GRUPPO A: Polonia-Islanda 91-61; Francia-Grecia 95-87; Finlandia-Slovenia 78-81. Classifica: Slovenia 2-0; Finlandia, Francia, Grecia, Polonia 1-1; Islanda 0-2

GRUPPO B: Georgia-Germania 57-67; Ucraina-Italia 66-78; Lituania-Israele 88-73. Classifica: Italia, Germania 2-0; Georgia, Lituania 1-1; Ucraina, Israele 0-2

GRUPPO C: Montenegro-Ungheria 72-48; Rep. Ceca-Spagna 56-93; Romania-Croazia 58-74. Classifica: Spagna, Croazia 2-0; Montenegro, Rep.Ceca 1-1; Romania, Ungheria 0-2

GRUPPO D: Lettonia-Belgio 92-64; Russia-Serbia 75-72; Gran Bretagna-Turchia 70-84. Classifica: Russia 2-0; Serbia, Belgio, Lettonia, Turchia 1-1; Gran Bretagna 0-2

HELSINKI – Va molto vicina al secondo colpo gobbo la Finlandia di un grande Markkanen, che ne mette 24 con 9/13 al tiro più 7 rimbalzi ma soprattutto una grande personalità. Non basta però, perchè la Slovenia è una squadra solida e non commette gli errori difensivi commessi dalla Francia la sera precedente, anzi proprio Randolph in difesa fa la giocata che vale il match, proprio su Markkanen a 10″ dalla fine. Si riabilita la Francia, anche se non scioglie tutti i dubbi. Perché è vero che batte la Grecia ma è anche vero che dopo 28′ di dominio assoluto (47-71), con un ottimo Lauvergne (21+11) ed un’altra bella gara di Fournier, basta il quintetto piccolo della Grecia per mandare in tilt un attacco ed una difesa che fin lì avevano disposto a piacimento degli ellenici. Grazie alla grandissima energia di Antetokounmpo ed al ritrovato tiro da fuori la Grecia risale fino a -6 ma poi con la lingua di fuori non riesce a completare la rimonta. Non basta il numeroso e rumorosissimo pubblico islandese per trascinare Stefanssonn e compagni, che incappano nella seconda pesante sconfitta contro una Polonia ordinata che scava lentamente il solco trascinata dal solito Ponitka (8 punti e 10 rimbalzi) e Waczynski.

TEL AVIV – Oltre all’Italia si ritrova a punteggio pieno anche la Germania di Dennis Schröder, che sorprende una Georgia che manda in campo le brutte copie dei giocatori che avevano fatto ammattire la Lituania all’esordio. La squadra di Fleming non è però solo il folletto degli Hawks ma anche tanta difesa, che forza 24 palle perse, tiene al 43% al tiro la Georgia ma soprattutto strappa ben 12 rimbalzi in attacco, facendo valere l’atletismo dei suoi lunghi atipici, contro la fisicità dei georgiani, che come spesso succede fanno su e giù con la concentrazione e perdono una gara che potrebbe essere anche decisiva nell’economia del gruppo. E’ spalle al muro Israele, che perde anche con la Lituania in un modo per certi versi simile a come fatto contro l’Italia. Mekel e Howell supportano un Casspi molto impreciso nei primi 20′ in cui Israele tiene spesso la testa e chiude sotto di 2, contro una Lituania che ancora fatica ad entrare in ritmo. Poi al rientro dagli spogliatoi sono Kuzminskas e Gudaitis a prendere per mano i compagni, a togliere qualche dubbio dalla testa ed a scavare un solco di 15 punti da cui Israele non emerge più.

CLUJ Spagna ancor più impressionante della prima giornata, contro una Repubblica Ceca senza armi e che perde quasi subito anche Auda, unico simil-centro del roster. Satoranski e compagni segnano 18 punti in 17 minuti mentre la Spagna è completamente in ritmo, supera anche il +40 e chiude a +37 dando spettacolo, anche con le seconde linee come Juancho Hernangomez. Quello che colpisce è la grande serenità del gruppo spagnolo (ricorda quella dei trionfi passati) unita a estrema concentrazione e sportività (quando Satoransky va a sbattere sui cartelloni davanti alla loro panchina, tutti i giocatori si alzano di scatto per aiutarlo). Si riprende il Montenegro, che impiega qualche minuto ad entrare in ritmo ma poi prende il sopravvento con il talento e la maggiore taglia fisica, contro una Ungheria molto più brutta e imprecisa di ieri, con Hanga piuttosto nervoso e inefficace. Nell’Ungheria si salva ancora il solo Vojvoda, mentre nel Montenegro bene Dubljevic ma nessuno si distingue in particolare. Unica nota positiva per i magiari, il numerosi, calorosi e coloratissimi tifosi, che nel finale trovano anche modo di esultare per il primo canestro del modesto Karahodzic. Non basta alla Romania il 10-0 iniziale e 4 minuti senza canestri della Croazia. Come dice coach Dan Tenter in conferenza stampala partita sarebbe dovuta finire lì per approfittare della bella partenza“, ed invece la Romania perde la mira ed incassa un parziale di 28-2 a cavallo dei primi due quarti, che di fatto chiude il match. La Croazia comunque non convince: spesso al limite dei 24″ in attacco, Saric lontano dalla condizione migliore e i playmaker non aiutano a contenere la quantità di palle buttate. Nota negativa a Cluj, la modesta cornice di pubblico per essere la squadra di casa in prima serata contro una big europea.

