UCRAINA – ITALIA  66 – 58 (13-17, 22-17, 16-14, 15-10)

Finisce in modo amaro la gara con l’Ucraina, azzurri spenti ed a tratti abbondantemente provati da un torneo che li ha visti brillanti protagonisti ed ora vicini ad un ottavo posto che sarebbe ingiusto per quanto fatto vedere in tutta la competizione dai ragazzi di Simone Pianigiani.

Jeter condanna gli azzurri e vola ai Mondiali con l'Ucraina

Jeter condanna gli azzurri e vola ai Mondiali con l’Ucraina

Vincono senza brillare i nostri avversari, le giocate di Jeter hanno chiuso la gara ma sono soprattutto gli errori della nostra Nazionale ad aver garantito un posto ai Mondiali alla truppa, per nulla trascendentale, di Mike Fratello. Tanta confusione, attacchi rabbiosi e troppe penetrazioni che hanno di fatto agevolato il lavoro di Kravtsov, a tratti dominante nella propria area colorata. Scelte cervellotiche vicine all’ipossia, nessun colpevole assoluto in una gara sempre mal interpretata da tutto il gruppo, ma il drammatico pomeriggio di Marco Belinelli, 2/19 dal campo, va ben al di la delle percentuali e dalle umilianti stoppate subite. Ci aspetta ora una sfida senza ritorno con una Serbia maltrattata prima dalla Spagna e poi dalla Slovenia. Cliente difficile, ma non è più tempo per scelte o recriminazioni, la strada che porta a Spagna 2014 sembra quasi compromessa. Serve un miracolo, non resta che provarci.

LA GARA: Inizio a dir poco confuso e contratto per gli azzurri che faticano a trovare una conclusione decente in attacco. Fanno poco di meglio i nostri rivali, una tripla di Cinciarini dall’angolo e due liberi di Natyazhko l’avaro score dei primi 2.30 minuti di gioco. Prova a dare la scossa Datome, il furore agonostico dell’ex capitano di Roma genera il primo mini break della nostra Nazionale, 10-5 dopo un canestro di Aradori. I ragazzi di Simone Pianigiani hanno più di un’occasione per la fuga ma sbagliano tanti, troppi, tiri dal perimetro, l’Ucraina resiste e ritorna a contatto con un gioco da tre punti di Jeter che buca la difesa azzurra, 12-11. L’eccellente lavoro in vernice di Melli regala fiato ed energia ad un gruppo che appare ragionevolmente provato, l’ala dell’EA7 tiene l’Italia in vantaggio alla prima boa, 17-13.
Entra Diener in cabina di regia ma i balbettii azzurri in attacco proseguono, un Ucraina al minimo sindacale in fase offensiva tiene in continua apprensione l’Italia, due errori di Datome regalano il sorpasso ai nostri rivali, 24-25. Gli ucraini avvertono la stanchezza fisica e psicologica degli azzurri, il pressing degli uomini di Mike Fratello si fa sempre più insistente sui nostri tiratori. Aradori e Datome hanno un lampo di pura classe, ma è ancora parità a quota 30 dopo il terzo, ed ingenuo, fallo in attacco di un Cusin ancora fuori partita.
Entra Magro che dimostra impietosamente tutti i suoi limiti anagrafici e non, una tripla di Jeter regala il sorpasso agli ucraini poco prima della pausa lunga,34-35.
Dopo la pausa lunga anche alcune scelte arbitrali sembrano remare contro gli azzurri, ancora Jeter per il massimo allungo ucraino, 34-39. Si regge a suon di triple, canestri d’autore ma anche assolutamente estemporanei, cammei che comunque regalano la nuova parità, 42-42 a metà del terzo periodo. La gara diventa una battaglia furiosa, soprattutto a chi sbaglia di più e gli azzurri falliscono troppe volte il canestro dell’allungo. Datome ha un cuore immenso e nonostante un Belinelli catastrofico ed irritante c’è ancora partita alla penultima sirena, 48-51 dopo un mezzo miracolo di Mishula.
L’inizio dell’ultima frazione sembra palesare i peggiori incubi, arriva anche il tecnico alla panchina mentre crollano le percentuali azzurre, 48-57, al 34‘.
La ricerca sistematica della penetrazione esalta i lunghi ucraini che vigilano con radar ultra efficaci affibbiando stoppate in serie a Gentile e, soprattutto, a Belinelli ormai in totale corto circuito.
L’apnea italiana finisce solo dopo 6 interminabili minuti con un jumper morbido di Melli, un lampo nel buio mentre continua la salva di triple sul ferro dei ragazzi di Pianigiani, Jeter infila i due canestri che gelano le nostre speranze di Mondiale immediato, 53-63 al 38‘.
C’è solo un coraggioso ed indomito Melli che prova a dare l’ultima spinta ad una Nazionale ormai spenta, ma è tardi e gli ucraini chiudono senza soffrire.

UCRAINA: Jeter 20, Pustozvonov e Mishula 8 –  Reb (40) Kravtsov e Gladyr 6 – Ast (8) Jeter 4
ITALIA: Aradori 15, Datome 11, Gentile 10 – Reb (44) Aradori 9- Ast (11) Cinciarini 4