Matthew Dellavedova, trascinatore dell’Australia (credits FIBA)

Seconda giornata della World Cup con l’esordio di tre delle quattro squadre considerate papabili per il podio. Vincono tutte, con l’Australia che dimostra contro il Canada tutta la sua sostanza mentre Grecia e USA vincono con un filo di gas. Nel frattempo la Francia fa suo il match per il primo posto nel gruppo G, dove Giordania e Repubblica Dominicana danno vita ad un match intenso e deciso nel finale.

GRUPPO E

Due gare dal risultato curiosamente simile ma dall’andamento diverso, regalano i primi due punti a Turchia (86-67 al Giappone) e agli USA (88-67 alla Repubblica Ceca). Apre la Turchia di Sarica che sfrutta la grande partenza di Mahmutoglu e Ilyasova (doppia-doppia da 19+10) per prendere in fretta il largo (28-12 dopo 10′) ma pecca di presunzione lasciando in gara il Giappone (vantaggio intorno ai 10-11 punti) fino a metà terzo quarto, prima di dare un’altra accelerata e chiudere in scioltezza. Popovich gioca di fatto senza lunghi titolari e dà ampio spazio alle rotazioni con il solo, caldissimo, Donovan Mitchell in campo per più di 20′. La Repubblica Ceca ci prova e resta in scia fino al 16-21 ad inizio secondo quarto, quando gli USA infilano il primo break di 4-17 che gli fa prendere il largo. Da lì in poi non c’è più partita nonostante Satoransky provi a tenere a contatto i suoi.

(credits FIBA)

GRUPPO F

Tutto facile per la Grecia che gioca solo 20′ per risolvere la pratica Montenegro, girando al 20′ sul 42-16. Non solo attacco ma soprattutto difesa per gli ellenici che nascondono il canestro nella prima parte di gara e tirano su il piede dall’acceleratore solo dopo aver doppiato a quota 51 gli avversari. Grandi esperimenti anche per Skourtopoulos che si permette di tenere in campo solo 15′ Antetokounmpo (che gli bastano per mettere comunque in scena il suo personalissimo show) dando ampio spazio alla panchina. Nel frattempo il Brasile aveva già messo una serie ipoteca sul passaggio del turno battendo la Nuova Zelanda, in una gara equilibrata ma condizionata dal brutto finale di terzo quarto dei Tall Blacks. I neozelandesi toccavano il massimo vantaggio sul +6 e sembravano in controllo del match prima di buttarsi via subendo un parziale di 28-6 con il Brasile trascinato da Barbosa, Varejao e soprattutto Garcia. Webster, Fotu ed Abercrombie riportavano i compagni fino al -6 a 30″ dal termine ma ormai i buoi erano scappati ed il Brasile portava a casa un successo fondamentale.

(credits FIBA)

GRUPPO G

Vanno in scena le gare più interessanti della giornata, almeno per l’equilibrio visto in campo. La Repubblica Dominicana va a strappi e sembra giocare al gatto col topo contro la Giordania ma il match sembra saldamente nelle mani degli uomini di Nestor Garcia quando salgono sul 58-42 a 4′ dalla fine del terzo quarto. Non hanno fatto i conti con Dar Tucker e Ahmad Al-Dwairi (a secolo Ahmet Duverioglu, 34 punti e 9 rimbalzi) che iniziano a fare più danni della grandine e passo dopo passo riportano sotto la Giordania completando la rimonta a 150″ dalla sirena. Quello che Tucker dà, Tucker toglie però. Prima un facile layup sbagliato poi uno sciagurato tentativo di passaggio a tutto campo sul -1 a 40″ dalla sirena, danno ai dominicani la chance di portare a casa il match e Luis Montero non si fa pregare mettendo lo zampino nelle giocate decisive. Il big-match di giornata e del gruppo se lo porta a casa, tra mille sofferenze, la Francia contro una Germania dai due volti ma che dimostra tutta la sua compattezza trascinando i francesi ad un finale punto a punto dopo una partenza ad handicap. Schroeder e compagni arrivano al palazzo con circa mezz’ora di ritardo in cui Fournier e M’Baye imperversano guidando la Francia sul +24 (52-28). Da quel momento inizia un’altra partita in cui la Germania è capace di segnarne il doppio di quanto fatto nei primi 25′ (26-46 il parziale per i tedeschi), trascinata da Voigtmann e Schroeder (48 punti in due) ma non basta per compiere il miracolo perché la Francia mantiene i nervi saldi e pur con qualche affanno porta a casa due punti che dovrebbero valere il primo posto nel girone.

(credits FIBA)

GRUPPO H

Il gruppo della morte si apre con la sgambata della Lituania sul Senegal, incapace di segnare più di 14 punti per quarto, ma l’attenzione di tutti era sulla gara del giorno che ha aperto il programma. La vince di goleada l’Australia in un match che ha confermato tutto quello che si sapeva sia dei canguri che del Canada alla vigilia. Aldilà del 108-92 finale per Dellavedova e compagni, gara più equilibrata di quello che si possa pensare, con il Canada che conferma tutto il suo talento ma anche una panchina troppo corta e non all’altezza, mentre l’Australia si dimostra squadra di grande spessore e profondità, trascinata dalle individualità di Patty Mills e Matthew Dellavedova (24 punti, 60% da 3 punti), vero protagonista di giornata. L’Australia parte meglio e sembra in totale controllo al 20′ sul +12, mai fidarsi però di una squadra talentuosa come il Canada che trascinata da Cory Joseph, Birch e dalla regia di Pangos, rientra prepotentemente in partita con un parziale di 25-7 toccando anche il+6 oltre la metà del terzo quarto. Quando però l’inerzia sembra ormai in mano ai nord-americani, ecco che Dellavedova si ricorda di aver vinto un titolo NBA guidando il parziale di 16-2 in apertura di ultimo quarto che segna il match e da cui il Canada non riuscirà più a risalire.

(credits FIBA)