Steph Curry, autore di 51 punti contro i Wizards (Kyle Terada-USA TODAY Sports)

Steph Curry, autore di 51 punti contro i Wizards (Kyle Terada-USA TODAY Sports)

Ci si avvicina alla pausa per l’All Star Weekend e la situazione nella Pacific sembra lievemente peggiorata, per lo meno se si parla delle squadre in bilico. Golden State (45-4, primi ad ovest), continua a restare là in alto, guardando tutte le altre franchigie dal basso, e non è di certo inappropriato pensare ad un nuovo trio che sta facendo la storia recente della Lega, ovvero quello formato da Steph Curry, Klay Thompson e Draymond Green. Sarebbe limitante pensare ai Warriors come un trio, ma l’influenza e il rendimento di questi giocatori hanno completamente ribaltato le gerarchie nel giro di pochi anni, innalzando la figura di Curry come miglior giocatore della Lega. Senza discussioni. Dopo i 51 punti (11/16 da tre) rifilati ai Wizards questa notte, a cui si aggiunge l’ennesima tripla-doppia di Green e i 24 punti di Thompson, il record sale a 45 vittorie e 4 sconfitte, lanciando ancora di più questa squadra verso una serie di record incredibili. Dopo l’ultimo report, quello del 20 gennaio, sono arrivate 7 vittorie e nessuna sconfitta, incluso il +30 sugli Spurs, avvenimento che in pochi si aspettavano e che ha dato ancora più slancio alla cavalcata degli uomini di Kerr.

 

Blake Griffin, ancora infortunato a causa dell'incidente alla mano (Photo: David Richard-USA TODAY Sports)

Blake Griffin, ancora infortunato a causa dell’incidente alla mano (Photo: David Richard-USA TODAY Sports)

Rendimento a singhiozzo per i Los Angeles Clippers (32-17, quarti ad ovest) nelle ultime due settimane, in cui hanno conquistato 5 vittorie e 3 sconfitte, inclusa l’ultima in casa contro i Minnesota Timberwolves, forse la più pesante. Le sconfitte contro Cleveland e Toronto ci stanno ampiamente, essendo rispettivamente la numero uno e due ad est, ma una vittoria contro i T’wolves avrebbe portato a 5 le vittorie consecutive dopo la sconfitta contro i Raptors. L’attenzione è catalizzata su Blake Griffin, su cui gli stessi Clippers e altri organi stanno investigando per capire le dinamiche del famoso incidente che ha causato l’infortunio alla mano del giocatore, oltre ad alcune voci che stanno circolando che vedrebbero uno scambio tra la power forward e Carmelo Anthony, oppure una trade che coinvolgerebbe Kevin Durant. In alternativa, anche Cleveland sarebbe interessata a Griffin, alimentando ancora di più le voci che vedrebbero il numero 32 dei Clippers lontano dalla Città degli angeli. Purtroppo, questi fattori stanno minando il rendimento della squadra di Rivers, fino ad un paio di settimane fa, senza dubbio, una delle franchigie più in forma dell’intera Lega. Ora sarà necessario capire su quali giocatori possono fare affidamento da qui fino al termine della regular season e, ovviamente, come affrontare la post season.

I Sacramento Kings (21-28, decimi ad ovest) hanno perso l’ottava posizione ad ovest, momentaneamente, essendo stati scavalcati dai Trailblazers e dai Jazz. Un record di 3-5 nelle ultime otto apparizioni ha spedito la squadra di George Karl fino alla decima posizione nella Conference, nonostante le prestazioni di altissimo livello da parte di Demarcus Cousins, player of the week della settimana (18/25 gennaio). Nulla è perduto, manca ancora molto prima della conclusione della stagione regolare e la squadra ha tutti i numeri per prevalere contro Utah e Portland ma, per forza di cose, la continuità dopo la pausa per l’All Star Weekend sarà cruciale per stabilire le sorti degli ultimi posti nella griglia ad ovest.

Jeff Hornacek, ormai ex-coach dei Phoenix Suns (Mark J. Rebilas-USA TODAY Sports)

Jeff Hornacek, ormai ex-coach dei Phoenix Suns (Mark J. Rebilas-USA TODAY Sports)

A Phoenix (14-36, quattordicesimi ad ovest) è arrivato il licenziamento di Jeff Hornacek, dopo un ultimo mese da brividi e la possibilità di essere scavalcati dai Lakers, prima o poi. Per la panchina ci sarebbero diverse opzioni se si pensa al futuro, ipotizzando un ritorno di Mike D’Antoni oppure un altro ritorno, con ruolo ovviamente diverso rispetto al passato, che sarebbe di sicuro apprezzato da addetti ai lavori e tifosi. Quello di Steve Nash. Sono solo voci, ma le sorti della franchigia non sembrano far ben sperare, non tanto a livello societario, bensì per quel che riguarda l’impostazione del roster e la guida tecnica. Markieff Morris ha sempre la valigia pronta, ma bisognerebbe trovare delle franchigie disposte ad accollarsi un giocatore di indubbio talento, ma dall’atteggiamento che si è dimostrato tutto fuorché semplice da gestire. Saranno due settimane cruciali per ristabilire un po’ di ordine, per quanto sia possibile. Nelle ultime sette partite è arrivata una sola vittoria e sembra che il trend non subirà delle svolte significative.

Appena sotto i Suns, i Los Angeles Lakers (10-41, quindicesimi ad ovest) sono stati autori dello stesso record nelle ultime sette apparizioni. Positivo l’impatto di Kobe nell’ultima partita disputata, contro i Minnesota Timberwolves, essendo stato il miglior marcatore in campo con 38 punti e un siparietto con Andrew Wiggins quasi unico. Scambio di opinioni, inerenti ad un canestro di Wiggins segnato in faccia a Bryant. Tiro di stampo Bryantiano e Kobe se ne accorge, ovviamente, dicendo a Wiggins di aver già visto un’esecuzione di quel tipo da qualche parte. Risposta pronta e molto sentita del “giovanotto” dei T’wolves che onora a parole il suo diretto avversario. Terminare la stagione nella maniera più dignitosa possibile, ed è proprio qui che sta la parte complicata, e poi pensare in grande, magari tentando di portare in California, dopo anni di amore a distanza, Kevin Durant.