Kobe Bryant

Kobe Bryant

Per ogni giocatore arriva il momento di dire basta; quando lo fa un uomo che ha lasciato con le sue giocate un marchio indelebile sulla NBA odierna non si può fare altro che togliersi il cappello ed applaudire. Era nell’aria già da un po’, con le ultime dichiarazioni sibilline in merito alle sue prestazioni, ma Kobe Bryant ha annunciato il suo ritiro a fine stagione. Il ‘Black Mamba’ ha deciso di essere sobrio: niente conferenze stampa di portata gigantesca, niente annunci in diretta tv, ha lasciato parlare una sua lettera pubblicata su ‘The Players’ Tribune’ in cui manifesta la sua volontà di lasciare la pallacanestro, dopo gli ultimi anni costellati da gravi infortuni e le ultime prestazioni non al suo livello, come evidenziato dal passaggio “This season is all I have left to give. My heart can take the pounding, My mind can handle the grind But my body knows it’s time to say goodbye”.

Restano dunque poco più di sessanta partite per ammirare il terzo realizzatore della storia della NBA, partite nelle quali tifosi e giocatori metteranno da parte rivalità e dissapori per rendere omaggio ad uno di quei giocatori che si è ritagliato uno spazio nella storia del gioco, non solo per le vittorie ma per il suo stile di gioco per molti vicino a quello della leggenda suprema Michael Jordan, la sua fame di vittorie mai placata, la sua voglia di vincere e di avere il sopravvento, il suo essere ancora un giocatore ‘vecchio stampo’ rispetto alla direzione che la massima lega di pallacanestro sta prendendo, quell’ ‘altro basket’ che menzionava parlando del ritiro di ‘His Airness’ alla soglia dei 40 anni; ovviamente questo suo atteggiamento è stato anche causa della reputazione di ‘antipatico’ per alcuni, ma come si dice, ‘molti nemici, molto onore’.

Vi proponiamo di seguito la lettera scritta dal numero 24, che alla fine ha mantenuto la promessa di chiudere la carriera con la maglia dei suoi amati Los Angeles Lakers. Una lettera dal nome ‘Dear basketball’, cara pallacanestro, che descrive al meglio quello che è stato Kobe durante la sua carriera in uno sport a cui parla a cuore aperto come fosse un amico fidato che l’ha accompagnato negli anni floridi della sua vita, tra gioie e dolori, forse troppi i dolori negli ultimi anni. Ma nonostante questo l’amore resterà sempre, come espresso nell’ultima frase di questo scritto. Lasciando tutti gli appassionati, soprattutto quelli più attempati, con un po’ di sgomento, rendendosi conto che una vera e propria icona ha scelto di chiuderla qui e di soccombere all’età che avanza. L’unico suo cruccio sarà non aver potuto attentare al sesto anello, ma questi problemi se li pongono solo coloro che nascono e dimostrano di essere dei vincenti.

Dear Basketball,

 

From the moment
I started rolling my dad’s tube socks
And shooting imaginary
Game-winning shots
In the Great Western Forum
I knew one thing was real:

I fell in love with you.

A love so deep I gave you my all —
From my mind & body
To my spirit & soul.

As a six-year-old boy
Deeply in love with you
I never saw the end of the tunnel.
I only saw myself
Running out of one.

And so I ran.
I ran up and down every court
After every loose ball for you.
You asked for my hustle
I gave you my heart
Because it came with so much more.

I played through the sweat and hurt
Not because challenge called me
But because YOU called me.
I did everything for YOU
Because that’s what you do
When someone makes you feel as
Alive as you’ve made me feel.

You gave a six-year-old boy his Laker dream
And I’ll always love you for it.
But I can’t love you obsessively for much longer.
This season is all I have left to give.
My heart can take the pounding
My mind can handle the grind
But my body knows it’s time to say goodbye.

And that’s OK.
I’m ready to let you go.
I want you to know now
So we both can savor every moment we have left together.
The good and the bad.
We have given each other
All that we have. 

And we both know, no matter what I do next
I’ll always be that kid
With the rolled up socks
Garbage can in the corner
:05 seconds on the clock
Ball in my hands.
5 … 4 … 3 … 2 … 1

Love you always,
Kobe