Lamar Odom in versione Lakers (www.philly.com)

Lamar Odom in versione Lakers (www.philly.com)

Lamar Odom, una delle migliori armi dei Los Angeles Lakers vincitori del titolo nel 2009 e 2010 e sesto uomo dell’anno 2011, è stato trovato incosciente durante la notte fra martedì e mercoledì in un bordello legalizzato di Crystal, in Nevada. Il giocatore si trova adesso in ospedale, soccorso dalla ex moglie Khloe Kardashian, in condizioni molto critiche. ‘Lamarvelous’ avrebbe speso il suo tempo nel ‘Love Ranch’, questo il nome del bordello, sin dalla giornata di sabato, con alcuni testimoni che avrebbero dichiarato del suo abuso di cognac e di viagra omeopatico. Poi il dramma, con il proprietario Dennis Hof che ha chiamato il 911 per il soccorso ed il trasporto dell’ex giocatore di pallacanestro, che sta ricevendo il cordoglio da parte di tante persone del mondo NBA. Non ultimo Kobe Bryant, che subito dopo la partita contro i Sacramento Kings disputata proprio a Las Vegas, ha raggiunto il nosocomio per stare vicino al suo amico.

Per Lamar Odom la vita non è mai stata facile, sin dall’infanzia: cresciuto con la nonna per via della morte della madre e della tossicodipendenza del padre, in adolescenza ha avuto molti problemi a scegliere l’università a causa dei suoi comportamenti. A dargli una possibilità fu Rhode Island e lui ripagò giocando a pallacanestro nel miglior modo che poteva, fino ad essere quarta scelta assoluta nel draft 1999. La vita però non aveva ancora finito con lui; nel 2006 ha dovuto affrontare il lutto di perdere un figlio di soli sei mesi, Jayden, per la sindrome della morte in culla, e piano piano Lamar inizia a farsi male. Un matrimonio con la Kardashian naufragato dopo quattro anni nei quali la luce dei riflettori è stata troppo forte, la dipendenza da crack, la volontà di entrare in clinica passata dopo solo 24 ore, guida in stato di ebbrezza, una fugace apparizione a Malaga nella quale non lascia il segno, e per concludere la morte di Jamie Sangouthai, suo grande amico, per problemi di droga. Che potrebbe essere stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso, quella che ha spinto Lamar a fregarsene di tutto quel che gli è rimasto e di arrivare al punto di non ritorno. In molti si erano offerti di aiutarlo, non ultimo il suo vecchio compagno Caron Butler, altro giocatore dal passato burrascoso. Odom si è invece chiuso in se stesso e in un bordello in Nevada, preferendo ancora una volta le brutte compagnie che lo hanno accompagnato sin dall’inizio, alcool e droga.