Quarta giornata delle qualificazioni europee e molti dubbi vengono dipanati, anche se sono solo Spagna e Turchia a staccare il biglietto per la Cina, seppur con poco onore. Ed è proprio il girone I quello più intricato con tre squadre in lotta per la qualificazione. Nel nostro girone la Croazia è quasi fuori e deve affidarsi all’Olanda, mentre la Finlandia riesce a sopravvivere con una clamorosa rimonta in Bosnia. Infine prima sconfitta per la Grecia, che cade in Serbia spianando la strada per la Cina alla squadra di Djordjevic.

Vediamo nel dettaglio girone per girone cosa è successo e cosa potrà accadere nell’ultima finestra a fine febbraio (in grassetto e corsivo le squadre già qualificate).

(credits FIBA Youtube)

GIRONE I

Classifica: Spagna 8/2; Turchia 7/3; Montenegro, Lettonia 6/4; Ucraina 5/5; Slovenia 2/8

Qualificazione strappata per Spagna e Turchia, nonostante due prestazioni da non mandare agli annali, addirittura con sconfitta per i ragazzi di Sarica. Anche Scariolo non potrà essere felice per la prestazione delle sue seconde linee che rischiano di complicarsi la vita dopo 20′ condotti agevolmente contro l’Ucraina. Altra prestazione da dimenticare al tiro per le Furie Rosse (44%) che concedono tantissimo a rimbalzo all’Ucraina e si fanno trascinare in una gara punto a punto che l’incredibile ingenuità di Sebas Sainz a 10″ dal termine (fallo antisportivo sul +4) poteva far diventare una pesantissima sconfitta. Invece, dopo il 2/2 ai liberi di Lypovyy, la tripla di Herun non trova il fondo della retina e la Spagna può tirare un sospiro di sollievo. Festeggia anche la Turchia, nonostante la sconfitta di Podgorica, perché il -5 permette ad Erden e soci di difendere il +10 dell’andata e di diventare irraggiungibile per gli stessi montenegrini e la Lettonia, che si ruberanno punti nello scontro diretto. La Turchia è sovrastata fisicamente da Montenegro (41-26 il conteggio dei rimbalzi) con un Dubljevic ancora decisivo (doppia-doppia da 17+12), ma alla fine sarà il 38% da 3 punti dei padroni di casa a fare la differenza, contro lo scarso 26% dei turchi, che nell’ultimo quarto segnano solo due canestri dal campo. Resta in corsa anche la Lettonia che però a Lubiana ha bisogno di una seconda metà di gara da 53 punti per riuscire a battere l’orgoglio della Slovenia, dopo aver messo a referto 29 punti nei primi due quarti. Decisivo è il parziale di 14-0 in 6′ a cavallo dell’ultima pausa con Blums (28 punti con il 60% da 3 punti) e Silins protagonisti, oltre all’importante supporto di Dairis Bertans (18 punti, 5 rimbalzi e 4 assist). Adesso i lettoni tiferanno Ucraina per non essere costretti ad una larga vittoria in Montenegro all’ultimo turno.

GIRONE J

Classifica: Lituania 9/1; Italia 7/3; Polonia 6/4; Ungheria 5/5; Croazia 4/6; Olanda 3/7

Rimandata la qualificazione per i ragazzi di Meo Sacchetti (foto di Marco Berti)

Ancora due posti a disposizione ma la vittoria dei polacchi sull’Italia chiarisce molti dubbi e lascia poche speranze a chi insegue. Niente da fare per Italbasket che gioca al contrario a Danzica, facendosi sovrastare dalla voglia e dall’energia della Polonia a cui concediamo il 47% da 3 punti e quasi il 60% al tiro. Non bastano due quarti centrali giocati bene e l’ottimo lavoro a rimbalzo d’attacco di Burns e degli esterni. Unica nota positiva per l’Italia l’aver difeso il +19 dell’andata che ci mette quasi al sicuro da brutte sorprese anche se perdere il prossimo match-point, in casa contro l’Ungheria, sarebbe da veri Tafazzi. I magiari infatti, trascinati da Vojvoda e Benke (che segnano la metà dei punti della squadra), rischiano grosso anche contro l’Olanda che, grazie ai 23 punti di Franke, trascinano la partita all’overtime dove sono ancora 5 punti in fila di Vojvoda a spezzare l’equilibrio e lasciare un filo di speranza alla sua nazionale, che però dovrà non solo battere l’Italia di almeno 7 punti e la Croazia nell’ultimo turno ma sperare nel miracolo dell’Olanda in Polonia. Più o meno la stessa cosa che dovrà fare la Croazia che, con un terzo quarto decisamente rivedibile in Lituania, butta probabilmente via le residue speranze di qualificazione. Il 10% da 3 punti pesa come un macigno e grida vendetta, come i 4 punti segnati in 6′ nel terzo quarto che di fatto girano la partita e probabilmente riscrivono la storia. La Croazia deve battere la Polonia di 6 punti e sperare nel successo dell’Olanda in Polonia all’ultimo turno. Da qui a febbraio possono cambiare tante cose ma probabilmente saranno Italia e Polonia ad accompagnare la Lituania in Cina.