ISTANBUL Una sorprendente Russia si ritrova a punteggio pieno dopo 2 gare, battendo anche la Serbia dopo i padroni di casa della Turchia. Bazarevich ha il solito Shved, croce e delizia, ma questa volta scende in campo anche Vorontsevich ma in generale è tutta la squadra che gioca con grande applicazione sfruttando i tanti errori dei serbi, che danno l’idea di essere una squadra ancora alla ricerca dell’assetto giusto, che si affidano troppo ad un Bogdanovic da 19 punti ma 3/10 da 3, oltre a 3 palle perse, e dopo aver inseguito per larghi tratti del match possono anche recriminare per i tanti liberi sbagliati (24/35) soprattutto nel finale punto a punto. Vince e convince, invece, la Lettonia (seppur priva di Davis Bertans) che però dimostra ancora una volta come la panchina faccia fatica a mantenere i ritmi elevati dei titolari. Contro il Belgio la vittoria arriva a cavallo dell’ultima pausa, grazie alle giocate di Dairis Bertans, Timma e Porzingis, dopo che il Belgio era riuscito a rientrare in partita dal -17, piazzando un break di 22-8. La serata si chiude in trionfo per i padroni di casa, che trovano il primo successo contro una Gran Bretagna che si dimostra squadra di poco talento, eccetto il solo Olaseni, che chiude in doppia-doppia, supportato dal solo Lawrence. Tra i padroni di casa, che scappano subito sul +13 dopo 20′ e poi controllano le timide reazioni degli inglesi, serata di gala al tiro per Mahmutoglu che chiude con 7/11 da 3 ben supportato da un’altra ottima serata di Cedi Osman, vero leader della squadra, che gioca a tutto campo chiudendo con 11 punti, 7 rimbalzi, 4 assist e 2 recuperi.

MVP – La giornata è illuminata dai 26 punti, con 6/12 da 3, di Marco Belinelli, vero trascinatore della nostra Nazionale. Aldilà dei punti a referto, cosa da cui l’Italia non può prescindere, quello che è piaciuto di più del Beli in queste prime due gare è la sua applicazione e la sua dedizione nel cercare di fare tutte le cose giuste per far vincere la squadra. In difesa lo abbiamo visto spesso aiutare e sporcarsi anche le mani, ma la sua crescita è evidente soprattutto nel gioco offensivo, dove non ferma più la palla, cerca i compagni in post, ribalta il lato e soprattutto cerca di sfruttare i giochi per crearsi quei tiri piedi a terra in uscita dai blocchi di cui è diventato uno specialista e purista anche aldilà dell’Oceano.

ON FIRE Waczynski (15 punti, 6 rimbalzi); Timma (27 punti, 7 rimbalzi, 4/8 da 3); Dubljevic (13 punti, 7 rimbalzi); Vojvoda (20 punti, 4 rimbalzi); Pachulia (14 punti, 8 rimbalzi); Lauvergne (21 punti, 11 rimbalzi); Rubio (17 punti, 5/8 al tiro, 5 assist); Vorontsevich (8 punti, 8 rimbalzi, 5 assist, 3 recuperi); Marjanovic (19 punti, 6 rimbalzi); T. Antetokounmpo (12 punti, 6 rimbalzi, 2 recuperi, 2 stoppate); Pustovyi (21 punti, 7/8 da 2); Aradori (13 punti, 3/4 da 3, 3 rimbalzi, 3 assist); Markkanen (24 punti, 9/13 al tiro, 7 rimbalzi); Dragic (29 punti, 4 rimbalzi, 5 assist, 2 recuperi); B. Bogdanovic (21 punti, 3/4 da 3, 6 rimbalzi); Olaseni (15 punti, 14 rimbalzi); Mekel (18 punti, 4 assist); Kuzminskas (16 punti, 5 rimbalzi, 4 assist); Mahmutoglou (24 punti, 7/11 da 3, 6 assist)


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