1^p5222arte

2^parte

Nell’estate del 1973, visti i risultati deludenti, Roy Boe decise di smantellare i Nets a partire da coach Luigi “Lou” Carnesecca sostituito da Kevin Loughery, ex giocatore NBA per 11 stagioni tra Pistons, Bullets e 76ers, fino ad una maxi trade con gli Squires con cui prese il 23enne Julius Erving, uno tra i giocatori più promettenti della lega, che riaccese anche l’attenzione di tutta New York, visto che era nato a poche miglia di distanza. Il mercato in ingresso venne ultimato con altri giovani talenti come John Williamson, una shooting guard che diventerà rapidamente punto fisso del quintetto con 15 punti e il 49% al tiro e che rimarrà sempre nel cuore dei tifosi fino al 1996, anno della sua scomparsa per insufficienza renale, come Larry Kenon, ala grande immediatamente All-Star e protagonista con 16 punti e 11 rimbalzi, fino a Wendell Ladner, giunto a metà stagione dai Colonels in cambio di John Roche. Questo nuovo gruppo dopo un inizio in salita (4W-10L), riuscì a trovare la giusta chimica e permise ai Nets di toccare le 55 vittorie stagionali e il primo titolo divisionale nella storia della franchigia. Erving con 27.4 punti, 10.7 rimbalzi e 5.2 assist venne eletto per la prima volta MVP della stagione, ma la sua missione in maglia Nets non era certo ultimata.

Julius Erving, MVP della regular season e dei playoff 1973/74

Julius Erving, MVP della regular season e dei playoff 1973/74

Infatti ai playoff il cammino dei Nets divenne perfetto: 4-1 agli Squires con l’ottimo contributo di Larry Kenon nella cruciale gara-4 a Norfolk, 4-0 senza diritto di replica ai Colonels con Erving a 30 punti di media, fino alla seconda finale della loro storia in cui si ritrovarono di fronte una delle franchigie più vincenti nei primi anni ’70, gli Utah Stars. Erving con 47 punti e 10 rimbalzi indirizzò una equilibrata gara-1, con i Nets che si ripeterono anche nelle successive due partite, perdendo gara-4 in una serata storta al tiro, con “Dr.J” ben contenuto da Willie Wise, salvo poi chiudere i conti al Nassau Coliseum per 111-100 con Kenon, Paultz e Erving a più di 20 punti e 10 rimbalzi ciascuno. Fu una vittoria totale, con sole due sconfitte nella post season e Julius Erving con 27.9 punti, 9.6 rimbalzi e 4.8 assist fu eletto MVP dei playoff.

Julius Erving e Dave DeBusschere, GM dei Nets nel 1974/75 e commissioner ABA l'anno seguente

Julius Erving e Dave DeBusschere, GM dei Nets nel 1974/75 e commissioner ABA l’anno seguente

Per la stagione seguente il nucleo fondamentale del roster non venne toccato e tutta la regular season divenne una battaglia con i Colonels per il controllo della Eastern Division. I Nets sempre guidati da un Erving da 27.9 punti, 10.9 rimbalzi e 5.5 assist ed eletto MVP della lega per il 2°anno in fila (questa volta ex aequo con McGinnis), restarono in controllo della division fino ad aprile inoltrato, ma con 4 sconfitte consecutive vennero raggiunti dai Colonels a 58W, perdendo per 108-99 il tiebreaker con Kentucky per stabilire il 1°posto. Nonostante questo per i Nets si prospettava un 1° turno agevole contro gli Spirits of Saint Louis, squadra dal record nettamente negativo (32W-52L) e sconfitta dalla compagine di Loughery per ben 11 volte su 11 in stagione regolare. Ma la sorpresa era dietro l’angolo, infatti dopo una difficoltosa vittoria in gara-1, i Nets vennero travolti clamorosamente nelle seguenti 4 partite da un Marvin Barnes incontenibile. Non bastarono i 21.4 punti e 12.8 rimbalzi di Kenon e il solito contributo di Erving da 27.4 punti, 9.8 rimbalzi e 5.6 assist, giunto però troppo stanco e senza fiato nel momento clou dell’anno.

Così nell’estate del 1975 la dirigenza mise mano al portafoglio per dare ad Erving un cast di supporto più concreto anche sotto le plance e arrivarono Swen Nater (girato più avanti agli Squires per Jim “Jumbo” Eakins), Chuck Terry, Kim Hughes e Rich “House” Jones dagli Spurs in cambio di Larry Kenon e Billy Paultz, ma i Nets restarono privi di uno dei loro lottatori, Wendell Ladner, scomparso in un incidente aereo a New York. Nonostante queste iniziali difficoltà il bandolo della matassa fu rapidamente trovato e i Nets volarono ancora in regular season (55W-29L il record, alle spalle solo dei Nuggets) con Erving eletto per il terzo anno consecutivo MVP della stagione con 29.3 punti, 11 rimbalzi e 5 assist. In una versione ridotta della post-season vista la serie di abbandoni nella lega, la semifinale fu una battaglia contro gli Spurs in cui i Nets finirono sotto 2-1, perdendo di ben 26 punti in gara-2 al Nassau Coliseum, riuscendo poi a riportare la serie in parità espugnando San Antonio con 35 punti di Erving. Le restanti partite furono una battaglia serrata decise da un margine risicato, fino alla decisiva gara-7 al Nassau Coliseum in cui i Nets si imposero per 121-114, raggiungendo i Nuggets nell’ultima finale della storia della ABA. Praticamente senza il contributo di Bill Melchionni, limitato dagli infortuni e in grado di giocare appena 4 minuti in tutte le Finals, i Nets portarono subito la serie sulla loro strada espugnando la McNichols Arena per 120-118 in gara-1 con canestro decisivo di Erving sulla sirena (45 punti e 12 rimbalzi), volando poi sul 3-1 con due vittorie fondamentali a New York in cui, oltre al solito Erving da 32.5 punti e 12.5 rimbalzi, la scena fu presa da John Williamson.

