La NBDL, o meglio la NBA development league, è sempre stata vista come una lega in cui i giocatori che non sono arrivati in NBA attraverso il draft potevano giocarsi ancora le proprie carte per sognare l’approdo al “piano superiore”. Non a caso lo slogan della NBDL è: the NBA dream starts here. Una lega dove le statistiche personali erano più importanti del risultato della propria squadra, dove fare un canestro era molto più importante di fare un assist. Ma questa tendenza sembra essere sulla via del cambiamento. Le squadre nella NBDL nascono come team collegati direttamente alle franchigie NBA e vengono sempre più usate, da quest’ultime, per sviluppare giocatori e cercare di capire se questi possano essere valori aggiunti nella NBA appunto. Un esempio pratico delle squadre e dell’utilità di questa lega sono gli Austin Spurs, squadra affiliata ai San Antonio Spurs e dalla quale nella stagione 2016-2017 è uscito come prospetto Jonathon Simmons. Dopo essere passato varie volte da San Antonio ad Austin nel finale della passata stagione, complici gli infortuni di molti giocatori di San Antonio, ha saputo sfruttare le occasioni che coach Popovich gli ha concesso mettendo in mostra il suo gioco esplosivo fatto di penetrazioni e di tanta difesa sul perimetro. Le sue prestazioni nei due turni di playoff della scorsa post-season sono state ottime: Simmons è andato oltre i dieci punti di media, mettendosi in luce agli occhi di tanti General Manager. Prestazioni che gli hanno permesso di firmare in estate un contratto di tre anni per 20 milioni di Dollari con gli Orlando Magic e quindi diventare un giocatore NBA a tutti gli effetti. Il nativo di Houston sta mettendo insieme statistiche di tutto rispetto (14,2 punti, 3,0 rimbalzi e 1,9 assist di media) e nelle ultime partite coach Franck Vogel lo sta facendo partite in quintetto. I numeri di questi ultimi anni della nuova G-League erano comunque in crescita; dal 2001/2002 quando ci fu la prima stagione le squadre iscritte erano otto ma oggi siamo arrivati ad avere 26 squadre (con il numero destinato ad aumentare a 27 nella prossima stagione per l’entrata di Washington e col progetto di inserire in un futuro prossimo anche una squadra del Messico). Oltre a questo gli ascolti televisivi sono triplicati rispetto alla stagione inaugurale. Un altro dato molto importante riguarda i team NBA: infatti alla fine della scorsa regular season hanno avuto all’interno dei loro roster un minimo di tre giocatori provenienti dalla lega di sviluppo. Anche Coach del calibro di Dave Joerger, Quin Snyder e Luke Walton hanno lavorato con le rispettive squadre affiliate di Sacramento, Utah e Los Angeles. 

I fan che seguono dal vivo sono aumentati del 10% nel corso di ogni stagione arrivando ad avere una partita all’Air Canada Centre, che vedeva di fronte i Raptors 905 e gli Austin Spurs, con 18090 spettatori. Grazie ad una intuizione dell’attuale presidente della lega Malcolm Turner, ben 550 partite della passata stagione sono state trasmesse in streaming gratuito sulla pagina Facebook della ex NBDL, dando modo a molte nuove persone di avvicinarsi a questa realtà.

