Eduardo Lubrano

Eduardo Lubrano

Un certo venticello romano detto “giannetta” porta notizie inquietanti. Dicono, tali notizie che Edi Dembriski, l’altro telecronista Rai della pallacanestro non sia potuto andare in Slovenia per motivi di budget, “Mancano i soldi in viale Mazzini”. Che però acquista un evento come gli Europei di basket e manda in onda tutte le partite dalla seconda fase in poi. Con una sola coppia di commentatori. Credo non accadesse nemmeno nella Bulgaria delle famose “elezioni bulgare” di qualche anno fa. Mi viene in mente la scena di “Non ci resta che piangere” con Troisi e Benigni, quando Troisi si sente dire “Ricordati che devi morire!”, e lui risponde: “Ho capito… mò m’ho scriv’proprio…”

Ecco, Maurizio Fanelli mi pare un po’ il predestinato a farsi “nu’ mazz’ tanto” come dicono dalle mie parti, Napoli, fino alla fine degli Europei. Insieme a Michelini. Spero che alla fine abbia modo di avere almeno una bella vacanza perché certamente quanto a fatica fisica, impegno, dedizione alla causa se la sta guadagnando.

Anche perché all’ottava telecronaca in tre giorni comincia a dare qualche numero, ed a vedere cose che non ci sono. Mi spiego. Ieri durante la gara tra Ucraina e Serbia ha cercato di raccontare la trasformazione dell’Ucraina da quel brutto anatroccolo della prima partita con la Lettonia a quella belle aquila della gara contro i serbi. E evidentemente non del tutto pronto a vedere una partita di questo genere perché forse anche stanco ha detto: ”Beh certo questa è un’altra Ucraina, d’altronde anche Mike Fratello è un altro, molto più determinato e concentrato…” E nel secondo quarto ha ribadito il concetto. “ Nella prima gara dopo il primo quarto Fratello ha abbandonato la gara e si è limitato ad aspettare i time out per dire qualcosa ai suoi giocatori senza fare altro…”. Attribuendo dunque la colpa dei 34 punti rimediati dalla Lettonia sarebbe solo ed esclusivamente nell’atteggiamento di un allenatore professionista, del calibro e dell’esperienza di Mike Fratello che dopo solo dieci minuti avrebbe rinunciato a giocare la partita.
Un allenatore ha certamente delle responsabilità nelle sconfitte della sua squadra, ma da questo ad immaginare di non aver tentato nulla per invertire il trend di una gara è tutta un’altra cosa.

Come si può spiegare una cosa del genere? Delirio di mamma Rai che mette un giovane telecronista a commentare tante partite ravvicinate senza l’esperienza per poterlo fare. E anche fosse Flavio Tranquillo, Gianni Clerici o Fabio Caressa, o Claudio Icardi, o Franco Bragagna (che infatti ha uno staff di commentatori accanto a sé quando deve commentare un intero pomeriggio o giornata di gare di atletica che fa paura per qualità e competenza) non si dovrebbe fare lo stesso. Perché Fanelli non ha ancora l’esperienza per reggere due partite nello stesso giorno, figuriamoci tre, un ritmo devastante. Certo lui deve prepararsi di più per le partite in cui c’è poco da dire, ma questo va fatto per tutte le partite. Prepararsi due telecronache: una se la gara va avanti punto a punto, ed una se la gara va via all’improvviso di tanti punti per una delle due squadre. Alternative. Ce ne sono di storie da raccontare. Però bisogna avere il tempo e il desiderio di andarle a cercare. Lino Frattin per esempio è amico di Mike Fratello da trent’anni. Una telefonata a lui ed ecco che sul “presunto cambiamento” di atteggiamento di coach Fratello si sarebbe potuto dire qualcosa di più sensato e non che lui ha mollato la partita.