Il primo match point per i Nets fu fallito e si arrivò così alla decisiva gara-6 al Nassau Coliseum (vedi video sopra) in cui David Thompson e Dan Issel tentarono di riportare la serie a Denver toccando anche il +22 (80-58) a 5′ dalla fine del 3°quarto. La rimonta di New York fu furiosa, il pressing sui portatori di palla avversari divenne asfissiante e con ben 16 punti (dei suoi 28 totali) di “Super” John Williamson nel solo ultimo quarto e con canestri importanti anche di Jim “Jumbo” Eakins, i Nets piazzarono un parziale di 42-14 ribaltando la partita e vincendo il loro 2° titolo ABA, con Erving eletto MVP dei playoff, dominati con 34.7 punti, 12.6 rimbalzi e 5 assist di media.

Sul soffitto dell'attuale Barclays Center vi sono queste 3 maglie ritirate che ricordano i tempi gloriosi dei Nets in ABA

Sul soffitto dell’attuale Barclays Center vi sono queste 3 maglie ritirate che ricordano i tempi gloriosi dei Nets in ABA

Durante l’estate si consumò la fusione e i New York Nets furono inclusi nella NBA anche se le condizioni imposte tagliarono le gambe alla franchigia: 3.2 milioni da pagare come tassa di espansione, nessuna partecipazione al draft 1976, nessun dollaro incassato dai contratti televisivo per 3 anni e ben 4.8 milioni da pagare ai Knicks per aver invaso il territorio cittadino. Per fare cassa e sostenere queste spese Boe decise di vendere l’unico giocatore che faceva gola ad ogni franchigia NBA e così Erving finì ai 76ers con i Nets che sprofondarono in campo con 22W e 60L nella prima stagione post-fusione, spostandosi poi da New York e andando nel New Jersey l’anno seguente come New Jersey Nets, tornando a vincere il primo titolo divisionale solo nel nuovo millennio (2001-2002).


Indice “DailyBasket Focus – ABA History”

Puntata 1 – La nascita e i primi passi
Puntata 2 – Tra difficoltà economiche e la fine delle ostilità
Puntata 3 – Pipers, dal successo all’anonimato (1^parte)
Puntata 4 – Pipers, dal successo all’anonimato (2^parte)
Puntata 5 – Buccaneers, i primi anni positivi a New Orleans (1^parte)
Puntata 6 – Buccaneers, l’addio alla Louisiana e l’approdo a Memphis (2^parte)
Puntata 7 – Buccaneers, dagli anni disastrosi dei Memphis Tams fino all’epilogo (3^parte)
Puntata 8 – Oaks, dall’ingaggio di Barry alla scoperta di Jabali fino all’abbandono della California (1^parte)
Puntata 9 – Oaks, gli anni dei Virginia Squires tra Charlie Scott, Julius Erving e George Gervin (2^parte)
Puntata 10 – Muskies, l’anno a Minneapolis e l’approdo a Miami come Floridians (1^parte)
Puntata 11 – Floridians, gli anni di coach Bass, di Calvin, Jones e Jabali (2^parte)
Puntata 12 – Conquistadors, da coach K.C. Jones all’ingaggio di Wilt Chamberlain (1^parte)
Puntata 13 – Conquistadors, l’addio a Chamberlain e l’inizio del declino dei nuovi Sails (2^parte)
Puntata 14 – Amigos, l’anno deludente ad Anaheim e la nascita dei gloriosi Stars di Bill Sharman (1^parte)
Puntata 15 – Stars, i primi ruggenti anni ’70 con le sfide ai Pacers fino alla bancarotta (2^parte)
Puntata 16 – Mavericks, il disasatro a Houston e la nascita dei Carolina Cougars di Billy Cunningham e Larry Brown (1^parte)
Puntata 17 – Cougars, l’ultimo anno di Cunningham fino alla nascita dei disfunzionali Spirits of St. Louis (2^parte)
Puntata 18 – Colonels, dalle iniziali difficoltà fino alle scelte di Dan Issel e Artis Gilmore (1^parte)
Puntata 19 – Colonels, dal successo con coach Hubie Brown fino alla sorprendente scomparsa (2^parte)
Puntata 20 – Spurs, gli anni a Dallas come Chaparrals (1^parte)
Puntata 21 – Spurs, i primi anni a San Antonio con James Silas e George Gervin (2^parte)
Puntata 22 – Pacers, i gloriosi anni di Brown, Daniels e Lewis fino all’arrivo di McGinnis (1^parte)
Puntata 23 –Pacers, dal back to back fino al difficile approdo nella NBA (2^parte)
Puntata 24 – Nuggets, i primi anni a Denver come Rockets tra Spencer Haywood e Ralph Simspon (1^parte)
Puntata 25 – Nuggets, l’arrivo di Larry Brown in panchina e la scelta di David Thompson (2^parte)
Puntata 26 – Nets, l’anno a Teaneck come Americans fino al trasferimento a Long Island (1^parte)
Puntata 27 – Nets, le prime vittorie con Barry, Melchionni e coach Carnesecca (2^parte)

 


Dailybasket.it - Tutti i diritti riservati