Kyrie Irving (Photo by David Liam Kyle/NBAE via Getty Images)

Kyrie Irving (Photo by David Liam Kyle/NBAE via Getty Images)

UPS & DOWNS – Il sesto successo consecutivo di LeBron James e compagni e la simultanea sconfitta dei Bulls contro gli straripanti Warriors ha sancito il cambio della guardia al vertice della Division. I Cavs (11-7), dopo un avvio a dir poco stentato, stanno trovando la quadratura del cerchio, anche se sul piano del gioco c’è ancora molto da lavorare.

Dopo aver vinto sette delle prime nove uscite stagionali, il ruolino di marcia dei Bulls (12-8) ha subito un evidente rallentamento, complice la serie di sette trasferte consecutive e i soliti infortuni, nessuno di particolare gravità, che hanno costretto i vari Rose, Gasol, Gibson e Noah a non poter quasi mai essere tutti insieme a disposizione.

I Bucks (11-10) stanno andando oltre qualsiasi aspettativa, anche la più ottimistica del mondo. Il record vincente è la giusta ricompensa per il lavoro di Jason Kidd e di questo roster giovanissimo e spensierato. L’obiettivo ora è quello di provare a mantenersi così in alto. L’inesperienza ha giocato un ruolo decisivo nelle diverse sconfitte di misura di questa franchigia, per la quale tutti prevedevano un’annata di transizione.

Dopo due viaggi consecutivi alle Finali della Eastern Conference, i Pacers (7-13) stanno provando a restare a galla tra mille difficoltà. Infatti, con Paul George out per tutta la stagione, Lance Stephenson alla corte di Micheal Jordan a Charlotte, i problemi fisici di George Hill (il cui esordio avverrà a breve) e David West (indisponibile per le prime quindici partite), è già un miracolo che la truppa di coach Vogel abbia vinto sette delle prime venti partite. Solomon Hill, al secondo anno nella lega, è l’uomo col maggior minutaggio, Chris Copeland quello dei tiri decisivi: tutta un’altra musica rispetto all’ultimo biennio.

Non sembra finire mai la crisi dei Pistons (3-17). La sconfitta casalinga contro i derelitti Sixers dovrebbe essere il fondo del barile, peggio di così non si può fare. La striscia aperta, tutt’altro che invidiabile, di sconfitte è arrivata ora a quota undici. Van Gundy si ostina a giocarsela con il quintetto enorme, con Josh Smith da tre assieme a Monroe e Drummund e i risultati continuano a non dargli ragione. In tutto questo marasma, il nostro Gigi Datome si vede solo in qualche sporadica apparizione durante i finali delle partite già abbondantemente decise.

Jimmy Butler (Michael Hickey/Getty Images)

Jimmy Butler (Michael Hickey/Getty Images)

HOTJimmy Butler è stato nominato dalla NBA miglior giocatore del primo mese di partite per questo 2014/2015. Il 25enne uscito da Marquette è attualmente al nono posto tra i realizzatori stagionali, ed ha superato quota venti punti in undici occasioni, comprese le due volte oltre i trenta. L’impatto di Butler si nota in entrambe le metà campo: con la grande varietà di soluzioni offensive e con una grande intensità difensiva, che trascina anche i compagni.

NOTJosh Smith è oggettivamente un problema per i Pistons. Ovviamente non l’unico, ma probabilmente il più evidente. La sua fase difensiva è di una pigrizia disarmante e i tiri da tre concessi senza alcuna pressione sull’avversario di turno non si contano più. In attacco, nello spot di ala piccola e lontano dal canestro, fa estremamente fatica, e spesso si ritrova ad intasare l’area complicando le penetrazioni di Jennings e degli altri piccoli. Nei 33 minuti abbondanti di media in cui è sul parquet, sempre in quintetto, tira con il 37.3% dal campo, con il 23.1% da tre punti e con il 47.1% i liberi.

UNEXPECTED – Uno dei volti nuovi dei sorprendenti Milwaukee Bucks è il rookie Jabari Parker, 19 anni, seconda scelta dell’ultimo Draft. Parker è già nelle grazie del proprio coach, che lo tiene in campo più di tutti i suoi compagni, oltre trenta minuti a partita. In media nel suo primo mese e mezzo nella NBA ha racimolato 11.9 punti e 6.1 rimbalzi a partita.

STATS – Il salto di qualità Cleveland lo ha compiuto in difesa. Nelle prime quindici uscite stagionali la truppa di David Blatt concedeva 105 punti in media agli avversari, un dato allarmate per una squadra che punta dichiaratamente al titolo. Nella serie positiva in atto, invece, questo aspetto è migliorato notevolmente, considerando che Orlando, Washington e New York sono state tenute sotto i 90 punti realizzati, e solo Milwaukee è riuscita a spingersi oltre i 100.

INJURIES – una pedina importante dei Bucks, il turco Ersan Ilyasova, dovrà star fermo sino ai giorni a ridosso di Natale per un trauma cranico riportato nella sfida contro i Cavs. Il team sarà costretto a seguire il protocollo specifico, che prevede l’approvazione di un neurologo per poter tornare a disposizione.

TWEETPau Gasol, che contro Golden State ha mandato a referto la sesta doppia doppia consecutiva, ha voluto complimentarsi con il compagno di squadra Butler per il prestigioso riconoscimento ottenuto dalla NBA.