Kyle Lowry, star dei Toronto Raptors

Kyle Lowry, star dei Toronto Raptors (getty images)

Mancano pochissimi giorni all’inizio della prossima stagione NBA e DailyBasket vi accompagnerà, come sempre, in questo lunghissimo viaggio verso la conquista dell’anello. Si inizia oggi, con una serie di anteprime sulla stagione. Prima tappa: Atlantic Division.

 

TORONTO RAPTORS

Chiusa la regular season con 49 vittorie e tanta voglia di far bene in post-season, dove il raggiungimento del secondo turno sembrava l’obiettivo minimo, i canadesi si sono invece sciolti come neve al sole subendo un netto quanto umiliante 0-4 dai Washington Wizards. Una circostanza questa che ha fatto riflettere la dirigenza che in estate ha provato a chiudere uno dei buchi più grandi del roster senza svenarsi (vista anche la necessità di mantenere spazio salariale per l’anno prossimo quando bisognerà rinnovare il contratto di DeMar DeRozan). Ecco allora arrivare DeMarre Carroll, strappato agli Hawks con un contratto da 58 milioni in 4 anni che ha fatto discutere. L’ex Atlanta però andrà a completare un quintetto che si presenta come uno tra i più completi della Conference.
Gli esterni saranno ancora una volta Kyle Lowry e DeMar DeRozan, chiamato all’ultimo salto di qualità verso la grandezza, che offrono un mix di atletismo, creatività e forza fisica difficile da pareggiare. In ala piccola agirà appunto Carroll, che dovrà portare tiro da 3 (l’anno scorso ha chiuso con il 39.5%) e soprattutto dare una mano in difesa, il vero tallone d’Achille dei canadesi. L’ala grande sarà invece uno tra Patrick Patterson e Luis Scola, arrivato in estate per dare sostanza a una line-up che ha perso Amir Johnson. L’argentino dovrà anche alzare il tasso d’aggressività difensiva vicino a canestro perché Jonas Valanciunas, reduce da un grandissimo europeo, è una macchina da doppie-doppie, ma non un difensore entusiasmante. Qualche dubbio lo suscita invece la panchina, da cui si alzano diversi giocatori utili: uno tra Patterson e Scola, Terrence Ross, James Jones e Cory Joseph, ma nessuno in grado di cambiare la partita. Infine c’è curiosità per la ex prima scelta assoluta Anthony Bennett, all’ultima chiamata dopo i flop a Cleveland e Minnesota.
Vista la qualità, relativa, della Division, confermarsi al primo posto per i Raptors è un obbligo, sarebbe anche gradito arrivare a 50 vittorie in stagione, obiettivo solo sfiorato la passata stagione. I veri miglioramenti però andranno fatti obbligatoriamente in post-season.

Roster: Anthony Bennett (F), Bismack Biyombo (F-C), Bruno Caboclo (F-C), DeMarre Carroll (F), DeMar DeRozan (G), James Johnson (F), Cory Joseph (G), Michale Kyser (F), Kyle Lowry (G), Lucas Nogueira (F-C), Patrick Patterson (F), Norman Powell (G), Ronald Roberts (F), Terrence Ross (G-F), Luis Scola (F), Shannon Scott (G), Axel Toupane (G-F), Jonas Valanciunas (C), Delon Wright (G).

Partenze: Landry Fields, Tyler Hansbrough, Chuck Hayes, Amir Johnson, Greg Stiemsma, Greivis Vásquez, Louis Williams.

