Slovenia contro Spagna. Una di queste due squadre otterrà il pass per la finale di Eurobasket.

Altre 4 nazionali battaglieranno per avere la stessa percentuale di possibilità di salire sul gradino più alto del podio. Ma concentriamoci sui match tra Spagna e Germania e tra Slovenia e Lettonia.

Talento in campo: tanto. Mix tra giovani rampanti ed elementi dotati di esperienza: tantissimo.
È sempre più l’europeo di Goran Dragic, forse il miglior giocatore della manifestazione fino a questo momento, ma si potrebbe dire lo stesso del ’99 da Lubiana, al secolo Luka Doncic. In due hanno messo a referto 53 punti e sono stati in grado di dominare in modo diverso ma altrettanto efficace. Restando sul secondo confronto di giornata, anche Porzingis e Davis Bertans non sono stati da meno, in particolar modo il giocatore dei Knicks. Stiamo parlando di un autentico talento più unico che raro, per come riesce a muoversi e a rilasciare il pallone vantando 220 centimetri da portare a spasso sul parquet.

Anche all’interno di una serata in cui ha tirato 1/7 da tre punti, il suo score alla sirena è stato di 34 punti, condito da tante piccole cose che sarebbe riduttivo descrivere a parole. La Slovenia, dall’altra parte, ha fatto e ha intenzione di continuare a fare sul serio. Sulla carta è inferiore ad altre selezioni che di strada ne hanno fatta decisamente di meno, ma alla fine contano i risultati, che derivano spesso e volentieri dall’equilibrio che gli elementi trovano in campo.

La corsa della Germania, come quella della Lettonia, è arrivata al capolinea. Chris Fleming ha concretizzato un mezzo capolavoro, con la grande collaborazione di Dennis Schröder e Daniel Theis, che non deve passare in secondo piano rispetto alla guardia degli Hawks.
Grande segnale quello mandato dalla nazionale tedesca dopo la chiusura dell’era Nowitzki, un epilogo tutt’altro che scontato. Già contro la Francia si è visto di che pasta era fatta questa squadra, così come si è potuto evincere dall’inizio contro gli iberici. Poi, però, la nazionale più forte dell’europeo ha deciso di pigiare sull’acceleratore, non senza difficoltà. Marc Gasol non solo ha dimostrato di non essere il fratello sovrappeso del talentuoso Pau, fatto assodato già da diversi anni, ma di poter rappresentare un punto di riferimento costante sia in attacco che in difesa.

Rispetto ad altre gare è mancato l’apporto dei fratelli Hernangomez, ma la squadra di Scariolo vanta un’infinità di soluzioni, nonostante ogni tanto dimostri di peccare di presunzione. Che i mezzi della Spagna siano notevolissimi lo sanno tutti, ma sulla gara secca potrebbero pagare questo aspetto, di sicuro non una novità nelle ultime apparizioni. Sergio Rodriguez ha un’incidenza a 360 gradi di grande spessore, così come Ricky Rubio sposta gli equilibri in difesa. E pensare che all’appello manca Sergio Llull.

Sarà un confronto di primo livello, una semifinale vera. Due grandi difese, il primo mattoncino verso la vittoria, e due attacchi da levarsi il cappello. Non vediamo l’ora.