Nel basket, e nello sport in generale, il cherry picker è colui che predilige prendere tiri semplici, spesso dal corto raggio. Non a caso, “to cherry pick” può essere tradotto come “scegliere il meglio”, “selezionare la soluzione più facile da ottenere”. In pratica, prendere (pick)ciò che si addice di più alle proprie esigenze, al proprio gusto; per esempio una ciliegia (cherry).

Nello specifico, cherry picking indica un tipo di strategia nella quale un giocatore non partecipa alla fase difensiva per rimanere nei pressi dell’area avversaria, aspettando che i compagni lo servano con un passaggio lungo (spesso un passaggio baseball) dopo un rimbalzo; il più delle volte dopo un tiro libero, una palla rubata o un canestro subìto. Così facendo, potrà segnare due punti rapidi, sostanzialmente indisturbato.

Il cherry picking è sempre più usato nell’NBA odierna, soprattutto da squadre che basano il proprio gioco su ripartenze, ritmi alti e conclusioni immediate; ma anche dalle franchigie che faticano ad attaccare contro una difesa schierata.

Come ogni tattica, anche questa ha pro e contro. Permette di andare a canestro senza difesa e spesso di obbligare gli avversari ad attaccare in quattro, visto che a un giocatore sarà affidata la marcatura del cherry picker. D’altro canto, la squadra che decide di offendere in questo modo sarà costretta a difendere con un uomo in meno, quindi in potenziale inferiorità numerica (in questo caso, difatti, si parlerà di four-on-five-defense).

Può capitare, però, che qualche squadra applichi il cherry picking senza volerlo, come nel caso dei Sacramento Kings. Durante il secondo quarto della partita contro i Nets, Reggie Evans si siede in panchina per dare il cambio a Cousins. L’unico problema è che Cousins in campo non c’era, lasciando la propria squadra in 4 contro 5. Dopo un paio di conclusioni sbagliate da Brooklyn, i Kings ribaltano subito il gioco trovando Evans, che nel frattempo si era accorto del misfatto ed era rientrato, in posizione di cherry picker (direi casuale). Oltre il danno, la beffa: Evans riceve, ma poi sbaglia clamorosamente la schiacciata.

Se fosse un’innovativa tattica studiata a tavolino o un misunderstanding tra compagni non è dato sapersi. A voi la scelta…

I precedenti appuntamenti di Catch this?:

“50-40-90 club”

Amoeba defense

Ankle breaker

Ball hog

B.E.E.F.

Box-and-one defense


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