 

David Lee, colpo estivo dei Boston Celtics

David Lee, colpo estivo dei Boston Celtics (getty images)

BOSTON CELTICS

Chiusa la scorsa stagione con una crescita sorprendente e un accesso ai Playoffs insperato, i biancoverdi si presentano ai nastri di partenza della nuova stagione con ben altre ambizioni. La frontline è stata completamente ridisegnata con l’arrivo di David Lee, un ex All Star in cerca di minuti importanti dopo l’anello vinto a Golden State da gregario, e Amir Johnson, un lungo che porterà sostanza sotto canestro. Tutto invariato nel reparto esterni, dove è stato inserito il promettente rookie Terry Rozier in un pacchetto che comprende il talentuosissimo Isaiah Thomas, il solido Avery Bradley, ottimo difensore e buon tiratore, il secondo anno Marcus Smart, giocatore versatile da cui si aspetta una crescita importante sotto ogni punto di vista, ed Evan Turner, atteso da sempre alla definitiva consacrazione. Resta poi una serie di giocatori eclettici che permetteranno di cambiare quintetto a seconda delle occasioni: parliamo di gente come Jared Sullinger, che in un colpo ha risolto i problemi al ginocchio e perso 8 kg tornando in buona forma, Jonas Jerebko e il roccioso Jae Crowder, talento limitato ma atleta e difensore di ottimo livello. Attenzione anche a Kelly Olynyk, centro atipico se ce n’è uno. Detto di Rozier, citiamo anche l’altro rookie Jordan Mickey, un lungo dalle doti fisiche impressionanti che farà comodo, proprio come Tyler Zeller.
Chiusa la scorsa stagione con 40 vittorie, Boston quest’anno punta senza dubbio a un record superiore al 50% di vittorie e proverà a fare più strada ai Playoffs (l’anno scorso trovò Cleveland e uscì con un secco 4-0, ma dopo 4 partite tutto sommato combattute). Passare il turno, con un abbinamento favorevole, non è utopia, ma l’obiettivo di questa squadra è crescere, vista anche l’età media molto bassa.

Roster: Avery Bradley (G), Jae Crowder (F), RJ Hunter (G), Jonas Jerebko (F), Amir Johnson (F-C), Perry Jones (F), David Lee (F), Jordan Mickey (F), Kelly Olynyk (F-C), Terry Rozier (G), Marcus Smart (G), Jared Sullinger (F), Isaiah Thomas (G), Evan Turner (G-F), Corey Walden (G), James Young (G-F), Tyler Zeller (C).

Partenze: Chris Babb, Brandon Bass, Luigi Datome, Phil Pressey, Gerald Wallace.

 

Joe Johnson, guardia dei Brooklyn Nets

Joe Johnson, guardia dei Brooklyn Nets (Photo by Veronika Mironova WP)

BROOKLYN NETS

Partiti con piani ambiziosi e un coach di grido come Lionel Hollins, i Nets hanno vissuto una stagione difficile, condizionata ancora una volta dagli infortuni e dall’indisciplina in campo e fuori. Lasciato partire senza troppi rimpianti Deron Williams (che si era però rivelato ancora una volta fondamentale ai Playoffs nella combattuta serie contro gli Hawks) il front office aveva una priorità: trattenere Brook Lopez e Thaddeus Young. Un doppio compito riuscito su tutta la linea. Il primo ha firmato un triennale da 60 milioni, il secondo un quadriennale da 48. I due costituiranno una solida front line a cui si aggiunge il “colpo” dell’estate: Andrea Bargnani. Arrivato al minimo salariale e con moltissimi dubbi appresso, il “Mago” cerca redenzione dopo il difficilissimo periodo newyorkese. Il grande Europeo giocato a settembre lascia ben sperare e giocare a fianco di giocatori poco perimetrali come Lopez e Young sicuramente lo aiuterà a prendersi i suoi spazi in attacco. Dal mercato è arrivata anche la guardia/ala Dahntay Jones, un onesto gregario che darà difesa e aggressività sul perimetro in uscita dalla panchina. Titolare giocherà infatti la confermatissima coppia formata da Jarrett Jack e Joe Johnson. Il destino dei Nets passa dalle loro mani, dovranno essere bravi a mettere in ritmo i compagni e soprattutto Johnson dovrà ritrovare la vena realizzativa che ha caratterizzato gran parte della sua carriera NBA. Il quintetto sarà completato dall’esperto Wayne Ellington, anche se i minuti che contano probabilmente vedranno sul parquet  Bojan Bogdanovic. Dal draft sono arrivati Rondae Hollis-Jefferson e Chris McCullough, due prospetti chiamati sul finire del primo giro, che potranno dare un contributo, ma che difficilmente saranno decisivi, mentre dalla panchina lotteranno per guadagnarsi minuti Markel Brown, Sergey Karasev, Shane Larkin e Donald Sloan tra gli esterni, e Thomas Robinson e Justin Harper sotto canestro.
Visto anche il livello medio della Eastern Conference, che sembra essersi leggermente alzato, difficilmente i Nets potranno ambire a qualcosa di più di un primo turno di Playoffs. L’importante sarebbe arrivarci attraverso una stagione regolare meno travagliata rispetto all’anno scorso, quando chiusero con 38 vittorie, pochissime rispetto ai nomi coinvolti. Se poi coach Hollins dovesse riuscire a trovare la chimica giusta, il talento e l’esperienza per puntare più in alto non mancano, ma in questo senso i Nets hanno abituato male i loro tifosi.

