Carmelo Anthony e Paul George insieme a Russel Westbrook: mamma mia. In poche parole, l’MVP della passata stagione si trova come compagni di squadra un Melo con tanta voglia di rivincita dopo gli anni di New York e Paul George, giocatore quattro volte All-Star. A questi tre, per completare il quintetto, si aggiungono uno Steven Adams in continua crescita e Andre Roberson, che sta mostrando negli anni capacità difensive sopra la media. Allora OKC è da titolo! Non sta andando proprio così.

Westbrook e compagni nella notte hanno vinto una partita importante in casa contro i T-Wolves (13 vittorie e 10 sconfitte in stagione) per 111 a 107, ma il loro record attuale di 9 vittorie e 12 sconfitte non sta facendo seguito alle aspettative estive. La squadra di coach Donovan veniva da tre sconfitte consecutive ed è attualmente nona nella Western Conference e quindi fuori dai Playoff. Una statistica molto curiosa è quella che riguarda l’efficienza difensiva di questa squadra, che si attesta tra le prime della lega, terza a pari merito con i San Antonio Spurs, pur avendo due giocatori come George e Anthony che non hanno mai fatto della difesa il loro punto di forza in carriera. Nonostante però il buon rendimento difensivo la squadra non sta dando sui due lati del campo i risultati sperati; infatti a livello offensivo i Thunder sono ventunesimi per efficienza. Sicuramente uno “strano caso”, in quanto da una squadra con questi giocatori ci si poteva aspettare che l’attacco fosse di gran lunga migliore della difesa.

Altre voci statistiche confermano le difficoltà offensive: sono alla posizione numero ventitré per quanto riguarda i punti segnati (102.7 a partita) e ventunesimi per PACE con 96.6 a partita. Sono sempre ventunesimi per assist di squadra con 21.1 (per dare un esempio della differenza con l’élite della lega, Golden State è prima con 30.8).

Una recente intervista di Antonio Daniels (ex giocatore NBA con 872 partite all’attivo) rilasciata a Fox Sports, individua il problema di questi Thunder nella mancanza di un vero leader. Molto interessanti sono le sue parole che riassunte brevemente dicono che nei momenti di difficoltà delle partite OKC non ha un giocatore che possa dare uno shock alla squadra per farla “svegliare”, come ad esempio un tecnico voluto di proposito o un colloquio a muso duro con i compagni. Analisi assennata per molti motivi: Melo non è mai stato un vero Leader in campo. Westbrook lo potrebbe essere ma non vocalmente; un giocatore come lui ti può portare a dare di più in campo, visto che lui stesso gioca sempre al 101% ma non con le parole. Stessa cosa vale per George. Quindi in seguito alle parole di Daniels ci si può chiedere: come può svoltare la stagione dei Thunder? Troppo facile sarebbe dire di trovare un equilibrio offensivo, sarebbe un’analisi troppo poco accurata. In una squadra del genere l’equilibrio va trovato col tempo e questi tre giocatori, abituati ad avere tantissimo la palla in mano, devono comprendere e sviluppare il proprio ruolo all’interno di questo roster pieno di talento e dare quello che serve al gruppo, lasciando stare le statistiche personali.

Ovviamente devono anche capire chi “comanda”. Non si parla di un tiranno o dittatore che deve decidere ogni cosa, ma OKC deve individuare chi tra i propri giocatori può essere l’esempio vocale ed emotivo da seguire, che non necessariamente è il giocatore da 20 punti a serata. La strada è lunga così come la stagione, ma i Thunder partendo da ottime risposte difensive possono ancora cercare di trovare la quadratura del cerchio che potrebbe farli diventare una mina vagante in questa difficilissima ma interessantissima Western Coference.