Ma potrebbe esserci un ulteriore salto di qualità, derivante però da un fatto molto negativo all’interno dello sport americano: lo scandalo che ha colpito il mondo del College Basket (la NCAA per intenderci). Uno scandalo che in questi mesi ha portato all’arresto di una decina di persone all’interno di questa lega. Il College Basket è famosissimo negli Stati Uniti e sempre in cima agli ascolti televisivi soprattutto con la Final Four, evento in cui quattro squadre si giocano il titolo nazionale. A questo evento l’afflusso di tifosi è tale, che nelle ultime edizioni le partite sono state disputate all’interno degli impianti che ospitano solitamente la NFL.Nella NCAA i giovani ragazzi che giocano per le varie Università, non possono ricevere compensi in denaro che vadano oltre alla borsa di studio e al momento della loro uscita dalle High School non dovrebbero ricevere nessuna indicazione o persuasione per la scelta dell’Università in cui andranno a studiare ma soprattutto a giocare. Talenti che poi si metteranno in mostra nel campionato universitario per sperare di accedere tramite il Draft o altre vie (come ad appunto la NBDL)  all’Nba o ad altri campionati professionistici compresi quelli europei.Attraverso un’indagine dell’FBI partita nel 2015 è stato scoperto che in alcune Università (tra le più famose coinvolte c’è Louisville) suddette regole sono state infrante; infatti secondo gli investigatori sono numerosi i casi in cui sono state date tangenti ai rappresentanti di questi atleti per influenzare le loro decisioni in vari ambiti: come ad esempio la scelta di una Università piuttosto che un’altra e con quale brand sportivo legarsi. Rappresentanti che prendono sotto la loro gestione questi ragazzi molto giovani e hanno dei ruoli molto importanti nelle loro vite, appunto perché li aiutano in decisioni fondamentali in un’età in cui da soli non potrebbero gestirsi al meglio. Diventa quindi molto chiaro che questi giovani atleti si “fidano” delle indicazioni dei propri agenti e quindi tendono ad ascoltarli e seguire le loro indicazioni. Oltre a questo i giocatori al momento dell’uscita dal college sarebbero stati sollecitati a legarsi a determinati agenti per gestire i propri interessi nel mondo della pallacanestro professionistica.Scandalo che ha colpito anche alcuni allenatori molto famosi tra cui Rick Pitino, storico coach dei Louisville Cardinals, licenziato dal proprio ruolo poche settimane fa. L’FBI ha dichiarato che ovviamente alla luce di quanto sta emergendo da questa indagine, la NCAA deve iniziare a mettere in atto sostanziali cambiamenti nelle regole di controllo, nel modo di applicarle e che queste modifiche devono essere fatte molto in fretta.

La NBA da sempre molto attenta a dare di se un profilo totalmente pulito, ha deciso di dare ancora maggior valore alla G-League (da questa stagione si chiamerà così grazie alla sponsorizzazione con Gatorade) anche in conseguenza di questa indagine. Infatti il mondo dei college è da sempre il bacino maggiore da cui le squadre professionistiche pescano i propri talenti attraverso il Draft, ma questo scandalo rischia seriamente di mettere in cattiva luce molte Università che subiranno provvedimenti sia a livello penale che sportivo. Il pericolo è che le squadre NBA possano trovare ostacoli per poter selezionare i giocatori dai vari College e per tutelarsi stanno già cercando di potenziare ulteriormente il mercato della G-League, per poter sempre trovare un “luogo” dove sviluppare e selezionare i propri talenti. Un mercato nuovo quindi non più visto come il campionato in cui un giocatore deve cercare di fare 30 punti a sera per essere notato, ma un nuovo movimento in cui si possano sviluppare le abilità dei talenti emergenti del panorama americano ma anche europeo dando un maggiore interesse al campionato. Giocatori che inizierebbero a voler andare andare in questo campionato per alzare il proprio livello di pallacanestro e per giocarsi le proprie carte al meglio, con la concezione però di farlo in un contesto non più fatto soltanto di punti segnati, ma seguiti da professionisti che sempre più si stanno avvicinando a questa nuova realtà per cercare di produrre il maggior numero di atleti da portare nelle leghe più importanti a livello mondiale.

Ci potrebbero essere quindi nel corso della stagione della G-League novità molto interessanti che porterebbero ad aumentare l’interesse anche in Europa incrementando così ancora gli ascolti e l’appeal di questa lega. Tutto è legato molto come detto prima agli sviluppi dell’indagine sulla NCAA. Servirà capire quanto e come le squadre universitarie siano state e saranno colpite da questa triste cronaca di corruzione e speculazione e da come ne usciranno. Il fatto certo è che la NBA ha già pronta la soluzione nel caso in cui alcuni college vengano interdetti dalla stagione sportiva.