Dal nostro inviato

Ronnie Brewer al tiro contro MarShon Brooks (AP Photo_Frank Franklin II)

UNIONDALE, NY – Il tempo non era dei migliori, i grattacieli di Manhattan in lontananza avevano ancora le luci spente, e il panorama, solitamente mozzafiato, tutt’altro che indimenticabile. Nonostante i nuvoloni, l’emozione di essere finalmente atterrato negli Stati Uniti era tanta, così come la voglia di recuperare immediatamente il fuso orario. Dopo una colazione abbondante (un classico da queste parti), la destinazione é Westpoint, un posto spettacolare, speciale per chi ha sempre amato tutti quei valori, in particolare il patriottismo, che gli Stati Uniti d’America hanno da sempre considerato imprenscindibili per un essere umano. Qui c’è tutto quello che la storia americana ha vissuto: i generali Patton e MacArthur e i presidenti Washington e Eisenhower, alumni di Westpoint, ricordati da bellissime statue all’interno del campus e fra i prati verdissimi dove gli allievi giocano a freesbee, particolare strano per uno che si aspetta di vedere altri tipi di sport: il football americano é uno sport praticato ad altissimi livello qui, così come il plurivincente tennis femminile.

Ma il capitolo più importante di questo On The Road é New York, una città non la si visita in pochi giorni, ed é inutile raccontare le cose viste e non viste, considerando l’impressionante quantità di attrazioni presenti in così poco spazio. L’evento che interessa raccontare é, per forza di cose, la gara di preseason fa New York Knicks e Brooklyn Nets, che si é giocata al Nassau Coliseum. Il bellissimo palazzetto dei New York Islanders di NHL ha registrato il tutto esaurito e, insolitamente per una gara di prestagione, la città era decisamente in fermento per una rivalità mai presa sul serio, vista la scarsa partecipazione dei Nets. Ma adesso, con una squadra competitiva, forse più dei Knicks stessi, e una splendida nuova arena, Brooklyn può dare il via a un sano e bel dualismo con la squadra più amata di New York, probabilmente non ancora per molto.

Joe Johnson marcato da Jason Kidd (AP Photo/Frank Franklin II)

Il piccolo trotto é il leitmotiv sin dall’inizio della gara, che vede subito Deron Williams in grado di spezzare la difesa dei Knicks a suo piacimento. Purtroppo, trattandosi di preseason, le indicazioni che arrivano non possono essere molte, sopratutto considerando che le riserve dei Knicks, alcune a rischio taglio, riescono a colmare il gap in pochi minuti, con un Chris Copeland in netta evidenza. L’unica nota importante è decisamente dolente, visto che riguardo l’infortunio di Tyson Chandler, che cade dopo un blocco da lui portato ed è costretto ad uscire dal campo in stampelle, con un infortunio al ginocchio sinistro tutto da valutare e che lo terrà probabilmente fuori per un po’ di tempo: ha tutto il sapore di una brutta tegola per coach Woodson.

Quando i titolari rientrano in campo la partita riprende ad essere “sloppy”, in pochi a parte Raymond Felton e Ronnie Brewer per i Knicks e Joe Johnson e CJ Watson per i Nets ci mettono quel cuore che il pubblico fantastico di Uniondale meriterebbe. Si va all’intervallo con alcune belle giocate principalmente di atletismo da parte del già citato Brewer e poco altro, oltre alla constatazione che Deron Williams può davvero spezzare i cuori di numerosi tifosi newyorchesi.

Il 46-43 Nets d’inizio terzo quarto é figlio di una gara in cui principalmente le “riserve” hanno fatto la voce grossa, com’è giusto che sia considerando che ancora i roster non sono definitivi e i posti non sono del tutto “fissi”. Nets un po’ meglio con il quintetto base, ma sempre indietro nel punteggio in una gara che riprende così come ci aveva lasciato alla fine del primo tempo, con due highlights firmati da Deron Williams (to Humphries per l’alley-oop) e dal solito Felton con la sua ennesima zingarata. A cavallo fra il terzo e il quarto periodo la partita si fa sempre più equilibrata nel punteggio ma le giocate d’eccezione tardano ad arrivare. Gli allenatori dimostrano di pensare molto di più all’esordio in campionato e all’inaugurazione vera e propria del Barclays Center, che si terrà il primo novembre prossimo. Con i Knicks avanti 69-63, i Nets non sembrano voler tentare la rimonta a tutti i costi: il contrario sarebbe sinceramente sorprendente.

L’entusiasmo del pubblico é incredibile e non viene smorzato per nessun motivo al mondo, ma anzi viene alimentato anche dall’insolita coppia Prigioni-Copeland che imita i più “famosi” avversari per l’alley-oop. Per la gioia di tutti i giornalisti presenti nelle file riservate alla stampa, i Nets si rifanno sotto e riescono a forzare l’Overtime, che non é una grandissima notizia quando si parla di preseason, e non solo per i giornalisti, ma anche per entrambi gli staff tecnici. Il pubblico ha però quello che vuole e i Knicks, i cui tifosi sembrano ancora in prevalenza, riescono a spuntarla con il punteggio di 97-95 dopo l’ultimo tentativo a vuoto di MarShon Brooks. Una partita a tratti godibile, ma con delle indicazioni finali da prendere non troppo sul serio. L’appuntamento, é quello di giovedì prossimo a Brooklyn, quando finalmente si farà sul serio.

Tyson Chandler a terra dopo l’infortunio al ginocchio (AP Photo/Frank Franklin II)

Il post partita viene ovviamente dedicato all’argomento della serata, l’infortunio a Tyson Chandler. “Tutto molto strano” dice il centro campione NBA con i Mavs,  “il mio piede si è piantato e l’ho sentito come se si fosse mosso”. Diplomatico ma evidentemente molto preoccupato coach Mike Woodson: “Non entrerò in panico e comincerò a lamentarmi, le cose sono quelle che sono (riferendosi anche all’infortunio di JR Smith, ndr), e la stagione molto lunga”.

Per concludere  e dare appuntamento alla prossima tappa, possiamo dare la notizia che molto probabilmente anche Rasheed Wallace, visto in ottima forma durante il riscaldamento, sarà protagonista dell’attesissimo opener del primo novembre al Barclays Center. Non resta che metterci comodi!