(credits FIBA Youtube)

GIRONE K

Classifica: Francia 9/1, Rep. Ceca 7/3; Russia 6/4, Finlandia 5/5; Bulgaria 4/6; Bosnia 2/8

La Finlandia non muore mai. Poteva essere la giornata decisiva per la Russia e sembrava così fino a 7′ dalla fine della sfida di Zenica, con i finnici sotto di 16 punti, dopo essere stati sotto di 22 a metà terzo quarto ed ancora a -19 a 20″ dalla fine del terzo quarto. La Finlandia è capace di piazzare un 30-10 negli ultimi 6’50”, dopo averne segnati 51 nei primi 33′ con la tripla del primo vantaggio firmata da Koponen a 40″ dalla sirena, e resta in vita ma servirà più di un miracolo come battere la Francia in casa e poi andare in Russia per cercare di ribaltare il -2 subito venerdì sera. Sono Sasu Salin, Koponen e Jamar Wilson gli eroi della serata con il 9/13 combinato da 3 punti (contro il 2/15 del resto della squadra) che dà alla Finlandia un’altra chance per strappare sul campo la qualificazione, dopo la wild-card del 2014. Intanto la Russia aveva avuto vita facile contro la già qualificata Repubblica Ceca, che gioca 10′ prima di abbassare le braccia e subire 51 punti nei quarti centrali da una squadra che fa il suo dovere fino in fondo producendo una gara di grande qualità offensiva (25 assist) con Kulagin e Khvostov ancora protagonisti. Adesso la Russia non deve inciampare in Bulgaria, sperando che la Francia le faccia un favore, evitando di doversi giocare tutto contro la Finlandia all’ultimo atto. Nella terza partita del girone tutto facile per la Francia di Collet che si permette di concedere almeno 10′ a tutti i 12 uomini a roster, cuocendo a fuoco lento la Bulgaria che molla definitivamente nell’ultimo quarto dicendo addio alle già poche speranze di rientrare nel discorso qualificazione.

(credits FIBA Youtube)

GIRONE L

Classifica: GreciaGermania 9/1; Serbia 6/4; Georgia 5/5; Israele 4/6; Estonia 2/8

Con un piede sull’aereo per la Cina è la Serbia di Djordjevic che infligge alla Grecia la prima sconfitta delle qualificazioni. Senza Bourousis gli ellenici possono poco contro la gran partenza di Raduljica e di tutta la Serbia, che scappa sul +17 a metà secondo quarto, con un Jovic sontuoso. La Grecia però d’orgoglio riapre il match con 8′ di grande intensità in cui segna gli stessi punti dei primi 16′ tornando addirittura ad un possesso ma qui si ferma, la Serbia si sveglia dall’incubo e da lì in poi lascia le briciole. Una grossa mano a Djordjevic l’aveva data la Georgia che, alla fine di una gara drammatica da dentro-fuori, batte a Tibilisi Israele dopo un overtime e si tiene accesa una flebile speranza, che però lo 0-2 contro la Serbia potrebbe spegnere al prossimo turno. E’ Giorgi Shermadini l’eroe di una gara in cui negli ultimi 8′ (3 dell’ultimo quarto e 5 di overtime) non segna praticamente nessuno, con Pnini e Blatt che non ripetono la gara di venerdì contro la Serbia e non può bastare Cohen ed il 40% da 3 punti se vicino a canestro la percentuale è del 26%. Israele dice di fatto addio alle sue speranze mondiali a meno che la Serbia non riesca a suicidarsi in Estonia il 21 febbraio. Torna al successo, infine, la Germania nella più inutile delle gare di questo turno, battendo agevolmente l’Estonia sprintando nei quarti centrali con un parziale di 40-20.


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