ISTANBUL – Con una splendida prima metà l’Italia approfitta della ghiotta occasione contro la Finlandia e si qualifica – per la seconda volta di fila – ai quarti degli Europei. Vittoria per 57-70, frutto di un grande avvio e di un’attenta difesa, in particolare sul temuto Makkanen. Ora aspettiamo la vincente Serbia e Ungheria (scontata vittoria dei ragazzi di Djordjevic) in programma domani pomeriggio.

Nicolò Melli (foto Pasquale Cotugno)

No, non ci esaltiamo neanche stavolta. Possiamo rallegrarci per l’ottima prima metà di gioco, che ha messo la gara in discesa, ma l’Italia ha bisogno di grinta e cinismo 40 minuti su 40 per poterci regalare sorprese. Battiamo la Finlandia a suon di triple (sei nel primo quarto, tutte di fila, senza errori), ma vinciamo soprattutto grazie alla difesa, contro un avversario spuntato, a cui è mancato l’apporto del suo giovane leader, Markkanen. La Finlandia non è stata capace di sfruttare i nostri black-out, e ha chiuso con un terribile 39% dal campo. Con il 43% (14/25 da 2 e 9/28 da 3), noi non abbiamo nulla per specchiarci e crederci belli. Sei di quelle triple sono entrate nel primo quarto. Quindi, ancora una volta, abbiamo faticato a diversificare il gioco.

LA PARTITA

Si comincia con il buon atteggiamento in difesa. Datome la sblocca con un doppio canestro dai La ripa di Belinelli dal palleggio fa 9-3, un’altra di Melli fa 12-5. Dopo il time-out al 5′ entra Markkanen, ma è Salin l’unico a sapere come farci male. L’Italia inizia a dilagare. Il 17-7 è frutto di un’azione magistrale con scarico all’angolo a sinistra per Datome. 4/4 da tre, di nuovo Melli dall’angolo. 20-9 è già massimo vantaggio. il 5/5 di Belinelli (9-23) ci fa battere le mani. Melli fa il Makkanen (10 punti in 10′). E’ di Baldi Rossi la tripla del 6/6. Solo Wilson tiene in vita la Finlandia, e chiude il primo quarto sul 17-30.

Aradori comincia il secondo quarto con un errore da 3, i finlandesi tirano male. Belinelli conquista tre tiri liberi per ben due volte, alzando furbescamente la gamba per cercare il contatto destabilizzante. Messina insiste con Biligha e Baldi Rossi e andiamo in difficoltà in attacco. I primi 2 punti di Markkanen arrivano dopo 14′. Belinelli risponde con una tripla da 9 metri, +17 è il nuovo massimo vantaggio. Biligha schiaccia: è il preludio a un’egregia partita, chiusa con 5 rimbalzi e 6 punti in 23′. Nonostante gli errori in attacco, la nostra pressione difensiva continua al massimo, Bravi a subire falli in attacco, andiamo meglio ai liberi rispetto al 62% di media di Tel Aviv: chiuderemo con 15/16 e il 94%. Inizia la fiera dei tiri da 3 forzati, anche quando Hackett va vicino a canestro in penetrazione. Datome è fantastico in step-back e sigla il più 19. La prima metà di gara è quella che vorremmo replicare sempre: 14 di Beli, 13 di Datome, 10 di Melli. La Finlandia 1/7 da 3, noi 7/15.

Cominciamo al seconda parte di gioca tirando da 3 con Datome, e sbagliando. Quando a Belinelli viene lasciato spazio, sigla il +20. La partita si sblocca sul 36-56, non segniamo più e la Finlandia non ne approfitta. Poi arrivano due triple di fila: la Finlandia comincia a rosicchiare al momento giusto, perché noi non sappiamo più che fare in attacco, come se avessimo esaurito tutte le cartucce. A 7’30” dal sirena Koponen sigla il -11 dalla distanza. E’ decisiva la palla rubata con canestro in lay-up di Hackett a 4’40” dal termine. E poi un piazzato di Biligha. Il -9 arriva solo a 1’30” dalla fine, riusciamo a controllare, e Hackett non commette sbavature: per una volta, ha vinto il confronto interno con Filloy.

COSA VA

Belinelli va, Belinelli vola. E’ concentrato, preciso, meno sprecone del solito. Il passaggio dietro la schiena a Melli nel secondo quarto è una delizia. Chiede di più a se stesso e si vede. Gioca di più per la squadra e si vede che la cura Messina su di lui sta funzionando. Chiude con 22 punti , 5/8 da 3 punti.

La difesa. Se la Finlandia chiude con percentuali così scarse dal campo, è merito della nostra pressione difensiva. Cuso si sbatte come al solito come un leone, Markkanen diventa invisibile controllato da Melli e tenuto a lungo in panchina, chiudiamo con 4 stoppate, ben tre del capitano.

Il coach. Lasciatecelo dire, un allenatore così esigente, anche su un vantaggio di 20 punti, fa davvero piacere. E’ rassicurante. Messina non è un broncio inespressivo, incurante di critiche e impassibile davanti ai capricci dei campioni. Messina sta educando dei giocatori che fino ai 30 anni non avevano imparato granché sul significato del lavoro e della fatica. E’ bello il suo sorriso fine gara. L’Italia è ai quarti ed è l’obiettivo che gli si chiedeva di raggiungere.

COSA NON VA

Sembra paradossale scriverlo in una partita vinta di 13 punti, ma non riusciamo davvero ad attaccare il canestro. Quando è là, a due passi, al termine di una penetrazione efficace, ci giriamo e cerchiamo un altro tiro dall’arco. Hackett in questo è maestro, fin dalla prima fase (e dagli Europei precedenti). Si salvano i tagli e il post basso di Melli nel primo tempo, per il resto è quasi soltanto un monologo dalla distanza. Il punteggio finale, nonostante le triple, resta molto basso: 70 punti difficilmente basteranno per battere la Serbia. Dobbiamo imparare a veleggiare più a lungo spinti dall’ottima onda iniziale. Che Ettore Messina in conferenza stampa – scherzando – ha attribuito ai suoi ottimi discorsi motivazionali pre-partita.

Il tabellino degli Azzurri contro la Finlandia