Roster: Andrea Bargnani (F-C), Bojan Bogdanovic (G-F), Markel Brown (G), Wayne Ellington (G), Justin Harper (F-C), Rondae Hollis-Jefferson (F), Jarrett Jack (G), Joe Johnson (G-F), Dahntay Jones (G-F), Sergey Karasev (G-F), Shane Larkin (G), Brook Lopez (C), Chris McCullough (F), Willie Reed (F-C), Thomas Robinson (F), Donald Sloan (G), Thaddeus Young (F).

Partenze: Alan Anderson, Earl Clark, Cory Jefferson, Jerome Jordan, Darius Morris, Mason Plumlee, Mirza Teletovic, Deron Williams.

 

Carmelo Anthony, stella dei New York Knicks

Carmelo Anthony, stella dei New York Knicks (Foto: wallerz.net)

NEW YORK KNICKS

Dopo l’anno zero 2014/15, quella che inizia sarà essere la prima, vera, stagione della rinascita targata Phil Jackson in casa Knicks, ma le cose non sembrano aver preso una piega particolarmente positiva. Scelto al draft il giovane talento lettone Kristaps Porzingis, prospetto tanto interessante quanto acerbo, l’estate ha portato l’ennesimo fallimento nella corsa ai free agent più appetibili sul mercato. Phil Jackson comunque non si è demoralizzato, ha fatto piazza pulita di quasi tutti i giocatori della gestione precedente e ha cercato di firmare uomini adatti al progetto, indipendentemente dal talento o dal nome. Ecco allora arrivare Robin Lopez, coriaceo centro tutto difesa e rimbalzi ma con pochi punti nelle mani, e la guardia Arron Afflalo. Apparso in grande calo nell’ultima stagione, Afflalo partirà comunque in quintetto e se dovesse ritrovarsi garantirebbe intensità su due lati del campo e tanto tiro da tre. Loro due, assieme a Carmelo Anthony, di ritorno dopo l’operazione al ginocchio, sono il cuore di questi Knicks. Tutto il resto invece è da inventare. Porzingis dovrebbe partire come quattro titolare e in regia ci sarà il creativo Calderón, ormai in fase calante e soprattutto pessimo difensore. Il resto è costituito da una serie di giocatori mediocri e di progetti interessanti, come l’altro rookie Jerian Grant, esplosiva “combo guard” da cui si aspettano cose importanti già al primo anno, e i vari O’Quinn, Seraphin, Vujacic. Attenzione infine a Derrick Williams, giocatore poliedrico arrivato in estate, anche lui a quella che potrebbe essere l’ultima chiamata per restare nella NBA che conta dopo un avvio di carriera non proprio entusiasmante e al di sotto delle aspettative.
A meno di una stagione super di Anthony e di miracoli da parte di coach Fisher, i Knicks (di nuovo) non faranno i Playoffs. Purtroppo per loro e per i loro tifosi, le scelte del prossimo anno verranno girate ad altre squadre nell’ambito di precedenti trade, quindi tanto varrà cercare di vincere più partite possibili e nel frattempo dare minuti importanti ai prospetti più interessanti, nella speranza che crescano bene e in fretta.

