Anche quest’anno il grande basket americano NBA è di casa solo su Sky e grazie al nuovo canale Sky Sport NBA potremo vedere pallacanestro ad ogni ora del giorno. Abbiamo avuto il piacere e l’onore di parlarne con Alessandro Mamoli, una delle voci principali del canale satellitare.

Nuovo canale Sky interamente dedicato all’NBA: ce ne parli?

Una grande novità per il mercato italiano. Avere un canale che per 24 ore al giorno trasmette solo contenuti NBA è di per sè un trionfo, soprattutto pensando a chi, come me, è cresciuto aspettando la domenica mattina per vedere una partita con commento di Dan Peterson. Non mancheranno i momenti di approfondimento e poi saranno loro a garantire una copertura importante in lingua inglese.

Non credi che il format a 82 partite di regular season sia un pò superato? Non c’è troppa differenza tra stagione regolare e playoff?

No, la stagione regolare viene gestita in modo diverso, devi fare una preparazione della partita differente avendo meno tempo a disposizione perchè magari giochi cinque partite in sette giorni con altri avversari . E’ chiaro che dal punto di vista fisico non ci può essere la stessa intensità, è necessario gestire lo sforzo e talvolta capita di vedere delle partite dove una delle due nell’ultimo quarto scala delle marce a causa del risultato ormai non più in bilico.

I Celtics sono pronti a mettere in difficoltà gli Warriors per un’eventuale Finale NBA? Due parole sul coach di Boston Brad Stevens che, personalmente, ritengo essere un “genio” del parquet…

I Celtics, e sicuramente gli Warriors, ci devono arrivare a metà giugno; già nella passata stagione Golden State ha dimostrato di poter esser messa in difficoltà, ed anche se la loro forza è evidente, hanno Durant e Thompson in scadenza di contratto e questo “dettaglio” rappresenta sempre una piccolissima incognita sul presente. Boston, se manterrà l’anima guerriera dell’anno scorso, ha il quintetto più adatto a mettere i bastoni fra le ruote per accoppiamenti difensivi e talento. Spesso si abusa del termine genio, ma è indiscutibilmente un uomo che ha un livello di intelligenza tale per far rendere al meglio i propri giocatori proponendo un basket molto efficace.

Antetokounmpo può aspirare ad essere tra i primi tre giocatori della Lega? L’anno passato come rivelazione della Lega mi facesti il nome di Ben Simmons…

Secondo me è già tra i primi tre e per fare un ulteriore salto di qualità deve essere aiutato da Mike Budenholzer, coach di Milwaukee. E’ da cinque stagioni che migliora le proprie statistiche, e se è vero che non sono tutto, quando segni trenta punti a partita qualcosa vuol pur dire. Se ci mettiamo che quest’estate ha lavorato con Kobe Bryant…

Quali sono le principali differenze di gestione tra David Stern ed Adam Silver?

Direi poche: Stern è stato bravo a tenere la barra dritta gestendo bene il proprio periodo. Silver è in un’epoca in cui l’NBA ha strumenti più rapidi, più social, ed è stato capace di tenere la rotta impostata da Stern sfruttando questo plus.

In che cosa la Lega professionistica gestita meglio al mondo è eccellente nella comunicazione?

Durante la stagione regolare, ma anche nei playoffs, seppur con più difficoltà dato il numero crescente dei media accreditati, hai il total access. E’ possibile raggiungere il pubblico a casa mettendo telecamere e microfoni negli spogliatoi oltre che nella sala stampa: in pratica riesci a portare praticamente tutto sul divano di casa. Di negativo c’è che ultimamente la comunicazione è troppo nelle mani degli atleti, vedi la recente situazione che si è creata con Butler.

Come sono le finali NBA viste da vicino? Sei al corrente che essere a bordo campo durante le Finals è il sogno di moltissimi ragazzi della mia età?

Per certi versi faccio fatica a rispondere, ma è una domanda che mi son sentito fare più volte; è vero che è bellissimo, ma siamo lì per lavorare ed il livello d’attenzione deve essere ovviamente molto alto. E’ chiaro che cogli cose che non coglieresti altrove, anche se alcune notizie magari le viene a sapere prima uno da casa perchè tu stai lavorando. Poi ci sono degli aspetti molto interessanti come le relazioni personali che uno sviluppa essendo in loco. Ad esempio, recentemente, abbiamo stretto un rapporto d’amicizia con Ron Adams, assistente dei Golden State Warriors, che non ti dirà mai cose super tattiche, ma qualcosa in più ti fa capire.