Si chiudono le qualificazioni alla World Cup 2019 (dal 31 agosto al 15 settembre in Cina). In Europa ultimi verdetti non senza troppe sorprese. Già fuori la Slovenia, resta a casa anche la Croazia che era chiamata ad un’impresa disperata e che si è fermata contro una solida Polonia che meritatamente vola in Cina. Fuori anche l’arrembante Lettonia che non riesce a ribaltare la differenza canestri a Podgorica e subisce un duro colpo alle sue ambizioni di scalare il ranking europeo. Con il fiatone si salvano Russia e Serbia che per l’occasione chiamano i rinforzi (Vorontsevich da una parte, Teodosic dall’altra), rischiando comunque tantissimo soprattutto i russi.

Vediamo nel dettaglio girone per girone cosa è successo, in grassetto le squadre qualificate

GIRONE I

Classifica: Spagna 10/2; Turchia 8/4; Montenegro 7/5, Lettonia 7/5; Ucraina 5/7; Slovenia 3/9

Con Spagna e Turchia già qualificate e Slovenia già fuori, il weekend lungo si è aperto con il Montenegro che vince in Ucraina eliminandola dai giochi, con una seconda metà di gara da 34-50 dopo aver subito 34 punti nei primi 10′. Una vittoria che metteva spalle al muro la Lettonia, sconfitta in casa dalla Spagna e costretta a vincere di 10 a Podgorica. Per Dubljevic e compagni ieri sera arriva la sconfitta più dolce, un 74-80 che respinge le ambizioni della Lettonia, che aveva richiamato per l’occasione Strelnieks, Dairis Bertans e Janis Timma. E se il giocatore dell’Olympiacos con 25 punti e 10 assist prova a spingere i baltici oltre la doppia cifra che varrebbe il biglietto per la Cina, l’esterno dell’Olimpia riporta i compagni giù dall’aereo con il suo 0/9 al tiro, comprese le due triple negli ultimi 10″ che se fossero entrate lo avrebbero trasformato in un eroe. La Lettonia invece resta meritatamente a casa, perché ha giocato male in tutte le finestre ed ha confermato che senza le sue stelle diventa una formazione di medio/basso livello europeo. Ieri sera ha avuto le sue chance guidando sempre il match sin dal 4-16 iniziale, con vantaggi che però quasi mai sono andati sopra la doppia cifra e quando è successo, come a metà terzo quarto sul 37-50, ha sempre subito la reazione del Montenegro, guidato da un Derek Needham da 22 punti. L’ultima occasione la Lettonia l’ha avuto nell’ultimo minuto quando si è trovata sul +7 e non ha saputo difendere lasciando ad Aleksa Popovic la tripla che di fatto decide una qualificazione più che meritata per Montenegro che dimostra tutto il valore del basket di estrazione slava, che quando serve sa tirare fuori sempre qualcosa in più. Montenegro ha vinto 4 partite su 6 nella seconda fase meritandosi il biglietto per la Cina.

(credits FIBA)

GIRONE J

Classifica: Lituania 11/1; Italia 8/4; Polonia 8/4; Ungheria 6/6; Croazia 4/8; Olanda 3/9

Grazie a Meo Sacchetti l’Italbasket torna ai Mondiali dopo un digiuno lungo 13 anni (foto di Marco Berti)

Il girone che segna (finalmente) il ritorno dell’Italbasket nell’elite mondiale della palla a spicchi, certifica anche l’eliminazione della Croazia che ancora di più della Slovenia paga, ironia della sorte, la capacità di produrre talenti di livello assoluto che però andando a giocare in EuroLeague ed NBA hanno lasciato senza armi la nazionale, inerme contro la voglia della Polonia di andare ai Mondiali. Sono Pontika ed AJ Slaughter a trascinare la squadra polacca in Cina e rendere inutile l’ultima giornata del girone. Così come l’Italia che si scrolla di dosso subito eventuali rischi partendo a razzo trascinata dall’entusiasmo di Masnago spazzando via l’Ungheria nei primi 20′ facendo partire un lunghissimo garbage-time nella seconda parte di gara. Per la cronaca il girone è dominato dalla Lituania e dal suo incredibile serbatoio di giocatori di alto livello che senza colpo ferire attraversa tutte le finestre di qualificazione. Deve essere motivo di orgoglio per i ragazzi di Sacchetti essere stati gli unici a batterli negli ultimi 2 anni.

