Ale Gentile già leader azzurro (foto A.Musolino)

Ale Gentile già leader azzurro (foto A.Musolino)

Russia-Italia 63-65

L’Italia fa il suo esordio con una importantissima vittoria a Mosca nel torneo di qualificazione all’Europeo 2015 superando al fotofinish una Russia già con le spalle al muro dopo l’inopinata ed inattesa sconfitta rimediata in terra elvetica qualche giorno fa. E porta a casa dalla Dynamo Arena due punti pesantissimi in ottica qualificazione, soprattutto perché ottenuti dopo 32 minuti di autentica sofferenza, poco gioco di squadra e agonia sotto le plance. Del resto si sapeva: questa Russia (priva di Shved, Fridzon, Monya, Vorontsevich e Kaun) è forse la nazionale russa più povera sotto il profilo del talento degli ultimi decenni, ma può comunque contare su muscoli e peso sotto canestro, soprattutto portati dal “Nugget” Mozgov.

Simone Pianigiani parte con Ale Gentile, Marco Cusin, Pietro Aradori, Andrea Cinciarini e Luigi Datome contro il quintetto Voronov, Antonov, Kurbanov, Mozgov e Ponkrashov scelto da Evgeny Pashutin. L’estate bizzosa e fresca in Italia si traduce in vere e proprie mani ghiacciate in terra russa. La fortuna vuole che a fallire i bersagli non siano solo gli Azzurri ma anche i padroni di casa. E così fra tiri corti, canestri che sputano palloni e veri e propri airball si arriva quasi a metà primo quarto sull’imbarazzante punteggio di 4-4. L’Italia stenta a giocare di squadra, non trova la via del canestro anche perché cerca troppo spesso soluzioni individuali ma, nonostante paghi sotto i tabelloni il maggior peso dei russi, riesce comunque a restare incollata ai padroni di casa. Che chiudono avanti il primo quarto sul punteggio di 14-12. Il secondo parziale prosegue sulla falsariga del primo: errori a dismisura da ambo le parti (alcuni davvero imbarazzanti), ma i russi riescono ad ottenere più possessi dei ragazzi di Pianigiani grazie allo strapotere di Mozgov e Kurbanov sotto canestro. Solo un eroico Cusin riesce a mettere qualche pezza ed è pure costretto agli straordinari anche perché il suo naturale sostituto Cervi si fa pizzicare molto presto a commettere tre falli sui lunghi di casa. Sul 20-12 per la Russia, Pianigiani è costretto a chiamare timeout ed è un minuto di sospensione tutto “di pancia”. Al rientro dal break si vede maggiore determinazione in fase difensiva ma sono le invenzioni di Ale Gentile a tenere in linea di galleggiamento un attacco asfittico e tremendamente impreciso. Il tempo si chiude con la Russia avanti di soli 3 punti (sul 28-25) ed è tutta manna dal cielo, considerata la deficitaria prestazione offensiva degli Azzurri. Il dato, prevedibile, dei rimbalzi (31-19 per i ragazzi di Pashutin) a metà gara è emblematico della fatica italiana nel contenimento dei russi nel pitturato. Ma il -3 lascia speranze.

Solita serata di battaglia per Marco Cusin (foto A. Bignami)

Solita serata di battaglia per Marco Cusin (foto A. Bignami)

Speranze che però vanno via via ad affievolirsi col trascorrere dei minuti del terzo periodo. Sebbene, grazie ad un commovente Cusin, l’Italia riesca ad arginare lo strapotere fisico della Russia, la gara sembra scivolare via dalle mani di Datome e compagni soprattutto in fase offensiva dove è sufficiente una difesa scolastica ma intensa dei russi a mandare in tilt gli schemi dell’Italia; che si ritrova così a forzare ripetutamente in uno contro uno asfittici e a cercare isolamenti infruttuosi. Preziosissimi in questa difficile fase della gara l’apporto di punti di Cinciarini, Aradori (comunque molto impreciso) e Cusin. La Russia tenta l’allungo in chiusura di quarto col canestro piedi per terra di Ponkrashov sulla sirena che vale il +8 e, ripreso il gioco, trova il massimo vantaggio con Kulagin (53-43). La partita sembra aver preso la strada di Mosca ma è proprio in questo momento sportivamente drammatico che l’Italia, spalle al muro, ritrova insperata linfa e soprattutto la via del canestro con maggiore facilità. Dapprima Cusin e Ale Gentile, con un parzialino di 4-0, costringono coach Pashutin a chiamare il timeout. Ma è a due minuti dalla fine che si compie l’imprevedibile (dopo altri cinque punti di pura classe firmati dal figlio di Nandokan): Datome mette a segno la prima tripla degli azzurri (ebbene sì, ci sono voluti 38 minuti…) che vale il 55 pari. E, come per incanto, viene imitato nell’azione successiva manco a dirlo da Gentile. E’ la prima volta che gli Azzurri sono in vantaggio e ora la tensione e la pressione sui volti dei russi sono ben visibili.

Vyaltsev riporta a galla la Russia (58 -58), ma è ancora un immenso Cusin a trovare schiacciata con fallo quando sul cronometro mancano 87 secondi. Sul +3 il Cuso spende un prezioso fallo su Mozgov (impreciso dalla linea della carità: 1/2) e dall’altro lato del campo una nuova fiammata di Gentile regala il +4 alla “family” azzurra. Voronov riporta a -2 immediatamente la Russia, ma l’Italia (a 50” dal termine) ha la sorte della gara nelle proprie mani. Il ferro però sputa letteralmente un lay-up di Gentile e costringe alla sofferenza difensiva Cusin e soci. L’attacco decisivo russo è però qualcosa di raccapricciante e si conclude con un tiro forzato dall’arco ad opera di Antonov. L’immediato fallo su Aradori a 15” dalla sirena potrebbe mettere in ghiaccio la gara se solo l’azzurro segnasse entrambi i liberi. Così non è, perché l’ala ex Cantù fa 1/2 e tiene ad un solo possesso di distanza la banda di Pashutin. Pianigiani non è della scuola di Popovich e, sul +3, sceglie di non difendere ma di far spendere (forse un po’ troppo in fretta) un fallo a Cinciarini che manda in lunetta Khvostov quando sul cronometro sono trascorsi solo 2”. Il 2/2 del russo riporta i padroni di casa a -1, costretti nuovamente al fallo sistematico (questa volta su Gentile) per restare aggrappati alla partita (e forse alla qualificazione ad Euro2015). Ma anche Alessandro sbaglia il secondo libero concedendo così gli ultimi 5” di speranza a Mozgov e compagni. Per fortuna della Pianigiani band, però, la preghiera da tre punti lanciata da Voronov (che avrebbe dato la vittoria alla Russia) non viene accolta dagli dei della palla a spicchi e l’Italia ritorna così da Mosca con 2 punti francamente insperati per come si era dipanata la partita. Un’Italia davvero molto brutta in attacco per 30 minuti ma capace di sapersi sciogliere proprio quando la palla ha cominciato a pesare. Anche se l’impressione è che, senza le strepitose giocate individuali di un super Alessandro Gentile nell’ultimo periodo, la comitiva azzurra sarebbe rincasata con molte certezze in meno e tanta ansia in più in vista dei prossimi impegni. A cominciare dal prossimo, contro la Svizzera, in programma domenica a Cagliari.

MARCATORI
RUSSIA: Mozgov 17, Voronov 8, Kurbanov 8. ITALIA: A.Gentile 20, Datome 11, Aradori 11.