006. E’ un mancino dall’ottimo tiro dalla lunga distanza e, grazie al fisico possente, è anche un valido difensore. Nella stagione 2004/05 ha disputato il campionato di LegaDue con Montecatini, successivamente ha sempre giocato in serie A Dilettanti. Porto Torres (due stagioni), Gragnano, Fidenza, Trieste e, lo scorso anno, Massafra. Cn la formazione tarantina ha messo a segno mediamente 14 punti (12^ nella classifica marcatori) in 31 minuti, figurando anche come l’11^ miglior stoppatore del girone. Quest’anno per lui prova di maturità superata a metà:  infatti convivono la sua migliore prestazione stagionale contro Ferentino (17 punti con 6/10 dal campo e 19 di valutazione), ma anche cifre piuttosto deludenti dall’arco (28%) e nei falli subiti, soprattutto considerando il suo eccellente rendimento dalla lunetta (89%).

Avviciniamoci come al solito a canestro, e imbattiamoci in un nome ormai a lungio pregustato, cioè quello del capitano della Cestistica, Ciccio Amoroso. 3/4 nativo di Cercola, sarebbe l’unico ex di turno (usiamo il condizionale data la sua dubbia presenza in campo): infatti dal 1995 al ‘97 ha giocato a Napoli in Legadue in maglia Jcoplastic e Pasta Baronia. Dal ’97 al ‘99 è a Forlì, sempre in LegaDue, la stessa categoria con Osimo nella stagione 2005/06. Successivamente ha sempre disputato campionati di serie A Dilettanti tra Cento (14, punti), Forlì (13.3), Ferentino (15,9), Osimo (10,2), Ostuni (12). Lo scorso anno è il 33enne è stato uno dei principali protagonisti della Benacquista Latina (sempre in serie A Dilettanti), con 12,3 punti di media, con 47% da 2 e 38% da 3, 5 rimbalzi, 4 falli subiti per 13 di valutazione. Nei play out, grazie alla sua esperienza e alle sue doti difensive, è stato poi il principale artefice del secco 2 – 0 con cui il Latina ha conservato il diritto a disputare anche per la prossima stagione il terzo campionato nazionale. In questa stagione si conferma come uomo strategico collezionando l’11° posto nel ranking valutazione, a cui contribuiscono 12,5 punti con 5,4 rimbalzi ,arricchiti da 4,7 falli subiti e quasi 2 assist in circa 28′ di utilizzo medio. Capace di difendersi su tutti i terreni del gioco, ha patito contro Capo d’Orlando la prima battuta d’arrresto sdopo ben 5 doppie cifre consecutive.

Concludiamo infine la nostra rassegna del sestetto ospitante con il primo acquisto stagionale della Enoagrimm, e precisamente il pivot Fulvio Candido. Brindisino classe ’83, lo scorso anno ha vestito la canotta della Fmc Ferentino, dopo aver giocato a Matera (A. Dil.),  Omegna (A Dil.), Empoli (B2), Porto Torres (B2), Vigevano (B1), Ozzano (B1) e alla Fortitudo Bologna in serie A1.  Presentatosi come buon difensore, dominatore sotto le plance e grande stoppatore dalle mani sempre più educate,   il quarto stoppatore del campionato e il sesto uomo nello scacchiere di Paternoster presenta cifre ben proporzionate rispetto al minutaggio, considerando i soli 4,6 punti + 3,5 rimbalzi in appena 22′: un minutaggio che senz’altro crescerà considerando l’impegno di Fattori,Amoroso e Scarponi nel colmare il vuoto lasciato da Rugolo.

Vuoto importante ma che la squadra ha dimostratoe di saper compensare nell’ultima trasferta:ci riusciranno anche contro Napoli e dinanzi al proprio pubblico?