Kevin Durant (Photo by Joe Murphy/NBAE via Getty Images)

Kevin Durant (Photo by Joe Murphy/NBAE via Getty Images)

Kevin Durant  è una delle stelle più fulgide nel panorama NBA. L’ala dei Thunder è stata a Milano, e brevemente anche a Roma, per presentare la sua nuova linea di scarpe griffate dalla Nike. All’evento, organizzato da FootLocker e svoltosi nel principale negozio milanese del noto marchio, non poteva mancare DailyBasket che ne ha approfittato per conoscere uno dei migliori realizzatori della lega in questa fase storica e rivolgergli qualche domanda. Ecco i passaggi più importanti:

Da ragazzo eri molto timido, lo hai dichiarato tu stesso: come fa un ragazzo così a diventare una stella della NBA?
“E’ vero, ero molto timido, ma adesso sono semplicemente cresciuto. La squadra aveva bisogno di me come un leader, aveva bisogno di sentire la mia voce in campo e in spogliatoio e ho dovuto diventare una persona di quel tipo, adesso lo so e mi sento molto più a mio agio, all’inizio era faticoso per me”.

Che rapporto hai con LeBron James? E cosa pensi di lui come giocatore?
“Tra di noi c’è un grande rispetto reciproco, giocarci assieme, come ho fatto con Team USA, è una delle cose più belle che mi sia capitata, anche perché è molto altruista. Giocare contro di lui invece è una delle sfide più difficili di tutta la Lega”.

Kobe o LeBron, chi vorresti in squadra con te?
“Uff, una domanda molto difficile (ride, ndr). Kobe al momento è infortunato, quindi scelgo LeBron. Se Kobe stesse bene, non saprei, sono entrambi straordinari, comunque al momento scelgo LeBron”.

Durante i playoff, con l’assenza di Westbrook, hai dovuto gestire molti più palloni e spesso hai giocato anche da playmaker, una situazione tutta nuova, come ti sei trovato?
“Mi è piaciuto, anche se è stato molto difficile. Penso che sarà una parte importante del mio gioco in futuro e su cui lavorare, anche se ovviamente con il rientro di Westbrook lui tornerà ad essere il playmaker della squadra a tutti gli effetti”.

Cosa pensi dei giocatori italiani in NBA?
“Li adoro tutti e tre, sono buonissimi giocatori. So che quest’anno arriverà anche Datome, personalmente non lo conosco, ma non vedo l’ora di giocarci contro. In generale comunque il livello del gioco sta crescendo dappertutto e quindi spuntano sempre più talenti in giro per il mondo”.

Conosci l’Eurolega? Se sì, cosa ne pensi?
”Tra noi giocatori della NBA, l’Eurolega è molto considerata, si tratta del secondo miglior campionato del mondo. Sarebbe bello, un giorno, poter affrontare i campioni dell’Eurolega, ma non lo dovete chiedere a me, ma a chi potrebbe organizzare l’incontro. Giocare in Europa un giorno? Adesso non ci penso, ma non lo escludo. Dipende da molte cose, da come andrà la mia carriera, ma comunque sarebbe interessante, magari un anno o due”.