Lionel Hollins, allenatore NBA

Lionel Hollins, allenatore NBA (getty images)

Primo report del 2016 per l’Atlantic Division e le novità non mancano, anzi, c’è molto di cui parlare rispetto al precedente appuntamento, vediamo tutto nel dettaglio.

Toronto Raptors: Reduci da 7 vittorie nelle ultime 10 partite e con una striscia aperta di 3 “W” consecutive i Toronto Raptors hanno sfruttato bene il periodo difficile dei Boston Celtics per rimettere a posto la classifica della division e mettere 4 partite di distanza tra loro e gli avversari. Le notizie migliori, però, arrivano dall’infermeria: Jonas Valanciunas, dopo una lunghissima assenza è tornato in campo a partire dal 28 dicembre e seppur non ancora a pieno regime, il centro lituano è già tornato ad essere una presenza più che tangibile in mezzo all’area dei canadesi, dando un contributo decisivo soprattutto a rimbalzo. Continuano invece i problemi per DeMarre Carrol che dopo una lunga assenza ha giocato 5 partite, per fermarsi di nuovo, questa volta per un problema al ginocchio. Tornerà a metà marzo: un’ assenza non da poco.

Boston Celtics: E’ un periodo difficile, per Boston, molto difficile. Una vittoria sola nelle ultime 6 partite e una striscia aperta di 3 “L” hanno portato i biancoverdi fuori dalle prime 8 teste di serie della Conference, con un record di 19-18, appena al di sopra del 50% di vittorie. A stupire sono soprattutto le difficoltà in casa, dove Boston viaggia con un misero 9-10, troppo poco per pensare di andare ai Playoffs in est così competitivo come quello di quest’anno. Come detto in altre occasioni, uno dei problemi principali rimane la poca precisione nel tiro da 3 punti, che per Boston è più di un’arma tattica. I Celtics provano 27.2 conclusioni dalla lunga distanza a partita, ma ne convertono solamente il 32% (quartultimi nella lega), non è quindi un caso che Boston sia 25esima per punti su 100 possessi. A tenere a galla i biancoverdi, in questo momento, è la difesa: solo San Antonio concede di meno su 100 possessi e da qui si deve ripartire.

New York Knicks: Con quattro vittorie nelle ultime 5 partite (l’unica sconfitta è arrivata per un solo punto contro i San Antonio Spurs) New York ha dato una svolta alla sua stagione e il 13 affronterà Boston in una partita che, se vinta, varrebbe l’aggancio in classifica e il ritorno al 50% di vittorie. Risultati che vanno di pari passo con la crescita del rookie lettone Kristaps Porzingis e del veterano Arron Afflalo. Entrambi a gennaio viaggiano ad oltre 15 punti di media e se la guardia lo deve soprattutto ai 38 punti messi a segno il primo gennaio, quando ha sportivamente ucciso gli Hawks con una prova da 7/8 da 3 punti, il lettone sta dando prova di una crescita costante, anche nel tiro da 3 punti che potrebbe diventare un’arma decisiva nel suo gioco. La chicca, per lui, sono stati i 28 punti e 11 rimbalzi (con 3/7 da 3) nella sconfitta contro gli Spurs, quando è stato l’ultimo ad arrendersi. Il calendario, settimana prossima è favorevole, se New York vuole accelerare questo è il momento per farlo.

Brooklyn Nets: Qualcosa doveva cambiare a Brooklyn, certi risultati (anche e soprattutto a fronte di un payroll decisamente elevato) non erano più accettabili, ma quanto è successo in queste ore in casa Nets è piuttosto sconvolgente. Il club non solo ha deciso di licenziare coach Lionel Hollins, ma anche esautorato completamente il GM Billy King, uno che la NBA la conosce benissimo e con anni di esperienza. “Ho capito che era il momento di ripartire da zero e di dare una nuova visione alla direzione della squadra” le parole attribuite al proprietario russo Prokhorov che ha affidato la squadra all’assistente  Tony Brown fino al termine della stagione. In questi mesi quindi Brooklyn proverà a cambiare faccia alla squadra, ma non lo potrà fare perdendo: al prossimo draft la prima scelta sarà infatti di Boston. Si lavorerà quindi sul mercato, con la speranza di cedere giocatori che non rientrano più nei piani, a partire da Joe Johnson il cui contratto 24.8 di dollari (in scadenza a fine stagione) può far gola a molti, anche al netto delle tantissime difficoltà mostrate in campo quest’anno. Difficile leggere il futuro di Andrea Bargnani in queste ore tentato da Milano e altre squadre europee e sempre più fuori dalle rotazioni dei Nets.

Philadelphia 76ers: Una sola vittoria nelle ultime sei partite, a Phila è siamo tornati alla normalità, con i Sixers che perdono praticamente sempre. A giustificare, almeno in parte, questo periodo difficile anche la qualità degli avversari affrontati (Atlanta, Toronto e Cleveland le ultime 3 gare). Ultimissima per efficienza offensiva, terzultima per percentuale “reale” dal campo e per palloni persi, Philadelphia ha un gravissimo problema nel mettere punti a tabellone. La buona notizia arriva da Jahlil Okafor che continua nel suo processo di crescita. Giocatore da oltre 17 punti e 7.5 rimbalzi di media, il rookie ha tutto prendersi la squadra sulle spalle anche in futuro, ma deve crescere ancora sotto moltissimi aspetti del gioco e non solo, ma vista l’età è più che normale. Nel frattempo si proverà a vincere qualche partita ancora, per non entrare nella storia dalla parte sbagliata, ma questa squadra non ha altri obiettivi, non nel breve periodo almeno.


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