Isaiah Thomas, stella dei Boston Celtics NBA

Isaiah Thomas, stella dei Boston Celtics (getty images)

E’ stata una stagione regolare NBA lunga e piena di sorprese, come ogni, ma ormai siamo quasi alla fine e nell’Atlantic division è tutto fatto, ormai da un pezzo. Vediamo tutto nel dettaglio con il nostro consueto recap.

Toronto Raptors: La sconfitta contro i San Antonio Spurs non deve preoccupare più di tanto in casa Raptors. I canadesi hanno perso contro una delle migliori squadre della Lega, giocandosela fino a pochi minuti dalla fine, nonostante le assenze di DeMarr DeRozan e Kyle Lowry, le due stelle della squadra. Toronto si presenterà ai Playoff come seconda testa di serie ad est, anche grazie alla vittoria, pesante, contro Atlanta. In questi ultimi 10 giorni di stagione regolare, raggiunto il traguardo importante delle 50 vittorie per la prima volta nella loro storia, l’obiettivo è quello di evitare infortuni, far tirare il fiato ai giocatori più importanti e prepararsi al meglio per superare, almeno, il primo turno dei Plyaoffs, ostacolo che i canadesi non hanno mai varcato nella loro storia. Nel frattempo arrivano buone notizie da Jonas Valanciunas, pezzo fondamentale sotto canestro, che dopo aver saltato quattro partite è tornato a disposizione e sembra prontissimo per la post season.

Boston Celtics: In lotta con Atlanta e Miami per il terzo posto ad est, i Celtics sono reduci da un’impresa. Non solo sono tra le otto squadre che hanno battuto i Golden State Warriors, ma sono gli unici ad averlo fatto a casa loro. Una vera e propria impresa, guidata ancora una volta dal piccolo grande Isaiah Thomas, sempre più leader della squadra. Intanto, coach Stevens può godersi il ritorno in campo di un pezzo importante come Jae Crowder. L’ex Dallas è mancato moltissimo ai biancoverdi. Giocatore efficace sul perimetro, Crowder è anche molto utile in attacco,  dove gli si chiedono canestri importanti, soprattutto da dietro l’arco dei tre punti. Attenzione anche ad Evan Turner che sembra aver trovato la condizione ideale proprio all’alba dei Playoffs. Nelle ultime cinque partite il calendario propone New Orleans e Milwaukee, prima della sfida decisiva contro Atlanta, poi due partite complesse come Charlotte e soprattutto Miami. Un bel test, per vedere di che pasta sono fatti questi Celtics a pochi giorni dall’inizio della post season.

New York Knicks: Dopo aver battuto due volte in altrettanti giorni i Chicago Bulls, i New York Knicks hanno perso quattro delle successive cinque partite. L’unica eccezione la vittoria del derby contro i Brooklyn Nets, una partita che passerà alla storia per aver messo di fronte, per la prima volta, due gemelli nel giorno del loro compleanno. Robin e Brook Lopez, infatti, spegnevano 28 candeline. A sorridere, come detto, è stato Robin, nonostante una prestazione modesta da 6 punti e 4 rimbalzi. Intanto, registriamo il piccolo infortunio di Kristaps Porzings, costretto a saltare le ultime tre partite. Nonostante le dichiarazioni di buona volontà, la stagione del lettone potrebbe essere finita qui ed è un vero peccato per il rookie, nelle ultime 10 partite, viaggiava a 16.9 punti e 8.1 rimbalzi di media.

Brooklyn Nets: La stagione dei Brooklyn Nets, disastrosa, si avvia alla conclusione nella maniera più triste. Con una striscia aperta di cinque sconfitte consecutive, i bianconeri hanno deciso di terminare con qualche partita di anticipo la stagione di Brook Lopez e Thaddeus Young, per preservarli da eventuali infortuni. Con il quarto peggior record della Lega e la prospettiva più che concreta di chiudere la stagione con meno di 25 vittorie (il record è 21-56 al momento) i tifosi non hanno preso benissimo questa scelta del GM Sean Marks, che però ha ben altro a cui pensare, visto che la squadra è completamente da ricostruire e dal draft avrà ben poco (la prima scelta dei Nets andrà ai Boston Celtics) e con diversi contratti pesanti da gestire, su tutti proprio quello di Brook Lopez.

Philadelphia 76ers: Toronto a parte, nell’ultima partita dell’anno, i Philadelphia 76’ers affronteranno solo squadre con un record ampiamente negativo da qui al termine della stagione (New Orleans, New York e Milwaukee). In totale si tratta di quattro partite, l’obiettivo, più che dichiarato, è quello di vincerne almeno una e per riuscire così a raggiungere le dieci vittorie in stagione. Traguardo ben misero, ma è tutto quel che resta a una squadra che non solo ha perso 68 partite, ma nel momento in cui scriviamo cavalca l’ennesima striscia perdente della stagione, con 12 “L” consecutive in altrettante partite. Un altro record, questo, che accomuna la squadra di quest’anno ai Philadelphia “Sickers” del 72-73. Quell’edizione dei 76’ers, oltre a chiudere l’anno con 9 vittorie in tutto, era è l’unica squadra, assieme a questa, ad aver avuto 4 strisce da almeno 10 sconfitte consecutive in stagione.


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