Dwyane Wade

Dwyane Wade

LeBron James è stato il primo. Dwyane Wade, secondo quanto riferito dall’Associated Press, ha deciso di seguirlo. E, per ultimo, si è mosso anche Chris Bosh. Anche loro hanno infatti esercitato la propria “early termination option” e sono usciti con due anni di anticipo dal contratto con Miami. Diventeranno tutti free agent dall’1 luglio.

Wade lascia di fatto sul tavolo circa 42 milioni che avrebbero arricchito il suo già cospicuo conto in banca nei prossimi due anni e non potrà certo più auspicare di incassare cifre simili. Sia per il suo gioco che ha mostrato segni di declino, sia perché – se vorrà restare a Miami insieme a James e Bosh – sarà inevitabile discuterne sulla base di termini economicamente più contenuti, così da consentire a Riley di rinforzare anche il supporting cast che ha pagato dazio nella Finale contro San Antonio. Probabile a questo punto che Wade, tra i tre chiaramente il più legato a Miami, abbia dato la disponibilità a ridimensionare maggiormente il proprio accordo pur di frenare la fuga di LeBron.

E’ curioso che l’ultimo a prendere questa decisione, riferita da ESPN, sia stato Chris Bosh che, nel fenomenale trio, ha maggiormente da perdere, sia perché nei due anni residui di contratto avrebbe guadagnato 43 milioni sia perché potrebbe ancora ambire a cifre superiori a quelle di Wade, rispetto al quale è più giovane di due anni ed in migliori condizioni fisiche. Ma pare che abbia prevalso la linea di unità del gruppo, comprendendo le richieste di James, che, con lo status di miglior giocatore in attività, mira al massimo salariale – o qualcosa di molto vicino – che vorrebbe dire, restando a Miami, 130 milioni in 5 anni. Bosh comunque punta ad un quinquennale da 15-16 milioni a stagione.

Come Wade e Bosh, è uscito dal contratto anche Udonis Haslem, che non ha esercitato la “player option” da 4.6 milioni per allungare di un anno il suo rapporto esistente con gli Heat. Ma la scelta di uno dei giocatori preferiti di Pat Riley, che non ha nessuna intenzione di allontanarsi dalla Florida tanto che dovrebbe rifirmare vedendo il proprio salario di fatto spalmato su più stagioni – e inoltre ha gli stessi rappresentanti di Wade e Bosh – è solo un ulteriore segnale che il piano di rinnovamento degli Heat è davvero iniziato.