(credits FIBA)

GIRONE K

Classifica: Francia 10/2, Rep. Ceca 8/4; Russia 8/4, Finlandia 6/6; Bulgaria 4/8; Bosnia 3/9

La Finlandia, trascinata dal proprio tifo e dai 29 punti di Jamar Wilson, batte una Francia che definire rimaneggiata è poco e si regala l’ultima chance in casa della Russia, che intanto aveva asfaltato a domicilio la Bulgaria con il 56% da 3 punti. Domenica sera ad alta tensione quindi a Perm, dove la Russia poteva anche perdere di 1 punto ma per non rischiare batte la Finlandia. Per farlo però ha bisogno di un ultimo quarto da 33-11 dentro una gara dalle mille emozioni e continui ribaltamenti. La Finlandia azzanna la partita e sale addirittura 28-10 in meno di 9′, ma subisce un 22-7 in altrettanti minuti che riporta la Russia, guidata da Kurbanov, Kulagin e Antonov, ad un solo possesso. Il sorpasso sembra nell’aria ma la Finlandia esce di nuovo meglio dagli spogliatoi, Salin, Wilson e Kotti sembrano indemoniati ed i finnici si ritrovano sul +13 con 12′ da giocare. Sul più bello però la Finlandia si ferma di nuovo, la Russia trova qualcosa da tutti i suoi giocatori ed in meno di 5′ impatta la partita con un parzialone di 20-7. La tensione si taglia con il coltello, si segna pochissimo per quasi 5′ prima che Vorontsevich metta la tripla che spacca la partita a 180″ dalla sirena, la Finlandia non è ha più ed in Cina vola Russia.

(credits FIBA)

GIRONE L

Classifica: Grecia 11/1, Germania 9/3; Serbia 7/5; Georgia 5/7; Israele 5/7; Estonia 4/8

La Serbia di Djordjevic, nonostante la presenza di Teodosic, prova in tutti i modi a farsi eliminare ma la concorrenza nel girone, a conti fatti, era veramente di basso livello e così pur obbligati a vincere l’ultima sfida, i serbi portano a casa il biglietto per l’Oriente. La strada si era complicata giovedi sera quando, nonostante la doppia-doppia dell’ex Clipper, la Serbia si faceva sorprendere dall’Estonia, trascinata dal 7/13 da 3 in coppia di Kitsing e Kullamae, con quest’ultimo che serve anche l’assist per la tripla della vittoria firmata da Raieste, con Jelovac che ha in regalo 3 liberi sulla sirena per impattare ma fa 2/3 rimandando tutto alla sfida di domenica sera con Israele. Sfida che la Serbia, vista la sconfitta subita a Tel Aviv, non poteva permettersi di perdere. La pratica veniva, però, risolta abbastanza in fretta con una prima parte di gara da 49-33 che diventava 57-35 a metà terzo quarto chiudendo anzi tempo la pratica qualificazione. Ancora protagonista Teodosic con 11 punti e 9 assist ma i migliori sono Lucic, con 22 punti e l’80% al tiro ma soprattutto Milosavljevic che chiude con 20 punti, 4 rimbalzi e 4 assist e vero go-to-guy della Serbia in questa seconda fase. Un applauso finale va all’Estonia che gioca fino in fondo le qualificazioni trovando due vittorie di prestigio, andando a batter e a domicilio anche la Georgia dopo aver fermato la Serbia.

(credits FIBA)