Archiviato l’All Star Game di Toronto e una trade deadline povera di sorprese, la NBA si avvia verso la parte decisiva della stagione, ma tra le squadre dell’Atlantic division non sembra esserci grosso fermento:

Toronto Raptors: Reduci dal primo All Star game di sempre a casa loro, i Toronto Raptors hanno perso la prima partita dopo la sosta, come anche l’ultima prima dell’All Star weekend, per poi ritrovare subito la condizione migliore e vincere le due partite successive, contro Memphis e New York. Domani notte arriveranno i Minnesota T-Wolves, ma la partita che tutti aspettano e che ci dirà di più è quella di venerdì notte, quando Lowry e compagni riceveranno i Cleveland Cavaliers in un match che potrebbe dire moltissimo anche nella corsa al primo posto ad est, visto che Lebron e compagni hanno solo 3 partite di vantaggio sui canadesi.

Boston Celtics: Sembravano destinati a rivoluzionare la squadra negli ultimi giorni di mercato, con l’aggiunta di un lungo importante (si è parlato tantissimo di Dwight Howard, ma anche di Kevin Love) invece i Celtics hanno deciso di non fare nulla, se non tagliare David Lee, mai integratosi nel roste biancoverde. Intanto la squadra continua a veleggiare ampiamente sopra il 50%, anche se nelle ultime 3 partite ha vinto solo in due occasioni e nella notte ha subito una battuta d’arresto inaspettata sul campo dei Minnesota T-Wolves. La mini tournée contro Utah, Denver e Minnie non ha dato segnali particolarmente positivi (1-2 il bilancio), ma il quarto posto ad est sembra piuttosto saldo e da qui alla fine della stagione si lavorerà per mantenere il fattore campo al primo turno dei Playoff cercando di evitare infortuni vari ed eventuali.

New York Knicks: Due vittorie nelle ultime 10 partite, una classifica sempre più deludente e un nuovo allenatore. Questo lo scenario in casa Knicks dove la trade deadline è stata utilizzata…per non fare nulla. Dopo l’All Star game è arrivata la brutta sconfitta nel derby contro i Nets e quella umiliante della scorsa notte contro Toronto, in mezzo una piccola gioia, con la vittoria sui T-Wolves. Meglio allora pensare al prossimo draft e alla crescita di Kristaps Porzings che continua il suo percorso di formazione tra alti e bassi, come è normale che sia per un giocatore al primo anno di NBA. A febbraio, ad esempio, sono arrivate due escursioni oltre quota 20, ma anche due brutte partite chiuse a 5 e 6 punti. Sottolineiamo infine la crisi di Derrick Williams un altro giocatore, in negativo, rispetto a quello visto nei primi mesi dell’anno. A febbraio è sceso a 11 minuti di media, con solo 4.9 punti dal campo. A novembre viaggiava a 18 minuti di media e 13.3 punti per allacciata di scarpe…

Brooklyn Nets: Al centro di svariate voci di mercato, poi non concretizzatesi, i Nets hanno deciso di mantenere questo gruppo intatto fino al termine della stagione, prima da dare il via a una vera e propria rivoluzione estiva. Unica eccezione, l’addio di Andrea Bargnani, tagliato senza troppi rimpianti, da entrambe le parti. In attesa di conoscere il futuro del “Mago” concentriamoci sui bianconeri che, per i loro standard, stanno vivendo un momento abbastanza positivo con 2 vittorie e 2 sconfitte nelle ultime due partite. Questa notte inizia un giro di 9 trasferta, molte delle quali contro avversarie alla portata, vincere qualche partita non è utopistico, ma il record lontano dal Barclays Center dice 4-19, i motivi per sorridere, insomma, sono molto pochi.

Philadelphia 76ers: Due vittorie nelle ultime 10 partite, una striscia aperta di 4 “L” consecutive, il peggior record della Lega e una serie infinita di indicatori statistici che confermano questi numeri. La stagione dei Philadelphia 76’ers è finita da tempo, ma questa non è certo una novità, come non è una novità la decisione di puntare tutto sul prossimo draft, come nelle ultime stagioni e anche per questo sul mercato i Sixers sono rimasti fermi, ad eccezione per l’aggiunta di Joel Anthony, giocatore che non cambia di una virgola i destini della stagione e valutazione sul roster. Jahlil Okafor, intanto, continua a fare il bello e il cattivo tempo, vero e proprio faro della squadra, con Ish Smith, l’altro giocatore di riferimento, che in regia prova a mettere ordine, ma i suoi numeri, ultimamente sono in netto calo e non è un caso che Phila sia, ancora un volta, nettamente ultima per efficienza offensiva.


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