Serata di spettacolo, come la tradizione vuole, quella di sabato a Los Angeles. Le sfide iniziano dallo Skills Challenge, dove è Spencer Dinwiddie dei Brooklyn Nets a portarsi a casa la vittoria. Dopo due anni in cui la vittoria era andata ad un “lungo”, una point-guard torna a farla da padrone tra paletti, bersagli e tiri da varie distanze. In finale Dinwiddie ha avuto la meglio su Lauri Markannen, sorpresa molto piacevole nella stagione dei Bulls, battendolo senza storia grazie alla sua maggiore velocità. Simpatico il siparietto proprio tra Markannen e Joel Embiid: nella sfida tra i due, vinta dal finlandese, Embiid viene squalificato perché nel tentativo di far passare la palla nel bersaglio del percorso sbaglia, ma prosegue comunque alla stazione successiva venendo poi squalificato… Embiid style…

Finite le prove di abilità si passa alla gara del tiro da tre punti che nella passata stagione ha visto vincere Eric Gordon degli Houston Rockets. I protagonisti sono di alto livello: Tobias Harris, Klay Thompson, Kyle Lowry, Paul George, Devin Booker, Wayne Ellington, Bardley Beal e ovviamente il campione in carica Eric Gordon. Inizia Harris con un 18 “normale” ma che in realtà si rivelerà sufficiente per andare in finale; infatti dopo di lui Ellington si ferma a quota 17, Paul George va malissimo e totalizza un deludente 9. Il primo a superare la prestazione di Harris è Booker che con 19 diventa l’uomo da battere. Seguono Lowry che totalizza uno scarso 11, Bradley Beal si ferma a 15 ed Eric Gordon abbandona il trono con un 12 inaspettato. A passare in finale con Harris e Booker sarà Klay Thompson che nel suo turno riesce ad eguagliare la guardia dei Phoenix Suns con 19. Turno finale in cui parte ancora Tobias Harris che arriva all’ultimo carrello già a quota 16,  ma da lì segna solo una volta chiudendo con un totale di 17. Ora tocca a Devin “Armani” Booker; la palla dalle sue mani esce in modo armonico ed il suo turno è spettacolare: 28! Questo è il punteggio più alto di sempre da quando è stato introdotto un intero carrello che vale due punti a canestro segnato. Segue un Klay Thompson che, nonostante finisca a 25, non riesce ad eguagliare la magnifica prova di Booker che vince così la gara diventando l’erede di Eric Gordon.

Ora si vola: è il momento dello Slam Dunk Contest. A giocarsi questa sfida sono Larry Nance Junior, Donovan Mitchell, Dennis Smith Junior e Victor Oladipo. Mitchell inizia subito forte con un’idea originale facendo rimbalzare la palla sul tabellone di un secondo canestro messo dietro a quello dove affonderà ad una mano, con uno spettacolare windmill. La giuria apprezza e lo premia con un punteggio totale di 48. Oladipo e Smith Junior vanno sul classico senza troppi effetti e totalizzano rispettivamente un 31 e un 39, ben lontani da Mitchell. Ultimo giro del primo round con Larry Nance Jr, che con un trucco di magia cambia la sua tuta dei Cavs nella maglia retrò di papà Larry Nance dei Phoenix Suns. Anche la schiacciata è un tributo, effettuando la stessa schiacciata che aveva fatto il padre nello Slam Dunk Contest del 1984. La giuria sembra apprezzare e regala al neo giocatore dei Cavs un 44. Secondo turno aperto da Oladipo che si maschera da Black Panther (personaggio della Marvel Comics). Fantasia nella preparazione ma non tanto nella schiacciata; punteggio finale 40. Segue Dennis Smith Junior che senza trucchi o effetti speciali parte e con un salto pazzesco., si passa la palla sotto le gambe e affonda al ferro. 50 è il voto della giuria,  anche perché il gesto atletico del giocatore dei Mavericks, alto 188 cm, è davvero sbalorditivo. Anche Nance va di potenza e impressiona la giuria che da un ottimo 49. Donovan Mitchell continua con la fantasia e sotto la tuta ha la maglia numero 35 degli Utah Jazz che apparteneva a Darrel Griffith. Serve un 41 per passare il turno e arriva un 50! Palla battuta sullo spigolo laterale del tabellone e salto terrificante. La finale sarà tra il talento di Utah e Larry Nance Junior. Inizia il giocatore di Cleveland con un 46 derivante da una palla alzata dal padre e windmill. Ora Mitchell, che sbatte la palla sul tabellone e poi la aggancia con una mano per schiacciare con una violenza inaudita meritandosi un altro 50. Seconda schiacciata per Larry Nance che, nonostante non sia fantasiosa, risulta molto efficace e merita l’ennesimo 50 della serata. Mitchell per vincere ha bisogno di almeno 47 punti ed ecco il colpo di genio: sotto la divisa dei Jazz c’è quella di Vince Carter, uno dei migliori schiacciatori di sempre. Con un 360 gradi pauroso e la frase “It’s over”, come disse Carter nella storica gara delle schiacciate di Oakland del 2000, si aggiudica un 48 e diventa il nuovo campione dello Slam Dunk Contest.

Ora resta solo la partita delle stelle. Siamo curiosi di vedere se dopo anni di partite non competitive la scelta di far formare le squadre a due capitani, nello specifico LeBron James e Stephen Curry, porterà un po’ più di competizione all’evento.