Roster: Arron Afflalo (G-F), Lou Amundson (F-C), Thanasis Antetokounmpo (F), Carmelo Anthony (F), Darion Atkins (F), José Manuel Calderón (G), Cleananthony Early (F), Langston Galloway (G), Jerian Grant (G), Robin Lopez (C), Kyle O’Quinn (F-C), Kristaps Porzingis (F-C), Wesley Saunders (G-F), Kevin Seraphin (F-C), DaJuan Summers (F), Lance Thomas (F), Travis Trice (G), Sasha Vujacic (G), Derrick Williams (F).

Partenze: Quincy Acy, Cole Aldrich, Andrea Bargnani, Tim Hardaway Jr., Shane Larkin, Ricky Ledo, Alexey Shved, Jason Smith, Travis Wear.

 

 Nerlens Noel e Joel Embiid, speranze dei Philadelphia 76'ers

Nerlens Noel e Joel Embiid, speranze dei Philadelphia 76’ers (getty images)

PHILADELPHIA 76’ERS

È difficile parlare di questa squadra. Ancora una volta i Sixers hanno deciso di guardare al futuro lontano, se non lontanissimo, e hanno costruito l’ennesima squadra votata a perdere partite, per accumulare scelte al draft. Quella di quest’anno, la terza assoluta, è stata spesa per Jahlil Okafor e ha fatto alzare più di un sopracciglio. Non per le qualità del ragazzo, che non si discutono, ma perché dopo aver preso Noel ed Embiid nelle due precedenti stagioni il GM Hinkie ha pescato l’ennesimo big man d’area. Una scelta dettata anche, se non soprattutto, dalle condizioni di Joel Embiid, che non sembra pienamente recuperato dall’infortunio, si dice anche per colpa di una sua etica del lavoro rivedibile. In ogni caso, anche senza di lui, la convivenza con Noel non sembra così scontata, ma potrebbe anche dare qualche buon frutto. La squadra, comunque, sarà nelle mani di Tony Wroten, giocatore difficile da inquadrare tatticamente, sicuramente molto talentuoso, ma altrettanto sicuramente troppo affrettato nelle decisioni e piuttosto incostante; una specie di terno al lotto. Molto più solido invece Robert Convington, ala piccola titolare dalle buone potenzialità. Curiosità infine per Nik Stauskas, arrivato da Sacramento e atteso a una stagione ben diversa da quella, orribile, vissuta da rookie. Tiratore micidiale, Stauskas potrebbe dare punti a una squadra che fatica molto in questo senso. A completare il quadro ci sono l’onesto mestierante Isaiah Canaan e la solita serie di scommesse di marca Philadelphia. La speranza è che qualcuno faccia un salto di qualità importante, più che per questa stagione, per gli anni a venire.
Il rebuilding infinito di Philadelphia continua. I Playoffs sono e restano un miraggio per questa squadra alla perenne ricerca di “lottery picks” per il draft. L’obiettivo della stagione è molto semplice: crescere come squadra e individualmente. Okafor e Noel sono gli uomini da cui ci si aspetta di più e anche la vicenda Embiid desta una certa curiosità.

Roster: Furkan Aldemir (F-C), Isaiah Canaan (G), Robert Covington (F), Joel Embiid (C), Jerami Grant (F), Richaun Holmes (F), Pierre Jackson (G), Carl Landry (F), Kendall Marshall (G), TJ McConnell (G), Jordan McRae (G), Nerlens Noel (C), Jahlil Okafor (C), JaKarr Sampson (G-F), Nik Stauskas (G), Hollis Thompson (G-F), JP Tokoto (G), Scottie Wilbekin (G), Christian Wood (F), Tony Wroten (G).

Partenze: Luc Mbah a Moute, Jason Richardson, Thomas Robinson, Glenn Robinson III, Henry Sims, Ish Smith.


Dailybasket.it - Tutti i diritti riservati